ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02026

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 453 del 18/01/2021
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/01/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 18/01/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/01/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 03/08/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02026
presentato da
ASCARI Stefania
testo di
Lunedì 18 gennaio 2021, seduta n. 453

   ASCARI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   con comunicato pubblicato sul bollettino della regione Emilia Romagna n. 395 dell'11 novembre 2020 l'Arpae-Sac Bologna, per conto dell'autorità competente, regione Emilia-Romagna-servizio valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale, ha avvisato che la Società Unirecuperi S.r.l. ha presentato istanza di provvedimento autorizzatorio unico regionale comprensivo di valutazione di impatto ambientale, per il progetto denominato «Parco tecnologico per la gestione dei rifiuti contenenti amianto», in località Castello di Serravalle nel comune di Valsamoggia (Bologna);

   l'intervento di maggior rilievo che verrà realizzato nell'ambito di tale progetto è rappresentato dalla discarica per lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto;

   da quanto si legge nel comunicato citato, il progetto appartiene, inoltre, alla seguente tipologia progettuale, di cui all'allegato VIII del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, 5.4 «Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre 25.000 tonnellate, ad esclusione delle discariche per inerti». La discarica proposta avrà una capacità complessiva di 852.800 metri cubi, che equivale ad una quantità massima di rifiuti abbancabili pari a circa 1.330.368 tonnellate, avendo assunto un peso specifico dei rifiuti pari a 1,56 tonnellate per metro cubo. Essa verrà suddivisa in n. 5 lotti funzionali e in n. 13 livelli (o strati) di abbancamento di altezza pari a 5 metri cadauno;

   il progetto verrebbe realizzato a ridosso delle frazioni di Garofano e Formica del comune di Savignano sul Panaro e a uguale distanza dall'abitato di Vignola, vale a dire all'interno della zona di produzione della Ciliegia di Vignola IGP: una delle zone frutticole più rinomate dell'Emilia-Romagna e un'area che si estende tra le province di Modena e Bologna, comprendendo, oltre a Vignola, 28 altri comuni delle zone pedecollinari. Un'area che dovrebbe essere destinata, pertanto, a terreno agricolo, anziché allo smaltimento dei rifiuti speciali;

   in un documento (del 9 gennaio 2021) contenente le osservazioni fatte dall'Osservatorio nazionale amianto su tale progetto si legge che: «la denominazione Parco Tecnologico per la gestione dei rifiuti contenenti amianto, futurista ed accattivante, cela in realtà la denominazione più impattante e realistica di discarica per rifiuti pericolosi e contenenti amianto»;

   numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato la cancerogenicità di tali sostanze di amianto con concreto pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione;

   lo smaltimento dei rifiuti costituisce una delicata fase residuale della gestione degli stessi, specie nel caso di materiale di tal genere;

   tale progetto potrebbe costituire un evidente pericolo per la salute dei cittadini e per la tutela dell'ambiente;

   ai sensi della legge n. 93 del 2001 e del relativo decreto ministeriale n. 101 del 2003, è stata posta in capo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la competenza a realizzare, di concerto con le regioni, la mappatura completa della presenza di amianto sul territorio nazionale. A tal fine, le regioni e le province autonome hanno l'obbligo di trasmettere allo stesso Ministero i dati relativi alla presenza di amianto entro il 30 giugno di ogni anno;

   il 14 marzo 2013 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con cui invita gli Stati membri a portare avanti la progressiva eliminazione dell'amianto nel minor tempo possibile, e raccomanda «per quanto riguarda la gestione dei rifiuti di amianto, l'adozione di misure – con il consenso dei cittadini interessati – volte a promuovere e sostenere tanto la ricerca nell'ambito delle alternative ecocompatibili quanto le tecnologie che se ne avvalgono, nonché a garantire procedimenti quali l'inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto, ai fini dell'inattivazione delle fibre di amianto attive e della loro conversione in materiali che non mettono a repentaglio la salute pubblica»;

   nel Marzo 2013 è stato adottato il piano nazionale amianto che ha la funzione di fotografare la situazione attuale sul territorio italiano e di fissare gli obiettivi a breve e lungo termine da perseguire –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative, per quanto di competenza, ritengano opportuno adottare affinché i rifiuti derivanti dalle pericolose sostanze di amianto di cui in premessa vengano smaltiti in condizioni di sicurezza nel rispetto della normativa vigente in materia (anche favorendo, in accordo con le regioni, l'individuazione di un'area diversa da quella interessata dal progetto di cui in premessa) al fine di evitare eventuali e gravi conseguenze negative per l'ambiente e la salute pubblica.
(3-02026)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sostanza pericolosa

amianto

impatto ambientale