Legislatura: 18Seduta di annuncio: 452 del 15/01/2021
Primo firmatario: LAPIA MARA
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-ITALIANI IN EUROPA
Data firma: 14/01/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/01/2021
LAPIA. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
in Sardegna continua a crescere il numero di persone affette da anoressia, bulimia e altri disturbi del comportamento alimentare e l'età media dei pazienti si abbassa pericolosamente; l'unica struttura residenziale specializzata – la comunità Lo Specchio di Iglesias – è semivuota, come scrive l'Unione Sarda.it del 11 gennaio 2021;
nonostante le numerose richieste di ingresso, i malati più gravi continuano a essere inviati in centri della penisola con costi economici doppi o tripli per le casse regionali senza considerare i disagi sia per i malati che per le famiglie;
lo denuncia, con una lettera inviata all'assessorato alla sanità, Giovanna Grillo, direttrice dell'associazione Casa Emmaus, che gestisce la struttura e teme, dopo numerosi investimenti economici e formativi, di dover gettare la spugna nonostante il Centro, che è stato accreditato dalla regione Sardegna, abbia come supervisore uno dei maggiori esperti italiani in materia;
si quantifica che in Sardegna siano tra tremila e quattromila le persone affette da disturbi del comportamento alimentare. Si tratta di patologie complesse che creano molto sofferenza ai pazienti e alle loro famiglie e che per essere trattate hanno bisogno di équipe multidisciplinari che comprendono psichiatri, psicoterapeuti, nutrizionisti, internisti, infermieri, educatori;
le linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell'alimentazione del Ministero della salute del settembre 2017 prevedono che la riabilitazione intensiva/estensiva ospedaliera/residenziale ed extra-ospedaliera va eseguita in un centro specializzato nella cura dei disturbi dell'alimentazione che sia in grado di fornire al paziente un programma che integri la riabilitazione nutrizionale, fisica, psicologica e psichiatrica;
la riabilitazione intensiva rappresenta un nodo cruciale nella rete assistenziale quando: il livello di gravità e comorbilità è elevato; l'impatto sulla disabilità e sulla qualità di vita del paziente è gravoso; gli interventi da mettere in atto sono numerosi ed è opportuno – per ragioni sia cliniche sia economiche – concentrarli in tempi relativamente brevi secondo un progetto coordinato;
il 6 maggio 2020, il Centro Epicentro dell'istituto superiore della sanità ha richiamato l'attenzione sui disturbi della nutrizione e dell'alimentazione nel corso della pandemia da COVID-19 per quattro motivi principali: il rischio di ricaduta o peggioramento della patologia; l'aumento del rischio di infezione da COVID-19 tra chi soffre di disturbi dell'alimentazione; la possibile comparsa di un disturbo dell'alimentazione ex novo; l'inadeguatezza dell'offerta di trattamenti psicologici e psichiatrici nel corso dell'emergenza COVID-19;
nell'ambito del progetto MA.NU.AL. del Ministero della salute è prevista la mappatura dei centri-creazione e aggiornamento di un database delle strutture pubbliche e del privato sociale che offrono un servizio di cura per le persone con disturbo alimentare –:
se non ritenga di intraprendere tutte le iniziative di competenza, in collaborazione con la regione Sardegna, per appurare se le strutture funzionanti in Sardegna siano adeguatamente utilizzate per la riabilitazione intensiva/estensiva ospedaliera/residenziale ed extra-ospedaliera delle persone affette da disturbi del comportamento alimentare;
se non ritenga di adottare iniziative per implementare i trattamenti sanitari per i pazienti con patologia collegata ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, tenuto conto della pandemia da coronavirus in corso;
se la mappatura nazionale prevista dal progetto Ma.nu.al delle strutture pubbliche e del privato sociale che offrono un servizio di cura per le persone con disturbo alimentare sia stata completata in tutta Italia e quali iniziative di competenza intenda intraprendere, eventualmente, per sostenere le attività, in tutte le regioni italiane, dei servizi di cura per le persone affette da disturbi alimentari.
(3-02018)