ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01581

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 351 del 04/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 04/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01581
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Giovedì 4 giugno 2020, seduta n. 351

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il quotidiano La Verità, in data 28 maggio 2020, ha pubblicato la trascrizione di una serie di scambi di messaggi intercorsi tra Luca Palamara e l'allora vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini, già due volte sottosegretario del Partito Democratico che oggi, dal 27 febbraio 2020, detiene l'incarico di commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia;

   dalla ricostruzione delle chat tra Legnini e Palamara emerge come, all'interno del Csm, ci sia stato un coordinamento tra la componente di nomina politica, cui spetta di diritto la vicepresidenza dell'organo, e precise componenti organizzate della magistratura al fine di utilizzare il noto caso della nave Diciotti per condurre un attacco politico nei confronti dell'allora Ministro dell'interno;

   ad avviso dell'interrogante dalle chat emergerebbero trame tese da Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, nell'organizzare una campagna di stampa facendo intervenire il Consiglio superiore della magistratura a supporto delle indagini della procura di Catania;

   il 24 agosto 2018, scrive La Verità, Legnini contatta il consigliere Palamara: «Luca, domani dobbiamo dire qualcosa sulla nota vicenda della nave. So che non ti sei sentito con Valerio [Fracassi ndr]. Autonomia e indipendenza ha già fatto un comunicato, Area è d'accordo a prendere un'iniziativa, [Claudio] Galoppi idem. Senti loro e fammi sapere domattina»;

   la risposta di Palamara non si fece attendere: «Ok, anche io sono pronto. Ti chiamo più tardi e ti aggiorno». A quel punto, sottolinea La Verità, Legnini insiste: «Sì, ma domattina dovete produrre una nota, qualcosa insomma»;

   il 25 agosto 2018, le agenzie battono la notizia, immediatamente rilanciata dal sito di Repubblica, che quattro consiglieri di Palazzo dei Marescialli, fra cui Palamara, chiedono di inserire il caso migranti all'ordine del giorno del primo plenum del Csm;

   nella nota si legge che «la verifica del rispetto delle norme è doverosa nell'interesse delle istituzioni» e che «gli interventi a cui abbiamo assistito, per provenienza, toni e contenuti rischiano di incidere negativamente sul regolare esercizio degli accertamenti in corso. Riteniamo che sia necessario un intervento del Csm per tutelare l'indipendenza della magistratura e il sereno svolgimento delle attività di indagine»;

   con solerzia rispondeva pubblicamente Legnigni con una nota in cui scrive che l'istanza sarà trattata nel primo comitato di presidenza: «Il nostro obiettivo è esclusivamente quello di garantire l'indipendenza della magistratura»;

   il vicepresidente del Csm dovrebbe avere un ruolo neutrale in virtù della duplice considerazione che l'organo è, per il principio della separazione dei poteri e in virtù della sua rilevanza costituzionale, vertice di un potere autonomo e distinto da quello governativo e al quale non spetta il compito di governare o legiferare;

   in secondo luogo, al vicepresidente è affidata la programmazione e la direzione dei lavori del Consiglio in sostituzione del Presidente della Repubblica, Presidente titolare dell'Organo e autorità massima dello Stato di cui è il Capo;

   dalle ricostruzioni del quotidiano La Verità emerge un uso non imparziale delle attribuzioni costituzionali da parte di Legnini, una considerazione che, ad avviso dell'interrogante, getta legittime ombre anche sullo svolgimento dell'attuale incarico di commissario per la ricostruzione che richiede tra l'altro l'utilizzo e la gestione di ingenti quantità di denaro –:

   se il Governo intenda revocare l'incarico di Giovanni Legnini quale commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia.
(3-01581)