ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01858

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 420 del 02/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: FERRO WANDA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/10/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 06/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01858
presentato da
FERRO Wanda
testo di
Lunedì 2 novembre 2020, seduta n. 420

   FERRO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 2 novembre 2020 cesserà di avere efficacia il discusso decreto «Calabria», nato per realizzare un regime speciale e straordinario di gestione commissariale della sanità regionale, comprese tutte le aziende sanitarie e ospedaliere;

   è ormai sotto gli occhi di tutti la scarsa efficacia del decreto, che si è, di fatto, rivelato un «cappio al collo» per un sistema sanitario già fragile, con la conseguenza inevitabile ed evidente di una drastica riduzione dei livelli di assistenza su tutto il territorio regionale e un aggravamento della voragine del debito sanitario;

   durante l'emergenza Covid risultano essere state immesse 500 nuove unità di personale nel sistema sanitario regionale; un dato tuttavia ben al di sotto della media nazionale e del reale fabbisogno, a causa delle maglie troppo strette del commissariamento che stanno soffocando servizi e ospedali;

   uno strumento emergenziale che avrebbe dovuto consentire di migliorare il sistema sanitario calabrese lo ha reso, invece, ancora più impreparato e vulnerabile agli effetti della grave emergenza che ci si trova ad affrontare;

   il commissariamento totale e prolungato, peraltro, mal si concilia con l'obiettivo di realizzare un sistema efficiente e capace di rispondere ai bisogni di cura dei cittadini che si sono manifestati, in maniera evidente, durante la pandemia;

   la stessa Corte costituzionale, a seguito del ricorso da parte della regione Calabria, ha di fatto sottolineato come la temporaneità degli interventi previsti fosse elemento imprescindibile della costituzionalità del decreto;

   il risultato di dieci anni di commissariamento, in cui si registrano sprechi e non si riescono a garantire i livelli essenziali di assistenza, è un inasprimento della tassazione per i cittadini e un drammatico allungamento delle liste d'attesa e dell'emigrazione sanitaria –:

   se il Governo non ritenga opportuno adottare iniziative, per quanto di competenza, al fine di consentire un ordinato rientro alla normalità della sanità calabrese, anziché perseverare sulla strada del commissariamento che si è rivelata già disastrosa per la Calabria e ha dimostrato, tra l'altro, di non saper rispondere alla necessità di rendere operative le Unità speciali di continuità assistenziale, di potenziare i laboratori di diagnostica, di rafforzare i reparti Covid e le strutture di terapia intensiva.
(3-01858)