ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01950

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 436 del 01/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: FORNARO FEDERICO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 01/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LORENZO RINA LIBERI E UGUALI 01/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI delegato in data 01/12/2020
Stato iter:
02/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/12/2020
Resoconto DE LORENZO RINA LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 02/12/2020
Resoconto AMENDOLA VINCENZO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI)
 
REPLICA 02/12/2020
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/12/2020

SVOLTO IL 02/12/2020

CONCLUSO IL 02/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01950
presentato da
FORNARO Federico
testo presentato
Martedì 1 dicembre 2020
modificato
Mercoledì 2 dicembre 2020, seduta n. 437

   FORNARO e DE LORENZO. — Al Ministro per gli affari europei . — Per sapere – premesso che:
   i Governi dei Paesi dell'Unione europea dovranno inviare alla Commissione europea i Piani di ripresa e di resilienza entro fine aprile 2021 (Recovery fund);
   il Governo italiano ha anticipato che l'obiettivo è quello di inviarlo prima di quella scadenza, all'inizio del 2021;
   si tratta di circa 209 miliardi di euro, ripartiti in 81,4 miliardi di euro in sussidi e 127,4 miliardi di euro in prestiti;
   sono risorse fondamentali per il rilancio del Paese che è stato gravemente colpito dall'emergenza COVID, il quale ha provocato ingenti danni al nostro sistema economico e al tessuto sociale, aggravando le disparità sociali, territoriali e generazionali;
   tali risorse andranno impegnate per intervenire in modo radicale, al fine di affrontare e superare i ritardi del nostro sistema economico e sociale, puntando su un forte potenziamento degli interventi sociali, rafforzando il nostro sistema produttivo e infrastrutturale e intraprendendo una svolta fondata sull'innovazione tecnologica e sull'ambiente;
   gli organi di informazione, in questi giorni, indicano che a gestire il piano vi dovrebbe essere un comitato interministeriale per gli affari europei, guidato dal Ministro interrogato, a stretto contatto con il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze e quello dello sviluppo economico;
   a questa struttura politica si affiancherebbe una di carattere tecnico, composta da sei manager responsabili delle differenti aree di intervento: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale di genere e territoriale; salute;
   si tratta di una sfida straordinaria per il presente e per il futuro del nostro Paese, nella quale vanno certamente coinvolte le migliori intelligenze e le migliori risorse umane, in modo che i fondi europei servano per aiutare imprese e cittadini ad affrontare la rivoluzione digitale, la rivoluzione ambientale e il superamento delle troppe diseguaglianze economiche e sociali, evitando così di disperdere le risorse in mille rivoli;
   la guida di questo grande intervento è, e deve rimanere, politica con il coinvolgimento pieno del Parlamento –:
   se non intenda chiarire, per quanto di competenza, quale percorso il Governo intenda adottare affinché il piano del Recovery fund veda il più ampio coinvolgimento delle forze parlamentari e una piena condivisione da parte del Parlamento delle scelte che nelle diverse fasi porteranno all'elaborazione del piano e, successivamente, alla sua gestione.
(3-01950)