ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01948

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 435 del 30/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2020
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 01/12/2020
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2020
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2020
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 30/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/12/2020

SOLLECITO IL 14/12/2020

SOLLECITO IL 03/08/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01948
presentato da
ASCARI Stefania
testo presentato
Lunedì 30 novembre 2020
modificato
Martedì 1 dicembre 2020, seduta n. 436

   ASCARI, D'ORSO, BOLDRINI, SARLI, AZZURRA PIA MARIA CANCELLERI, GAGNARLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della giustizia, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   pochi giorni fa è stata pubblicata sulla stampa la drammatica storia di una maestra di asilo che è stata licenziata a causa di atto di revenge porn di cui era stata vittima;

   la ragazza, infatti, mentre frequentava un calciatore dilettante locale nel torinese, ha inviato, su richiesta del calciatore stesso, alcune foto e video intimi, che il ragazzo ha poi divulgato (senza il consenso della giovane) nella chat Whatsapp che condivideva con alcuni amici calciatori, nonostante la ragazza fosse perfettamente riconoscibile nei contenuti multimediali;

   uno dei membri della chat, tale Franco, ha riconosciuto la giovane come la maestra d'asilo del proprio figlio ed ha inoltrato i contenuti alla moglie che, a sua volta, li avrebbe condivisi con altre madri di figli che frequentavano l'asilo e con la direttrice dello stesso; intervistato su La Stampa l'uomo ha dichiarato: «Se si inviano certi video, si deve mettere in conto che qualcuno li divulghi»;

   secondo la ricostruzione della pubblica accusa, la moglie di Franco avrebbe chiamato la maestra vittima di revenge porn e l'avrebbe minacciata: «Guai a te se lo denunci o lo dici in giro. Altrimenti dico tutto alla dirigente dell'asilo»; dalle indagini emerge come la vittima non si sia fatta intimidire ed avrebbe poi denunciato tutto alle autorità;

   la maestra ha già fatto causa in sede civile e ha chiuso un accordo extragiudiziale alla causa di lavoro con la scuola;

   l'ex fidanzato della vittima, invece, ha ottenuto di accedere alla messa alla prova, per evitare la condanna, e dovrà svolgere lavori socialmente utili per un anno, mentre per gli altri imputati il 1° dicembre 2020 si aprirà il processo;

   in questo contesto, il comportamento del personale dell'asilo, in particolare della direttrice è stato per l'interrogante totalmente inappropriato, inadatto, sbagliato;

   una volta venuta a conoscenza dell'accaduto, la direttrice avrebbe minacciato la maestra dicendo che «non sarebbe più stata compatibile con il lavoro», che avrebbe avuto «un marchio per tutta la vita, e non avrebbe mai più trovato lavoro neanche a pulire i cessi di Porta Nuova»;

   la dirigente ha anche convocato una riunione in cui raccontava l'accaduto a tutte le colleghe, provocando una vera e propria «gogna pubblica»;

   nonostante la giovane avesse provato a difendersi spiegando di essere vittima di un'azione crudele, e di un reato, la direttrice le avrebbe risposto che se si fosse presentata ancora al lavoro l'avrebbe «ammazzata a parole» e di non parlarne con nessuno e così, alla fine, la giovane maestra ha ceduto e dato le dimissioni;

   oltre alle dimissioni, il 5 aprile 2020, è iniziata un'azione disciplinare nei confronti della vittime: «Siamo venuti a conoscenza da parte di alcuni genitori che lei risulta essere stata protagonista di video e foto porno diffuse sui canali social che hanno scatenato il malcontento di alcuni genitori che minacciano la revoca delle iscrizioni. Non volendo entrare nel merito del suo rapporto, mi trovo costretta a contestarle un comportamento irresponsabile»-:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo, anche normative, al fine di evitare che situazioni come quella descritta in premessa si verifichino ancora nel nostro Paese, in particolare tutelando i lavoratori vittime di revenge porn dal rischio di ingiusto licenziamento;

   quali iniziative di competenza intendano intraprendere al fine di promuovere attività ispettive presso la scuola d'infanzia di cui in premessa soprattutto in relazione al comportamento della dirigente scolastica.
(3-01948)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vittima

licenziamento

procedura disciplinare