ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02386

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 535 del 06/07/2021
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZO RINA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 06/07/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 06/07/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA CULTURA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA CULTURA delegato in data 06/07/2021
Stato iter:
07/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/07/2021
Resoconto DE LORENZO RINA LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 07/07/2021
Resoconto FRANCESCHINI DARIO MINISTRO - (CULTURA)
 
REPLICA 07/07/2021
Resoconto DE LORENZO RINA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/07/2021

SVOLTO IL 07/07/2021

CONCLUSO IL 07/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02386
presentato da
DE LORENZO Rina
testo presentato
Martedì 6 luglio 2021
modificato
Mercoledì 7 luglio 2021, seduta n. 536

   DE LORENZO e FORNARO. – Al Ministro della cultura . – Per sapere – premesso che:
   in un articolo de Il Mattino di Napoli del 1o dicembre 2020 risulta che «l'ascensore di Pizzofalcone, chiuso ufficialmente il 3 settembre 1968, è situato a poche centinaia di metri dall'ascensore che collega la parte superiore e la parte inferiore del ponte di Chiaia. Dista ancora meno da un terzo ascensore in costruzione sulla sommità del monte Echia, a circa 50 metri dai ruderi di quella che viene indicata dagli storici come la villa di Lucullo. E proprio la costruzione del terzo impianto in questi giorni ha acceso una spinosissima polemica in città. In molti, infatti, puntano il dito contro il progetto del nuovo ascensore che rischia di rovinare per sempre la bellissima vista del Golfo di Napoli»;
   il progetto costato circa 1 milione e 200 mila euro finanziati con il «Patto per Napoli», nell'ambito del fondo sviluppo e coesione, prevede la costruzione di un ascensore in cemento armato in una zona che deve essere tutelata dal punto di vista paesaggistico, per il suo valore universalmente riconosciuto, gravemente compromesso dalla realizzazione di un torrino fuori terra che altera il pregiato contesto storico del paesaggio napoletano. Dall'analisi del progetto risultano assenti le domande di autorizzazione archeologica e paesaggistica e l'adozione della valutazione di impatto ambientale, obbligatoria ai sensi dell'allegato IV, lettera L, del decreto legislativo n. 152 del 2006. La stessa relazione paesaggistica si limita a individuare il contesto con la laconica frase «l'intervento ricade nel centro storico della città»;
   in un articolo de Il Corriere del Mezzogiorno del 29 novembre 2020 risulta che: «il box terminale dell'ascensore che svetta a Monte Echia è ben più alto rispetto al progetto che era stato modificato sulla base dei suggerimenti proposti all'epoca dall'omonimo comitato». Nessuno studio della visibilità paesaggistica dell'opera è stato allegato al progetto, né sono presenti richiami alla tutela archeologica del sito caratterizzato dalla presenza dei ruderi romani a pochi metri dal torrino. Lo stesso ascensore entrerà in funzione solo dopo il consolidamento del costone tufaceo che appoggia su sabbie e pozzolane delle eruzioni dei Campi Flegrei, i cui lavori, avviati da circa 3 anni, avrebbero determinato, secondo il geologo Riccardi Caniparoli, danni alla Galleria Vittoria, chiusa al traffico da mesi –:
   quali iniziative di competenza intenda adottare per tutelare il luogo storico e paesaggistico del Monte Echia, contemperando le differenti esigenze di tutela di tale bene e di costruzione dell'opera nel pieno rispetto delle normative urbanistiche e paesaggistiche, tenuto conto degli ingenti fondi statali impegnati.
(3-02386)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto ambientale

ascensore

archeologia