ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01849

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 417 del 28/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 28/10/2020
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 28/10/2020
TESTAMENTO ROSA ALBA MOVIMENTO 5 STELLE 28/10/2020
VOLPI LEDA MOVIMENTO 5 STELLE 28/10/2020
MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 28/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/10/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 06/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/12/2020

SOLLECITO IL 03/08/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01849
presentato da
ASCARI Stefania
testo di
Mercoledì 28 ottobre 2020, seduta n. 417

   ASCARI, SARLI, NESCI, TESTAMENTO, LEDA VOLPI e MARTINCIGLIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 19 luglio 2019 è stata approvata la legge n. 69, cosiddetta «Codice rosso», recante norme volte a contrastare la violenza di genere, tra cui il nuovo reato di «Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti» di cui all'articolo 612-ter del codice penale, comunemente noto come «revenge porn», il quale punisce «chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000»;

   il fenomeno del revenge porn è relativamente recente, sviluppatosi soprattutto con l'avanzare della tecnologia digitale: viene perpetrato soprattutto da uomini, di ogni età, in danno soprattutto delle ex partner, anche se, nei canali di diffusione di questi materiali, sono spesso presenti materiali pedopornografici;

   il report di Amnesty International sull'Italia parla chiaramente: almeno una donna su cinque ha subito molestie e minacce online, con un gravissimo impatto psicologico, anche di lunga durata;

   in questi giorni è emersa la notizia che la procura della Repubblica di Napoli sta indagando su questo fenomeno che dilaga su quattro canali Instagram che da anni tengono «ostaggio» alcune giovani ragazze, anche minorenni, in cui vengono ciclicamente pubblicati loro video intimi, con tanto di nomi e cognomi «in chiaro» e addirittura con l'obbligo di «do ut des»: in sostanza se si vogliono visionare altri contenuti scabrosi bisogna ricambiare pubblicandone altri;

   spesso, gli amministratori del gruppo indicano anche «gruppi di riserva» nel quale migrare nel caso in cui il canale venga chiuso da Telegram o a seguito dell'intervento della polizia postale, consentendo di tramandare un'eredità condivisa fatta di foto e video privati;

   nonostante le indagini della procura della Repubblica di Napoli, secondo quanto denunciato dagli avvocati delle vittime, la collaborazione con queste piattaforme social è praticamente assente; non solo: quando una risposta c'è stata «il social ha addirittura risposto che quelle pagine non violano le regole della community», avallando e coprendo di fatto questo fenomeno e la commissione di questi gravissimi reati;

   le conseguenze sociali, umane ed economiche per le vittime del revenge porn nel mondo reale sono a volte anche tragiche, inclusa la morte di qualche innocente vittima;

   Telegram non è l'unico strumento utilizzato per perpetrare il revenge porn ed altre App di messaggistica e social sarebbero coinvolte;

   il fenomeno ha raggiunto livelli allarmanti e tutte le iniziative adottate dalle istituzioni e dai gestori delle piattaforme online si sono rivelati inutili –:

   quali iniziative di competenza, anche normative, intenda intraprendere il Governo al fine di contrastare il fenomeno del revenge porn, anche tramite l'inasprimento delle pene, la creazione o il rafforzamento di strumenti di tutela psicologica ed economica per le vittime e l'organizzazione di campagne informative;

   se intenda adottare iniziative di competenza al fine di concertare con gli amministratori di Telegram, nonché con altre piattaforme di messaggistica e social, soluzioni al fine di pervenire a una strategia condivisa di contrasto al «revenge porn»;

   se intenda adottare iniziative, anche tramite una normativa ad hoc, al fine di vincolare le piattaforme social e di messaggistica all'immediata rimozione dei contenuti di revenge porn ed impedire ulteriori accessi da parte degli autori o divulgatori di tali contenuti alle medesime piattaforme, prevedendo la possibilità di comminare sanzioni in caso di mancato pronto intervento di rimozione dei contenuti lesivi.
(3-01849)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

delitto contro la persona

aiuto alle vittime