ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01878

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 425 del 10/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 10/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01878
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Martedì 10 novembre 2020, seduta n. 425

   VALLASCAS. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   nelle ultime settimane, alcuni organi di stampa della Sardegna avrebbero ripetutamente riferito delle numerose criticità del sistema sanitario regionale a seguito della seconda ondata di contagi dell'epidemia da Covid-19 che avrebbe determinato una maggiore concentrazione di attenzione e impegno sulla gestione dell'emergenza epidemiologica, lasciando in secondo piano, se non sospendendo del tutto, l'erogazione di servizi e prestazioni sanitarie diverse dall'epidemia;

   questa circostanza avrebbe aggravato oltremisura una situazione già difficile della sanità sarda che si sarebbe prodotta per effetto delle difficoltà registrate a inizio estate, all'indomani della conclusione del periodo di lockdown, fase che avrebbe registrato numerosi ritardi nella ripresa delle normali attività e con gravi problemi nello smaltimento delle lunghe liste d'attesa sospese per tutto il periodo dell'emergenza;

   secondo quanto riporta il quotidiano L'Unione sarda del 28 ottobre 2020, la Società italiana medicina d'emergenza-urgenza (Simeu) avrebbe denunciato la situazione drammatica dei pronto soccorso della Sardegna. In particolare, secondo l'associazione «I servizi non sono stati riorganizzati dopo la prima ondata dell'epidemia, nulla è stato fatto in termini di interventi strutturali e di potenziamento di organici, e ora siamo del tutto impreparati [...] non c'è stata adeguata preparazione per affrontare questa seconda ondata» nonostante ci fossero «le risorse del decreto Rilancio, molte risorse, per fare interventi seri, ma passato il periodo difficile della prima fase, tutto è rimasto identico al passato»;

   questa situazione riguarda tutta la Sardegna una molteplicità di servizi e prestazioni sanitarie: il quotidiano La Nuova Sardegna del 12 ottobre 2020 avrebbe riferito che «La sanità sassarese continua ad arrancare dietro le liste d'attesa. Da una parte c'è il tentativo di recuperare una valanga di prestazioni saltate durante il lockdown, dall'altra ci sono le agende che continuano a riempirsi di nuove prenotazioni»;

   è il caso di riferire che per un esame programmato (senza l'urgenza), il paziente sembra sia costretto ad attendere oltre un anno: «per le visite oculistiche gli elenchi sono chiusi, e quindi risulta impossibile avere una data disponibile nemmeno per il 2022. Stesso identico problema per una spirometria globale o una spirometria semplice e, ancora più grave, agende blindate per le visite pneumologiche»;

   i ritardi o la sospensione dell'erogazione delle prestazioni e dei servizi del sistema sanitario regionale farebbero emergere una situazione di grave disparità di accesso alle cure mediche, circostanza che, oltre a violare il dettato costituzionale, metterebbe in una condizione di serio pericolo tutti coloro che non sarebbero nelle condizioni di affrontare i costi della sanità privata;

   risulterebbe, infatti, che l'accesso alle prestazioni mediche non comporterebbe i medesimi ritardi se erogate a pagamento da strutture private: da quanto riporterebbero alcuni organi di stampa «Ciò che soprattutto salta all'occhio è la velocità differente con la quale marcia la sanità privata e quella pubblica» –:

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per garantire regolarità e adeguati standard nelle prestazioni erogate dal sistema sanitario regionale;

   se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, adottare iniziative per verificare le modalità di spesa delle risorse messe a disposizione dal cosiddetto decreto «Rilancio» in ambito sanitario in relazione all'emergenza Covid-19 e se la regione Sardegna abbia adottato idonee misure per fronteggiare la seconda ondata dei contagi, anche al fine di garantire, compatibilmente con l'emergenza, la continuità dell'erogazione delle prestazioni.
(3-01878)