ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01558

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 344 del 21/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 21/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 21/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01558
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Giovedì 21 maggio 2020, seduta n. 344

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   un'inchiesta giornalistica pubblicata in contemporanea da Avvenire e The Guardian lancia un'accusa senza precedenti alle autorità maltesi ritenute colpevoli, nei giorni di Pasqua, di aver dirottato un gommone pieno di clandestini dalle proprie acque territoriali verso le coste italiane;

   l'inchiesta si basa su materiali ottenuti da varie fonti: filmati, foto, testimonianze concordanti dei superstiti, verifiche incrociate sulle scarse dotazioni alla partenza dalla costa libica, e quelle rinvenute all'arrivo, nel porto di Pozzallo;

   dopo quattro giorni di traversata, 101 clandestini partiti dalla Libia arrivano a Pozzallo. Nelle stesse ore erano partiti altri tre barconi. Uno finirà per essere protagonista della «Strage di Pasquetta» e della flotta per i respingimenti ad opera di pescherecci fantasma rivelata da Avvenire e su cui a Malta sono indagati il premier Robert Abela e i vertici delle Forze armate;

   i superstiti rintracciati in Sicilia dopo il periodo di quarantena hanno fornito versioni concordanti. Uno dei superstiti ha raccontato che un militare maltese aveva urlato «Malta è colpita da una grave malattia. Forse lo sapete: si chiama Coronavirus. I nostri porti sono chiusi e voi non potete entrare». Davanti all'insistenza del gruppo di profughi, la motovedetta si sarebbe fatta consegnare il telefono satellitare Thuraya fornito dai trafficanti e un apparecchio gps. «Ce lo hanno restituito dopo avere riprogrammato la rotta su 0.0.», in direzione Nord dove c'è solo l'Italia;

   al momento di rimettere in moto, il motore «Parsun» di fabbricazione cinese era stato danneggiato, probabilmente dalle corde lanciate dal pattugliatore maltese. Le autorità maltesi avrebbero montato sul barcone un «Yamaha 40 hp». «Ci hanno consegnato il nuovo motore, bottigliette d'acqua e almeno 60 litri di carburante»;

   raccontano inoltre che un militare li aveva rassicurati: «non vogliamo uccidervi e non vogliamo farvi del male, non vi stiamo minacciando, ma se ci seguite verso l'Italia vi salveremo la vita»;

   «Abbiamo fatto come dicevano. Ci avevano dato anche una bussola in una scatola di legno: “seguite sempre 0.0. e sarete in Italia” ci ripetevano». Il mattino dopo entrano nel porto di Pozzallo. È la Domenica di Pasqua. Il giorno dopo, sempre da Malta, respingeranno un altro barcone causando la morte di 12 persone;

   le immagini consegnate dai profughi ai giornalisti non lasciano dubbi. In lontananza si vede la costa maltese, segno che il gommone si trovava a una distanza inferiore alle 12 miglia, il limite delle acque territoriali. I migranti, dunque, erano già ufficialmente a Malta e non potevano essere allontanati;

   le testimonianze e i video dei telefonini mostrano come a bordo non vi fosse nient'altro che alcune taniche per rifornire il motore con cui i trafficanti libici avevano messo in mare il barcone, un fuoribordo cinese «Parsun Power» da 60 hp e nessun motore di riserva. A Pozzallo, però, il gommone grigio arrivò spinto da uno Yahama da 40 hp;

   le prove raccolte da questa inchiesta costituiscono un atto d'accusa senza precedenti. Malta è parte dell'Unione europea e non può in alcun modo tenere comportamenti del genere e restare impunita –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto denunciato da Avvenire e se ritenga di denunciare, nelle competenti sedi europee il comportamento delle autorità maltesi in violazione del diritto internazionale e del diritto europeo.
(3-01558)