ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01617

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 358 del 17/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 17/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01617
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Mercoledì 17 giugno 2020, seduta n. 358

   VALLASCAS. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 17 maggio 2020, il quotidiano Il Giornale ha pubblicato la notizia secondo la quale «il plasma donato gratuitamente dai convalescenti italiani», nell'ambito della sperimentazione della sieroterapia sui pazienti Covid-19 (inizialmente impiegata con successo dallo pneumologo Giuseppe De Donno), potrebbe diventare «un prodotto industriale di un'azienda privata che, evidentemente, non lavorerà gratis»;

   l'azienda sarebbe la «Kedrion Biopharma, colosso dei plasmaderivati», il cui amministratore delegato sarebbe Paolo Marcucci, fratello del presidente del gruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci;

   la ricostruzione giornalistica metterebbe in relazione il legame di parentela tra l'amministratore delegato dell'azienda farmaceutica e l'esponente del Pd con l'avvio della sperimentazione nella quale la medesima azienda avrebbe un ruolo centrale;

   il quotidiano affermerebbe che «Arriva il plasma iperimmune industriale. A produrlo sarà l'azienda di famiglia di un senatore Pd. Grazie a una sperimentazione partita con l'ok del Governo, di cui l'esponente dem ha un ruolo di primissimo piano»;

   gli estensori dell'articolo avrebbero ricostruito l'intera vicenda dell'impiego del plasma iperimmune come terapia per i pazienti positivi Covid-19, a cominciare dai primi passi compiuti dal «pioniere» della terapia, lo pneumologo Giuseppe De Donno, inizialmente sottovalutato dalla comunità scientifica;

   la sperimentazione condotta all'ospedale Poma di Mantova, in collaborazione con il San Matteo di Pavia (su 48 pazienti) avrebbe ottenuto ottimi risultati, tanto da richiamare l'attenzione del «Mondo politico e comunità scientifica»;

   a quel punto, l'Istituto superiore di sanità avrebbe autorizzato la sperimentazione nazionale, individuando però un centro di ricerca diverso rispetto a quelli nei quali la trasfusione di plasma iperimmune sarebbe stata testata inizialmente ai fini terapeutici: «Il capofila ideale è Mantova, ma viene scelta Pisa»;

   il 14 maggio 2020, il giornale online L'Altra Mantova avrebbe riportato le dichiarazioni dello pneumologo nel corso dell'audizione della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato: «Pavia doveva essere il principal investigator della sperimentazione nazionale sul plasma [...] Pisa non è all'altezza, perché la maggior incidenza casistica del Covid è in Lombardia [...] Ci sarà un motivo per cui Aifa e Iss hanno deciso di affidare la sperimentazione a Pisa e ce lo spiegheranno, ma non può essere per motivi scientifici»;

   nel corso dell'audizione, sarebbe intervenuto anche Paolo Marcucci, «che non era atteso», che avrebbe spiegato il ruolo di Kedrion che «metterà a disposizione il proprio stabilimento di Napoli per raccogliere il plasma dei donatori italiani e trasformarlo, in “conto lavorazione” in plasma iperimmune industriale utilizzabile nei quattro anni successivi»;

   da quanto esposto, si configurerebbe una situazione di eccezionale gravità, nella quale, nell'individuazione di un centro per la sperimentazione di un'importante terapia di contrasto al Coronavirus, non solo non si sarebbe tenuto conto dei rilevanti esiti ottenuti e dell'esperienza maturata da strutture e specialisti nell'impiego della medesima terapia, in una regione come la Lombardia che ha registrato una delle più alte incidenze al mondo della malattia, ma nella quale la sperimentazione, secondo quanto emerso, dovrebbe essere condotta da un centro, individuato in una regione che ha avuto indici di contagio notevolmente inferiori, che opererà in collaborazione con un'azienda farmaceutica riconducibile ad un autorevole esponente del Pd, azienda che dovrebbe sfruttare in modo commerciale il plasma donato gratuitamente dai pazienti –:

   se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, riconoscere l'esperienza dei centri di ricerca della Lombardia, soprattutto, nell'impiego del plasma iperimmune nella cura dei pazienti Covid-19, individuando in quella regione il centro di sperimentazione nazionale della sieroterapia;

   se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, verificare le modalità e le motivazioni dell'individuazione del centro di ricerca di Pisa, nonché le caratteristiche della collaborazione da parte della Kedrion Biopharma nella sperimentazione.
(3-01617)