ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02205

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 489 del 19/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: DONZELLI GIOVANNI
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 16/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02205
presentato da
DONZELLI Giovanni
testo di
Lunedì 19 aprile 2021, seduta n. 489

   DONZELLI. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   di recente si sono avuti una raffica di arresti in Toscana; secondo quanto si è appreso da notizie di stampa, un'inchiesta pesantissima svela un radicato sistema di appalti e smaltimento illecito di rifiuti gestito dalla 'ndrangheta. E fa tremare lo stesso palazzo della regione. Fra gli indagati infatti c'è Ledo Gori, il numero uno dello staff del presidente della regione, Eugenio Giani. L'operazione della direzione distrettuale antimafia è partita dalla scoperta di un traffico di droga e ha portato poi a sgominare una vera e propria organizzazione per lo smaltimento illecito di rifiuti che coinvolge alcuni imprenditori delle concerie della Valdera: avrebbero collaborato con le cosche calabresi. La 'ndrangheta, attraverso il controllo di alcune aziende del territorio, avrebbe messo le mani sulle gare per l'affidamento di appalti. Come quello per la realizzazione della strada 429 della Valdelsa: almeno 8.000 tonnellate scarti tossici provenienti delle concerie sarebbero state utilizzate nella realizzazione dell'infrastruttura. Il ruolo della regione Toscana sarebbe stato determinante: Ledo Gori è da molti anni il braccio destro di Enrico Rossi, presidente della regione Toscana nell'ultimo decennio e in carica fino a pochi mesi fa. È stato suo assessore negli anni '90, quando era sindaco a Pontedera, capo segreteria dal 2000 quando era assessore alla salute e dal 2010 era diventato capo di gabinetto del governatore. Secondo i magistrati sono gli imprenditori conciari arrestati per i rapporti con la 'ndrangheta, ma anche il sindaco di Santa Croce sull'Arno Giulia Deidda (del Pd), ad aver chiesto ed ottenuto la riconferma di Ledo Gori con Eugenio Giani. Gori è identificato nelle carte dell'inchiesta come l'uomo garanzia per l'associazione a delinquere per la sua disponibilità ad assecondare le richieste dei vertici del sodalizio criminoso. Ci si chiede se Giani sapesse. Due imprenditori dell'associazione conciatori finiti ai domiciliari lo hanno incontrato durante una cena nel marzo 2020 e in successive visite elettorali: gli hanno fatto capire che la nomina di Gori a capo segreteria era una condizione essenziale per avere il sostegno dell'associazione conciatori. Gori è già a processo per corruzione nella sanità toscana e, nonostante ciò, è stato riconfermato nel suo ruolo dal neo presidente della regione. Ma non è tutto, perché il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale, Francesco Torselli, ha scoperto che Giani ha ricevuto dagli imprenditori delle concerie anche dei finanziamenti. Soldi per finanziare la sua campagna elettorale –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per la messa in sicurezza delle aree contaminate e per garantire la salute pubblica.
(3-02205)