ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01622

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 360 del 23/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 31/07/2020

SOLLECITO IL 11/09/2020

SOLLECITO IL 30/09/2020

SOLLECITO IL 14/12/2020

SOLLECITO IL 03/08/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01622
presentato da
ASCARI Stefania
testo di
Martedì 23 giugno 2020, seduta n. 360

   ASCARI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   secondo i dati pubblicati dal Ministero della giustizia ed aggiornati al 31 maggio 2020, nel circuito penitenziario risultavano essere presenti 30 detenute madri con 34 figli al seguito, in calo, anche per effetto delle misure adottate a seguito dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, rispetto ai dati aggiornati al 31 marzo 2020, quando vi erano 44 detenute madri con 50 figli al seguito; il periodo segnato dalla fase emergenziale ha reso ancor più grave la condizione in cui vivono mamme e bimbi in carcere a causa dell'elevato rischio di contagio, considerati i dati generali sulla diffusione del virus all'interno degli istituti penitenziari;

   la tutela della salute dei bambini è un principio fondamentale che deve costituire criterio guida nella definizione delle misure da adottare anche in questo contesto;

   è dunque necessario che la protezione della salute psicofisica dei minori, soprattutto nelle prime fasi della vita e dello sviluppo della personalità, vada rafforzata in contesti particolarmente difficili, come nel caso delle strutture detentive;

   la tutela della salute psicofisica dei bambini richiede anzitutto l'individuazione di percorsi alternativi alla detenzione in carcere delle madri assieme ai loro figli e alle loro figlie;

   considerato che, nella maggior parte dei casi, si tratta di donne e minori provenienti da contesti di particolare disagio e marginalità sociale, è necessario che tali percorsi si realizzino presso strutture residenziali protette che garantiscano anche servizi dedicati sia per i piccoli sia per le mamme, al fine di favorire un reinserimento di queste ultime nella società;

   tuttavia, attualmente, esistono soltanto due case famiglia protette su tutto il territorio nazionale, in quanto la normativa vigente (legge n. 62 del 2011) ne prevede il finanziamento interamente in capo agli enti locali, senza alcun onere per lo Stato, e tale vincolo di fatto ne ha impedito in buona parte la realizzazione;

   questi percorsi richiedono la realizzazione di nuove case famiglia protette da parte del Ministero della giustizia, attraverso la stipula di apposite convenzioni con gli enti locali, volte ad individuare le strutture idonee, anche valorizzando comunità già esistenti ed operative sul territorio, e con la previsione di un filone di finanziamento dedicato che sia di sostegno agli enti locali stessi, anche tramite l'impiego delle risorse dell'ente Cassa delle Ammende;

   l'attuale situazione di disagio è stata, tra gli altri, recentemente evidenziata dall'associazione Cittadinanzattiva che ha lanciato una campagna mediatica per rendere note le condizioni di vita dei minori all'interno delle strutture carcerarie e chiedere urgenti e necessarie modifiche al nostro sistema penitenziario –:

   se intenda adottare iniziative, anche normative, al fine di:

    prevedere l'esecuzione della misura custodiale applicata alle donne incinte o madri di prole di età fino a sei anni presso case famiglia protetta e, in via subordinata, presso gli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam);

    prevedere l'aumento della soglia di età del minore stabilita per il differimento obbligatorio e per il differimento facoltativo dell'esecuzione della pena, con la possibilità di trascorrere il periodo di differimento in via principale in casa famiglia protetta ed in via subordinata negli Icam;

    prevedere la possibilità di attingere ai fondi a disposizione del Ministero della giustizia al fine di valorizzare o istituire nuove strutture per l'accoglienza di madri con prole provenienti dal circuito penitenziario.
(3-01622)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

diritto penitenziario

diritto alla salute