ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01620

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 360 del 23/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: MORRONE JACOPO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 23/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAFFAELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 23/06/2020
LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 23/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01620
presentato da
MORRONE Jacopo
testo di
Martedì 23 giugno 2020, seduta n. 360

   MORRONE, RAFFAELLI e LUCCHINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   la società Energia Wind 2020 ha presentato il 30 marzo 2020 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti domanda per la concessione trentennale di uno specchio acqueo di circa 114 chilometri quadrati, a circa 10 chilometri dalla costa, davanti ai comuni di Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica, per la realizzazione ed esercizio della centrale eolica offshore «Rimini» di 330 megawatt;

   le opere principali consistono in 59 aerogeneratori alti più di 35 metri, due condotte elettriche sottomarine lunghe 20 chilometri e due piattaforme marine in acciaio di 40 metri di diametro; secondo gli interroganti, gli aerogeneratori avranno un'altezza molto superiore visto che la tipologia di tali impianti utilizza palle di diametro tra 52 e 114 metri;

   inoltre, l'impianto, illuminato h24, sarà estremamente visibile dalla riva soprattutto nella notte, all'alba e al tramonto;

   la realizzazione di un'infrastruttura così drasticamente impattante sul paesaggio pregiudicherebbe per sempre e in modo gravissimo l'attrattività turistica della Riviera romagnola, con un grave danno per tutti, dai riminesi, ai turisti, alle strutture ricettive, dell'accoglienza e della pesca;

   gli impianti saranno infatti visibili, esattamente come è visibile la piattaforma estrattiva più vicina, che si trova a 15 chilometri dalla battigia;

   come riportato dalla stampa nazionale, pare che la provincia sia d'accordo e che già una quindicina d'anni fa, avesse deciso di studiare la fattibilità del progetto, attraverso un anemometro sulla piattaforma metanifera Azalea dell'Eni, a 15 chilometri al largo delle spiagge romagnole;

   sembra che sulla base delle risultanze di tali studi, la provincia abbia fatto un accordo con la società Energia Wind 2000 per la realizzazione del progetto;

   il 4 luglio 2020 scadrà la possibilità per gli stakeholder di presentare osservazioni od opposizioni a tutela dei loro diritti sugli usi pubblici del mare;

   il progetto dovrà ottenere l'autorizzazione Via da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per la valutazione degli impatti che sembrano devastanti per l'ambiente marino, la costa di balneazione, la navigazione turistica, commerciale e pesca;

   simili impianti non sono stati mai autorizzati nei mari italiani; unico, quello nella rada esterna del porto di Taranto, di taglia molto inferiore e comunque in zona industriale;

   la nota associazione «Italia nostra» in data 14 giugno 2020 si è espressa contro la realizzazione del progetto sulla testata Corriere Romagna, utilizzando espressioni molto forti come «pietra tombale sul turismo» –:

   quali urgenti iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per le più rigorose e dovute valutazioni di impatto ambientale e paesaggistico, allo scopo di bloccare l'iniziativa della società Energia Wind 2020 ed evitare un grave danno ambientale ed economico per la costiera romagnola.
(3-01620)