ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02979

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 697 del 19/05/2022
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO GIOVANNI
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 19/05/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/05/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02979
presentato da
RUSSO Giovanni
testo di
Giovedì 19 maggio 2022, seduta n. 697

   GIOVANNI RUSSO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la fine dello stato di emergenza è stato ufficializzato e il termine «normalità» ha assunto un valore nuovo, ma non nei palazzi di giustizia dove le misure emergenziali entrate in vigore in piena pandemia ancora persistono;

   proprio mentre si ragiona su come accelerare i tempi dei processi, è il settore della giustizia a non riprendere in pieno l'attività, con accessi solo su prenotazione alle cancellerie e venti udienze dinanzi alle sezioni monocratiche che ne macinavano quaranta o cinquanta a regime normale, come nel caso emblematico del Palazzo di giustizia di Napoli;

   una lentezza straordinaria della ripresa, una disomogeneità dei criteri che vengono adottati nei vari fori e spesso circolari organizzative che non sembrano recepite dagli stessi giudici, mentre le buone prassi restano confinate alla volontà dei singoli funzionari: sono questi i problemi della giustizia anche secondo l'Organismo congressuale forense (Ocf), che ha denunciato «Oltre 200 protocolli per ripartire, ogni ufficio decide per sé e la Giustizia riparte nel caos»;

   in una nota dell'Ocf si legge: «In mancanza di un piano unico nazionale, da noi più volte, invano richiesto, lo svolgimento delle attività giudiziarie è stato disciplinato per ogni sede in modo totalmente differente, talvolta differente perfino tra le sezioni dei singoli uffici. Non solo. Anche lo svolgimento delle udienze in modalità telematica da remoto non potrà trovare corretta attuazione, in mancanza di una disciplina uniforme», sottolineando come si tratti di «un disastro, al quale si aggiungono peraltro anche i provvedimenti dilatori di taluni uffici, la mancanza di strumentazioni tecniche, la già denunciata carenza di fondi per il gratuito patrocinio, esauriti e mai più reintegrati»;

   in mancanza di adeguati interventi, è ragionevole e realistico prevedere che le attività giudiziarie non riprenderanno in modo sostanziale ed effettivo in moltissime sedi o avverrà in maniera talmente frammentaria e disorganica da «rendere impossibile una disciplina omogenea»;

   di fronte a uno scenario simile, sono incalcolabili i danni per lo Stato, che, a giudizio dell'interrogante, di fatto ha smesso di amministrare la giustizia, e per gli avvocati;

   ogni richiesta di intervento, per scongiurare il rischio che la situazione nei palazzi di giustizia diventi presto ingestibile, sia da parte degli organismi di rappresentanza degli operatori di settore, che dell'interrogante, è caduta nel vuoto o, peggio, ha ricevuto inspiegabilmente parere negativo, anche di fronte alla semplice richiesta di predisposizione di linee guida nazionali (ordine del giorno 9/3533-A/10) –:

   considerata la gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali immediate iniziative di competenza, anche normative, il Governo intenda assumere per il celere e uniforme ripristino della piena funzionalità di tutti gli uffici giudiziari.
(3-02979)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stato d'emergenza