ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02333

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 524 del 15/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: PAPIRO ANTONELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALIZIA FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 15/06/2021
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 15/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/06/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/06/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 17/06/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02333
presentato da
PAPIRO Antonella
testo di
Martedì 15 giugno 2021, seduta n. 524

   PAPIRO, GALIZIA e NAPPI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   sul difficile bilanciamento tra il diritto all'informazione e il diritto all'oblio – temi molto dibattuti con l'avvento dell'informazione online – è intervenuta a più riprese la giurisprudenza europea la quale con decisione del 13 maggio 2014 della Corte di giustizia dell'Unione europea sul caso Google Spain, ha riconosciuto il «diritto all'oblio» nei confronti dei motori di ricerca («deindicizzazione») ai fini dell'applicazione della normativa europea sulla protezione dei dati personali;

   a seguito di tale sentenza, i gestori dei motori di ricerca hanno sollevato la questione dell'estensione della deindicizzazione, assumendo che i dati personali dovessero essere rimossi solo dalle ricerche effettuate a partire dallo Stato membro dell'interessato (esempio google.it, yahoo.es e altro) e non dall'intero motore di ricerca;

   il regolamento UE 2016/679 (cosiddetto Gdpr) – alle cui disposizioni l'Italia si è adeguata con il decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101 – ha successivamente rafforzato il diritto alla cancellazione dei dati di una persona fisica, estendendolo e regolandolo anche con riferimento alle società digitali;

   con la recente sentenza nella causa C-507/17 Google LLC del 24 settembre 2019, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha quindi imposto al gestore di un motore di ricerca di effettuare la deindicizzazione nelle versioni del suo motore di ricerca corrispondenti a tutti gli Stati membri nonché di adottare misure sufficientemente efficaci per garantire una tutela effettiva dei diritti fondamentali della persona interessata;

   infine, la stessa Corte non ha escluso la possibilità di ottenere una deindicizzazione globale, prevedendo che l'ultima parola spetti alle Autorità garanti per la protezione dei dati dei singoli Stati membri, che possono assumere una decisione comune sull'opportunità di una cancellazione globale di alcuni Url, grazie anche ai meccanismi di cooperazione introdotti dal citato Gdpr; ciò potrebbe accadere, per esempio, quando il diritto alla privacy individuale, in casi specifici, prevalga rispetto agli interessi pubblici generali di accedere alle informazioni;

   a titolo esemplificativo e non esaustivo, si rappresenta come, negli ultimi cinque anni, Google abbia ricevuto oltre 850 mila richieste di cancellazione, che hanno riguardato link verso 3,3 milioni di siti –:

   se il Governo, alla luce di quanto illustrato in premessa, intenda promuovere iniziative urgenti, per quanto di competenza, in specie sul piano europeo e internazionale, al fine della tutela effettiva dei diritti fondamentali della persona interessata, quali il diritto all'oblio, alla dignità della persona e alla reputazione pubblica, con riferimento alla questione dei motori di ricerca e della protezione dei dati.
(3-02333)