Legislatura: 18Seduta di annuncio: 523 del 14/06/2021
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 07/06/2021 GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 08/06/2021
SOLLECITO IL 03/08/2021
RITIRATO IL 16/02/2022
CONCLUSO IL 16/02/2022
ASCARI, NAPPI e GRIPPA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
dalla lettura di alcuni articoli di giornale si è appreso della vicenda di una mamma M. che dopo aver denunciato l'ex convivente e padre di sua figlia per condotte maltrattanti, lesive e persecutorie, ha subito dal tribunale ordinario di Imperia l'allontanamento e collocazione in comunità della sua bambina;
in particolare nell'articolo di giornale pubblicato su «Paeseroma» (https://www.paeseroma.it) si legge di un racconto che fa l'avvocato della signora M., secondo cui la minore, che oggi ha 10 anni, ha trascorso gli ultimi 5 anni tra violenze familiari prima e poi tra psicologi, assistenti sociali, educatori e una moltitudine di operatori avvicendatisi in verosimile conflitto di interessi; con un magistrato che prima emetterebbe degli ordini di protezione e poi valuterebbe l'affidamento allo stesso padre che ha riconosciuto come «aggressivo, pericoloso, non in grado di controllare i propri impulsi rabbiosi»;
il difensore riferisce, nel racconto, di numerose anomalie intervenute nell'ambito dei relativi procedimenti giudiziari che si svolgono davanti al tribunale competente in ambito sia penale sia civile;
in quest'ultimo, si rileva solo a titolo di esempio, erronea instaurazione del rito, violazione del contraddittorio e del diritto alla difesa, consulenze tecniche d'ufficio tardive e irregolari, operazioni peritali nulle svolte in assenza del consulente tecnico di parte, come anche di un ascolto della minore svolto anche esso in solitaria, e in assenza dei tecnici di parte, senza applicare il protocollo di Napoli;
è necessario precisare che, generalmente, il consulente tecnico d'ufficio, quale ausiliario del giudice, deve possedere le competenze tecniche ma anche i requisiti morali per poter bene e fedelmente adempiere alle funzioni assegnategli, al solo scopo di far conoscere al giudice la verità;
si legge che la bambina avrebbe affermato più volte di voler solo tornare dalla sua mamma, ma il suo appello pare essere rimasto inascoltato, nonostante a tutti gli operatori e in ogni fase abbia raccontato le violenze a cui ha assistito, che ha vissuto e vive tuttora sotto nuove forme;
anche i servizi sociali, si legge, non avrebbero mai compiuto una seria valutazione situazionale, né delle rispettive capacità genitoriali, tanto meno hanno mai stilato un progetto definito, e i comportamenti degli stessi sarebbero stati posti in violazione delle rispettive norme e delle prassi deontologiche;
anche in sede penale, ci sarebbero state sparizioni di notifiche e di interi fascicoli, ostracismo insuperabile da parte degli uffici a fornire essenziali documenti e informazioni di causa, in violazione di garanzie e diritti inderogabili;
è bene ricordare, si legge, che, in alcune relazioni scritte dai servizi sociali, vengono riportati diversi episodi che descrivono l'inadeguatezza del padre, specie dove, al culmine di un particolare episodio di scompenso aggressivo, dichiara di voler rinunciare alla figlia, definendola «maleducata, irriconoscente, danneggiata», solo per aver espresso quest'ultima il desiderio di tornare dalla madre; ed anche i comportamenti irresponsabili e aggressivi, scatti d'ira, urla, mortificazioni e minacce verso la bambina, emersi anche durante gli incontri protetti;
quanto si legge e riportato dall'avvocato negli articoli di giornale citati, relativamente alle sospette anomalie e irregolarità verificatesi durante questo procedimento giudiziario, laddove venisse accertato e confermato, sarebbe indicativo di fatti alquanto gravi sui quali occorre fare chiarezza e svolgere approfondite indagini al più presto, per addivenire alla definizione del giudizio nel pieno rispetto delle regole processuali e del principio di legalità;
è fondamentale che sussistano tutte le condizioni necessarie al corretto esercizio della funzione giudiziaria sia civile che penale, in quanto ogni processo deve potersi svolgere nel pieno rispetto delle regole e dei principi supremi che ne presiedono lo svolgimento, specie in quei processi, come questo, in cui è in gioco l'interesse superiore del minore –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti ed atti sopra esposti, e quali iniziative ritenga opportuno adottare per quanto di competenza, anche disponendo un'immediata e non più rinviabile iniziativa ispettiva presso gli uffici giudiziari in questione.
(3-02332)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):professioni tecniche
relazione
minore eta' civile