ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02512

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 572 del 05/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 04/10/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 04/10/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02512
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Martedì 5 ottobre 2021, seduta n. 572

   VALLASCAS. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   con la legge 6 maggio 2021, n. 61, all'articolo 1, commi 7-quater, è stata autorizzata la regione Sardegna a erogare al Mater Olbia – struttura sanitaria privata accreditata al Ssr – le cifre definite con la legge regionale 31 luglio 2019, n. 12, anche per le quote non spese nel 2021, a causa della mancata piena operatività raggiunta dalla struttura per effetto dell'emergenza Covid-19;

   la citata legge regionale, all'articolo 1, commi 1 e 2, destina alla struttura sanitaria accreditata al sistema sanitario regionale, un budget annuo pari a 52.100.000,00 euro, per l'acquisto di prestazioni sanitarie, e a 8.500.000,00 euro, per le funzioni assistenziali del centro di ricerca medica applicata;

   secondo quanto riportano alcuni organi di stampa locali, il Mater Olbia non avrebbe speso per il 2020 l'intero budget, ma soltanto due terzi, pari a 40 su 60 milioni di euro;

   in pratica, verrebbe ugualmente riconosciuto alla struttura un terzo del budget, pari a 20 milioni di euro, nonostante non abbia erogato il corrispettivo in servizi sanitari;

   questo provvedimento è stato accolto con giustificate e legittime prese di posizione da amministratori locali e cittadini perché determinerebbe una disparità di trattamento tra gestione pubblica e privata della sanità, in un contesto nel quale la sanità pubblica isolana è sottoposta a un progressivo e grave processo di depotenziamento, con una riduzione di risorse economiche ad essa destinate e la soppressione di numerosi servizi e alla chiusura di reparti e ospedali dell'isola;

   l'agenzia Ansa, il 24 settembre 2021, dava la notizia di «Migliaia di manifestanti in piazza a Cagliari per rivendicare il diritto alla salute. Arrivano da tutti i territori dell'Isola coordinati dalla Rete Sarda per la Difesa della Sanità Pubblica che riunisce i numerosi comitati che lottano per il mantenimento dei presidi ospedalieri e dei medici di base nei territori»;

   la Nuova Sardegna del 23 agosto 2021 sosteneva che «Da Sassari a Cagliari, passando per Nuoro, Olbia e Oristano, nelle città come nelle periferie, nei centri più trafficati come in quelli più isolati: da tutta l'isola arrivano, quotidiane, le segnalazioni di una sanità con il respiro corto e le gambe molli»;

   il quotidiano sottolinea che la dotazione organica della sanità sarda nel 2021 è di 12.238 persone (solo per il personale sanitario), ma i posti coperti sarebbero solo 10.780, mentre molti ospedali sarebbero carenti di figure professionali, soprattutto anestesisti e rianimatori;

   più grave risulterebbe la situazione dei medici di base: in Sardegna sarebbero un migliaio, ma ci sarebbero ancora 172 sedi vacanti, con grandi penalizzazioni per i cittadini delle zone interne;

   secondo la Rete Sarda per la difesa della Sanità Pubblica, «già prima della pandemia il 14,5 per cento dei sardi non accedeva alle cure, contro il 5,6 per cento dei toscani»;

   in questa situazione apparirebbe del tutto inappropriato destinare un finanziamento a una struttura privata per un servizio che non ha erogato, in una regione in cui la sanità privata accreditata incide già sui costi complessivi della sanità regionale, pari a circa tre miliardi e mezzo di euro: la spesa più consistente del bilancio regionale, a fronte del quale non ci sarebbe un'equivalente qualità dei servizi erogati –:

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, anche di natura normativa per garantire un'adeguata dotazione di risorse finanziarie alla sanità pubblica, a partire dalla Sardegna, anche in considerazione della grave situazione di inadeguatezza dell'offerta di servizi di medicina nel territorio;

   se non ritenga opportuno adottare iniziative, per quanto di competenza, per verificare il rispetto da parte della regione Sardegna dei livelli essenziali di assistenza.
(3-02512)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

politica sanitaria

prestazione di servizi