ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01621

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 360 del 23/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: SPORTIELLO GILDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LAPIA MARA MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2020
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2020
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2020
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 23/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01621
presentato da
SPORTIELLO Gilda
testo di
Martedì 23 giugno 2020, seduta n. 360

   SPORTIELLO, LAPIA, D'ARRANDO, MASSIMO ENRICO BARONI e LOREFICE. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il Corriere della sera del 15 giugno 2020 riporta un articolo dal titolo «L'Umbria ha vietato l'aborto farmacologico in day hospital». L'aborto farmacologico in Umbria non potrà avvenire più in day hospital, le donne che ne faranno richiesta dovranno essere ricoverate almeno tre giorni in ospedale. La legge n. 194 prevede il ricovero ospedaliero, ma concede alle regioni la possibilità di organizzarsi in vario modo. Per questo, nel 2018, in Umbria era stata introdotta la possibilità, di abortire con la pillola RU486, entro la settima settimana di gravidanza, in day hospital e con terapia domiciliare;

   in Emilia-Romagna in una nota del 22 maggio 2020 del servizio sanitario regionale si scrive che per l'interruzione volontaria di gravidanza con il trattamento farmacologico è previsto il trattamento in day hospital;

   molte regioni, dalla Toscana all'Emilia, dal Lazio alla Liguria, hanno adottato il day hospital per l'interruzione volontaria di gravidanza con trattamento farmacologico, come prevedeva anche l'Umbria fino a pochi giorni fa, come scrive il giornale La Repubblica del 16 giugno 2020;

   nel Regno Unito, vista l'emergenza COVID-19, è stata adottata la modalità dell'aborto farmacologico in day hospital, come riporta il settimanale Io Donna del 10 aprile 2020;

   il Mifegyne, meglio conosciuto come pillola RU486, è un farmaco che assunto nei primi mesi di gravidanza consente l'aborto con metodo farmacologico in alternativa all'interruzione di gravidanza praticata chirurgicamente;

   la delibera dell'Aifa del 9 dicembre 2009 è intervenuta sul tema, regolamentando l'uso del farmaco e prevedendo che la somministrazione della pillola debba avvenire entro il 49esimo giorno di amenorrea, invece che entro i 63 giorni previsti negli altri Paesi europei;

   dieci anni fa, a giugno 2010, su richiesta del Consiglio superiore di sanità, un'apposita Commissione emanò le linee guida ministeriali per l'utilizzo della RU486;

   in Svezia l'aborto farmacologico è previsto entro i primi 63 giorni di gravidanza ed è stato approvato nel 1992;

   in Germania l'aborto farmacologico è legale dal 2008 ed è prescrivibile entro 63 giorni dall'ultimo ciclo mestruale –:

   se non intenda adottare tutte le iniziative di competenza affinché siano aggiornate le linee guida per l'interruzione volontaria di gravidanza con trattamento farmacologico, prevedendo a tal fine che in tutta Italia sia utilizzato il ricovero ambulatoriale in day hospital, e per promuovere percorsi domiciliari sotto controllo sanitario per chi utilizza la pillola RU486;

   se non ritenga di assumere iniziative, anche di carattere normativo, affinché il tempo massimo di somministrazione della pillola RU486 sia definito in 63 giorni, equiparando la durata della prescrizione medica a quella di altri Paesi europei.
(3-01621)