ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01748

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 396 del 10/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: DONZELLI GIOVANNI
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 10/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 10/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 10/09/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01748
presentato da
DONZELLI Giovanni
testo di
Giovedì 10 settembre 2020, seduta n. 396

   DONZELLI e BELLUCCI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   dal 20 novembre 2019 il minore Diego D. nato a Prato il 5 agosto 2010, è in affidamento ai servizi sociali di Prato e collocato presso la casa famiglia «Via XXIV Maggio» dell'Opera Santa Rita di Prato, avvenuto al momento della dimissione del bambino dal reparto di neuropsichiatria infantile di Villa Ulivella, ove era stato ricoverato a seguito di episodi di aggressività e di agitazione psicomotoria. Prima di questo provvedimento viveva esclusivamente con la madre, dopo la separazione dei genitori avvenuta prima ancora della nascita. Il padre lo ha incontrato solo in sporadici incontri, per lo più protetti. Tuttavia, se detto collocamento è nato per essere mirato alla necessità di monitorare la terapia farmacologica, ad oggi, detta misura suscita importanti perplessità. Tutte le motivazioni che sono state via via addotte alla madre Simona Melani, sia dal personale medico, che dagli assistenti sociali, sono progressivamente venute meno, come si è sottolineato nelle istanze periodicamente presentate al tribunale dei minorenni per chiedere la revoca del provvedimento. Lo stesso medico che aveva in cura Diego rappresentò alla madre che detta misura sarebbe stata necessaria ed opportuna per un periodo di massimo due mesi. Il tutto è stato aggravato dall'emergenza Covid-19. Il percorso psicologico\terapeutico che Diego avrebbe dovuto seguire, con il lockdown è stato completamente interrotto. Nonostante le raccomandazioni fornite dal tribunale dei minorenni, la comunità ove è collocato Diego non ha effettuato collegamenti telefonici attraverso sistemi audio-video. La signora Melani da quel momento non ha più visto il figlio, neppure tramite video chiamata ed è riuscita a sentirlo soltanto telefonicamente senza, peraltro, riuscire ad interloquirvi, visto che Diego ha risposto soltanto a monosillabi: «si» «no» «va bene». Nella struttura sarebbero stati scarsamente rispettati i protocolli anticontagio e anche successivamente alla donna è stato impedito un contatto costante, consentendole prevalentemente incontri protetti e rari casi di incontri autonomi. È anche stata tenuta all'oscuro dell'allentamento delle restrizioni previste dalla regione Toscana in data 9 giugno 2020 e per questo lo ha rivisto a casa soltanto un mese dopo. Al bambino, secondo quanto riferito nel ricorso della madre, in casa famiglia sarebbe stato inoltre impedito di svolgere attività fisica, non gli sarebbe stato inoltre garantito un regime alimentare adeguato nonostante le certificazioni mediche prodotte: il bambino sarebbe ingrassato notevolmente ed attualmente risulta in stato di obesità (a 10 anni pesa oltre 40 chili). Inoltre, nell'istituto la sua igiene personale sarebbe notevolmente peggiorata. La struttura non sarebbe riuscita a garantire a Diego la partecipazione alle lezioni on-line organizzate dalla scuola. Nonostante le continue rimostranze ad assistenti sociali e psicologhe e al tribunale dei minorenni, Diego è ancora affidato al servizio sociale e collocato nella suddetta struttura;

   va considerato che la legge prevede che il provvedimento di affidamento dei minori debba essere assunto, al fine di ottenere un reale miglioramento della vita del minore, situazione che, nel caso in questione non sembra prefigurarsi –:

   se sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e se disponga di elementi in ordine a eventuali casi analoghi sul territorio nazionale;

   se non ritenga alla luce dei fatti, di valutare la sussistenza dei presupposti per adottare iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari coinvolti.
(3-01748)