ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01665

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 368 del 08/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 08/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LA DIGITALIZZAZIONE
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/07/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/07/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01665
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Mercoledì 8 luglio 2020, seduta n. 368

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il Regno Unito si appresterebbe ad avviare la progressiva rimozione della tecnologia dell'azienda cinese Huawei dalle reti 5G;

   secondo diverse fonti stampa, il National Cyber Security Centre del Government Communications Headquarters (Gchq) avrebbe riconsiderato le valutazioni fornite in precedenza in merito ai rischi posti dalle tecnologie Huawei e soprattutto in merito alla gestione in sicurezza dei dati;

   in particolare il Gchq rimarca che le sanzioni imposte dagli Usa su Huawei costringeranno l'azienda cinese ad utilizzare tecnologie non affidabili, in grado di porre rischi incontrollabili;

   le sanzioni di Washington impediscono, infatti, a Huawei di utilizzare tecnologie basate su proprietà intellettuale americana;

   il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha chiesto, già da fine 2019, al Governo italiano di adottare provvedimenti per garantire la sicurezza delle reti 5G, anche valutando l'esclusione di aziende collegate a governi stranieri come le cinesi Huawei e Zte;

   in particolar modo, il Copasir aveva testualmente concluso «non può che ritenere in gran parte fondate le preoccupazioni circa l'ingresso delle aziende cinesi nelle attività di installazione, configurazione e mantenimento delle infrastrutture delle reti 5G»;

   il Copasir aveva inoltre indicato come «necessario un innalzamento degli standard di sicurezza idonei per accedere alle implementazioni di tali infrastrutture», consigliando di «escludere le predette aziende dalla attività di fornitura di tecnologia per le reti 5G per la sicurezza nazionale», rilevando che «contrariamente a quanto avviene per le imprese occidentali, le aziende cinesi, pur formalmente indipendenti dal potere governativo, sono tuttavia indirettamente collegate alle istituzioni del loro Paese, anche in virtù di alcune norme della legislazione interna»;

   il Governo italiano non si è ancora espresso nitidamente;

   le rivelazioni del National Cyber Security Centre del Government Communications Headquarters, ove confermate, costituirebbe un ulteriore elemento che porta a propendere per la esclusione di Huawei, ZTE e in genere delle aziende cinesi dalla rete 5G italiana –:

   quale sia la posizione del Governo in ordine alla esclusione di Huawei e Zte nella configurazione, installazione e nel mantenimento delle reti 5G;

   se il Governo ritenga opportuno un supplemento di indagine sulla affidabilità di Huawei e Zte nella implementazione della rete 5G, anche acquisendo dal Governo inglese i risultati della indagine del National Cyber Security Centre del Government Communications Headquarters.
(3-01665)