ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01542

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 340 del 14/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: BALDINI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 14/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01542
presentato da
BALDINI Maria Teresa
testo di
Giovedì 14 maggio 2020, seduta n. 340

   BALDINI. — Al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   stando a quanto riportato sul portale dell'Istituto superiore di sanità (Iss) circa il 75 per cento delle malattie emergenti dell'uomo riconosciute negli ultimi decenni hanno un'origine zoonotica;

   l'Iss nel report del 12 febbraio 2020 «COVID-19, molto probabile un ruolo per i pipistrelli, ma si cerca ancora l'ospite intermedio» ha evidenziato a proposito del nuovo virus che «dalle analisi genetiche e dai confronti con le sequenze di altri coronavirus da diverse specie animali sembra essere originato da pipistrelli. In particolare due coronavirus dei pipistrelli condividono l'88 per cento della sequenza genetica con quella del SARS-CoV2 (...), si ipotizza che la trasmissione non sia avvenuta direttamente da pipistrelli all'uomo, ma che vi sia un altro animale ancora da identificare che ha agito come una specie di trampolino di lancio per trasmettere il virus all'uomo»;

   il citato report ha evidenziato che il virus può «infettare anche altre specie animali, causando malattie importanti per i gravi danni che possono causare alla zootecnia»;

   la responsabile dell'unità malattie emergenti e zoonosi dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha evidenziato, così come riportato anche sul sito del Ministero della salute, che «non crediamo che gli animali domestici abbiano un ruolo nella trasmissione del coronavirus, ma pensiamo che possano essere infettati dai loro proprietari» sottolineando come al momento «Ci sono gruppi di ricercatori che stanno indagando sui contagi tra gli animali domestici»;

   stando a quanto riportato dai media i casi, confermati e registrati, di animali contagiati dal virus sono solo cinque a livello mondiale e all'origine dell'infezione ci sarebbe la malattia degli umani a loro vicini affetti da COVID-19; pertanto, sembrerebbe che il percorso di contagio virale sia esclusivamente unilaterale «uomo-animale», sebbene non risultino studi o fondamenti scientifici che escludano un'ipotesi bilaterale;

   molti esperti confermano il fatto che, essendo il virus di provenienza animale e che il contagio dell'uomo sia avvenuto attraverso una sorta di upgrade virale, non esistano elementi scientifici per escludere che non vi possa essere un contagio di ritorno, anche in ragione delle scarse informazioni che attualmente si detengono sull'evoluzione del virus;

   stando a quanto evidenziato nel suddetto report «anche l'ISS, attraverso la partecipazione al consorzio europeo MOOD finanziato dalla Commissione Ue nell'ambito del programma H2020, è coinvolto nella raccolta di informazioni a livello internazionale sugli aspetti ecologici e il coinvolgimento degli animali» nelle dinamiche di trasmissione virale;

   sebbene al momento risultino avviati programmi di ricerca volti anche ad appurare le dinamiche di trasmissione virale tra gli animali e non si escluda l'ipotesi di un contagio di ritorno da parte dell'animale verso l'uomo, il Ministero della salute ha qualificato come fake news l'ipotesi che gli animali possano essere portatori del virus, non fornendo però, ad avviso dell'interrogante, adeguati elementi ai cittadini circa l'approfondimento scientifico in divenire sulla materia;

   l'analisi della potenziale interrelazione patogena tra animali e uomo acquista un aspetto particolarmente rilevante con riferimento allo scenario di criticità che condiziona molte città italiane per quanto attiene all'esposizione ad agenti biologici di tipo zoonotico come, tra tutti, quelli correlati al guano dei piccioni, alle infestazioni di ratti e al fenomeno del randagismo, che rischierebbero di amplificare gli eventuali rischi connessi alla propagazione virale, sollevando pertanto l'urgenza di un doveroso approfondimento;

   si ricorda a proposito che l'Oms ha individuato il piccione fra gli animali infestanti in grado di avere un ruolo strategico nella trasmissione all'uomo di molte malattie infettive –:

   a quali evidenze si sia giunti in materia anche in ragione del coinvolgimento dell'Iss nei citati programmi di ricerca e quali siano state le evidenze scientifiche che hanno condotto a definire la trasmissione virale da animale a uomo come «fake news»;

   se, al momento, non si ritenga opportuno coinvolgere gli esperti del settore, in primis medici veterinari, in una task force di supporto alle strutture già operative in materia volte ad implementare gli approfondimenti scientifici sulle dinamiche di trasmissione virale bilaterale uomo-animale.
(3-01542)