ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01977

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 445 del 23/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: AIELLO DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
ALAIMO ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
GIARRIZZO ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
SALAFIA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
PERANTONI MARIO MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
SAITTA EUGENIO MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
CASO ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
SODANO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
PIGNATONE DEDALO COSIMO GAETANO MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
RAFFA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
CANTONE LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
PALMISANO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
GIULIANO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 23/12/2020
ROMANIELLO CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020
MENGA ROSA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01977
presentato da
AIELLO Davide
testo di
Mercoledì 23 dicembre 2020, seduta n. 445

   DAVIDE AIELLO, ASCARI, BALDINO, ALAIMO, GIARRIZZO, D'ORSO, SALAFIA, NESCI, PERANTONI, SAITTA, CASO, SODANO, PIGNATONE, RAFFA, LUCIANO CANTONE, PALMISANO, GIULIANO, VERINI, ROMANIELLO e MENGA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il 22 luglio 2020 è stato audito in Commissione antimafia il luogotenente dell'Arma dei carabinieri, Paolo Conigliaro, già comandante dei Carabinieri di Capaci dal 2013 al 2018;

   Conigliaro ha trattato 3 questioni tra loro collegate, accadute a Capaci durante tale periodo: la redazione di una proposta di scioglimento del comune di Capaci per infiltrazioni mafiose, mai sottoposta dal competente comando provinciale dei carabinieri al prefetto di Palermo, consentendo il trascorrere dell'intero mandato dell'amministrazione comunale; un'indagine legata alla realizzazione di un centro commerciale a Capaci, in cui erano coinvolti soggetti del cosiddetto «sistema Montante»; le interferenze, le omissioni, il demansionamento e trasferimento di Conigliaro dalla stazione di Capaci;

   la proposta di accesso ispettivo presso il comune di Capaci per infiltrazioni mafiose, ex articolo 143, comma 2, Tuel, redatta da Conigliaro nel novembre 2014 e costantemente aggiornata, conteneva le seguenti motivazioni: frequentazioni degli amministratori con mafiosi condannati con sentenza definitiva per il reato di cui all'articolo 416-bis; monopolio dei lavori di movimento terra per le concessioni edili rilasciate dal comune da parte di società riconducibili a contesti mafiosi; vicende investigative relative ai funzionari comunali; processioni religiose con inchini e soste presso l'abitazione di soggetti riconducibili al contesto mafioso: confraternite religiose cui risultano iscritti mafiosi e funzionari comunali; appalti; vicende inerenti alla polizia municipale e l'ammanco per migliaia di euro di buoni pasto del comune: realizzazione di impianti di distribuzione di carburanti direttamente correlati con l'amministrazione comunale e presunte attività di voto di scambio politico-mafioso;

   Conigliaro ha anche formalizzato numerose denunce sia alla procura della Repubblica di Palermo, sia alla procura militare di Napoli e la quasi totalità di esse non risulta iscritta nel registro delle notizie di reato ma valutate come fatti non costituenti reato;

   Conigliaro come comandante della stazione di Capaci, ha anche svolto un'importante indagine in relazione alla costruzione di un centro commerciale nell'ex area industriale Vianini, oggetto di un'archiviazione «lampo»: il 5 giugno 2018 è stata depositata la richiesta di archiviazione presentata il 1° giugno 2018 dal pubblico ministero, accolta il giorno seguente dal G.i.p. 6 giugno 2018;

   dopo 5 anni di intensa attività investigativa, Conigliaro è stato tuttavia estromesso dal comando della stazione di Capaci con il pretesto di un singolare procedimento giudiziario a suo carico per presunta diffamazione a mezzo whatsapp; procedimento archiviato dal G.i.p. di Palermo, mentre per lo stesso identico fatto risulta rinviato a giudizio dal G.u.p. Militare di Napoli;

   in audizione Conigliaro ha affermato: «quando ho chiesto il risarcimento morale e di essere reintegrato nel mio incarico, mi è stato detto che c'è la pendenza penale a Napoli. [...] Ci sono ufficiali dell'Arma dei carabinieri che oggi ricoprono gradi apicali, certamente non paragonabili a quelli di un comandante di stazione, i quali sono a processo per depistaggio; mi pare che nessuno li abbia demansionati [...]»;

   durante l'audizione sarebbe stato riferito in merito ad «alcuni Carabinieri dipendenti che portavano i curriculum vitae a questi signori sospettati di mafia, per far assumere i parenti» –:

   quali iniziative sono state intraprese da parte della prefettura di Palermo tra il 2013 e il 2018 in relazione a procedure ex articolo 143 Tuel presso il comune Capaci;

   quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di competenza, in relazione ai fatti riportati in premessa, anche tramite attività ispettiva presso il comando provinciale dei carabinieri di Palermo;

   di quali informazioni disponga, per quanto di competenza, in merito all'attività svolta dal comune di Capaci nell'ambito dell'iter per la costruzione di un centro commerciale nell'ex area industriale Vianini.
(3-01977)