ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01974

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 443 del 18/12/2020
Trasformazioni
Trasformato il 20/01/2021 in 4/08067
Firmatari
Primo firmatario: MARTINCIGLIO VITA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRIPODI ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2020
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2020
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2020
GIULIANO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2020
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/12/2020
Stato iter:
20/01/2021
Fasi iter:

TRASFORMA IL 20/01/2021

TRASFORMATO IL 20/01/2021

CONCLUSO IL 20/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01974
presentato da
MARTINCIGLIO Vita
testo di
Venerdì 18 dicembre 2020, seduta n. 443

   MARTINCIGLIO, ELISA TRIPODI, CANCELLERI, D'ORSO, GIULIANO e FRAGOMELI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   da un servizio de «Le Iene» del 17 novembre 2020 si apprende la particolare situazione del professor Carlo Gilardi, 90enne di Airuno (Lecco), conosciuto nella sua comunità per l'elevato spessore culturale, per i contributi poetici e letterari, per l'amore per la natura, nonché, soprattutto, per la grande umanità e solidarietà che non ha mai lesinato di mostrare nei confronti dei più deboli, ma che, paradossalmente, ad oggi, gli stanno costando la libertà;

   la sua condizione economica particolarmente favorevole gli ha consentito negli anni di esprimere concretamente la sua generosità rivolgendola sia ai più bisognosi, mediante azioni di ausilio economico o, addirittura, l'accoglienza presso la propria abitazione di chi ne fosse privo, che, più in generale, alla comunità del piccolo Paese che ha beneficiato di laute donazioni, sia di denaro che di beni (donazione di terreni per la realizzazione del parcheggio della scuola e di un parco integrato, oppure all'acquisto di un defibrillatore);

   circa tre anni fa la sorella, più anziana di lui e unica parente vivente, allertata dalla banca per una serie di movimenti ritenuti sospetti sul suo conto corrente e preoccupata per la gestione del patrimonio del fratello, ha chiesto ed ottenuto dal tribunale di Lecco la nomina di un amministratore di sostegno (ad oggi se ne sono succeduti cinque) per la tutela dei suoi interessi;

   secondo il Gilardi, tale provvedimento, di fatto, l'ha completamente inibito dall'adottare qualunque disposizione del suo patrimonio, fino al punto di negare l'accesso ai propri fondi anche per esigenze ritenute dall'amministrato primarie, ponendolo, quindi, in una condizione di «depressione morale» che lo ha portato ad esprimere ripetutamente la sua contrarietà alla nomina di un amministratore di sostegno fino al punto di decidere nel giugno 2020 di sottoporsi spontaneamente ad una perizia psichiatrica il cui esito ha accertato che «non emergono anomalie o segni di patologia (...) Il pensiero è privo di alterazioni (...) nessun segno di deterioramento mentale o cognitivo»;

   risulta alla interrogante che, nel luglio 2020, il giudice tutelare abbia richiesto una consulenza tecnica d'ufficio per capire se l'amministrato avesse bisogno di ulteriori misure di tutela, mentre, contestualmente, l'amministratrice di sostegno, adducendo varie scuse, avrebbe continuato a negargli l'accesso al suo patrimonio, nonostante i suoi accorati e continui appelli ad assumere una condotta inversa;

   il 10 settembre 2020 il Gilardi, perfettamente nel pieno delle sue facoltà mentali, si è rivolto al proprio legale per revocare l'amministratrice di sostegno, denunciandone comportamenti non congrui con il suo incarico, tra i quali, ad esempio, un episodio risalente al 2018 in cui quest'ultima avrebbe effettuato un bonifico di euro 40.000,00 ad un nominativo lei conosciuto, bonificando tale cifra dal suo conto corrente;

   nell'occasione – secondo quanto riportato nell'esposto – nonostante il signor Gilardi avesse dichiarato che a suo avviso, da tempo, si stesse cercando di farlo dichiarare «incapace di intendere e volere» al solo fine di poter gestire liberamente il suo patrimonio, è stata negata al suo avvocato la possibilità di costituirsi in giudizio non ravvisando il giudice la necessità di una difesa;

   risulta, infatti, all'interrogante che all'avvocato, ancorché munito di regolare mandato del suo assistito, ad oggi, persona pienamente capace di intendere e di volere, sia sempre stata bocciata l'istanza di visibilità del fascicolo del procedimento dell'amministrazione di sostegno e ciò nonostante le numerose azioni di reclamo presentate e sempre rigettate dal tribunale;

   dal servizio televisivo si apprende, inoltre, che il 27 ottobre 2020, la nuova amministratrice di sostegno, senza preavviso, e disponendo un vero e proprio prelievo forzoso, abbia trasferito il Gilardi in una Rsa;

   nel servizio è stato trasmesso un audio registrato durante il prelievo dal proprio domicilio da cui emergerebbe, inequivocabilmente, la sua lucidità di pensiero e la piena capacità di intendere e di volere nell'esprimere la sua ferma contrarietà al trasferimento forzoso presso la Rsa di cui, ad oggi, non si conosce l'indirizzo; si tratta di una circostanza, di cui non si comprende l'opportunità/necessità e che, oltre ad impedire alle persone care e al suo avvocato di visitarlo e di avere notizie, lo pone ancora di più in una condizione di confinamento sociale e umano che lo priva da oltre 40 giorni dell'affetto e della solidarietà delle persone che hanno realmente a cuore la sua sorte;

   da quanto emerso dai media, sembrerebbe che l'unica sua «colpa» sia essere un anziano benestante e al contempo generoso –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della vicenda esposta e se intendano promuovere iniziative di natura ispettiva presso la Rsa che ospita l'anziano, anche in relazione alle sue effettive condizioni psico-fisiche e alla sussistenza/permanenza dei presupposti sanitari e legali per mantenerne lo stato di allontanamento dal proprio domicilio.
(3-01974)