ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01529

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 338 del 12/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01529
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Martedì 12 maggio 2020, seduta n. 338

   VALLASCAS. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in un'intervista pubblicata dal quotidiano La Nuova Sardegna l'8 marzo 2020, il Ministro dell'interno, Luciana Lamorgese, avrebbe escluso che ci sia una situazione di emergenza in merito alla minaccia di una recrudescenza in Sardegna del fenomeno degli atti intimidatori nei confronti di amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni;

   l'affermazione avrebbe sollevato molteplici perplessità e alcune reazioni critiche da parte di amministratori locali e degli stessi vertici regionali dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), secondo i quali, contrariamente a quanto affermato, non si ravviserebbero elementi concreti in merito a un ridimensionamento del fenomeno;

   in particolare, sul quotidiano La Nuova Sardegna del 10 marzo 2020, in un articolo intitolato «I sindaci alla ministra: l'emergenza attentati c'è», il presidente dell'Anci Sardegna, Emiliano Deiana, nell'apprezzare «il fatto che la ministra abbia preso coscienza e si stia informando, bene della situazione in Sardegna», avrebbe anche affermato che «Tuttavia, (...) non vedo elementi di tranquillizzazione, soprattutto quando si parla di organici delle forze dell'ordine»;

   a questo proposito, il presidente dell'Anci avrebbe sollecitato «un rafforzamento di quei territori in cui ci sono stati attentati», contrariamente a quanto sarebbe stato fatto in passato, quando alcuni presidi delle forze dell'ordine sarebbero stati chiusi all'indomani del verificarsi di atti intimidatori;

   nel medesimo articolo, un altro amministratore locale, il sindaco di Burgos, nel raccontare la lunga e drammatica sequenza di attentati e atti intimidatori che avrebbero caratterizzato la storia recente del comune, avrebbe attribuito le affermazioni della Ministra a una scarsa conoscenza della realtà della Sardegna;

   è il caso di ricordare che, secondo i dati dell'Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, nel 2018, con 78 su 599 episodi verificatisi in Italia, la Sardegna si sarebbe collocata al primo posto tra le regioni italiane per numero di intimidazioni e attentati;

   secondo il presidente regionale dell'Anci, inoltre, i dati dell'Osservatorio sarebbero sottodimensionati rispetto all'ampiezza effettiva del fenomeno perché, da una parte, «non tengono conto delle intimidazioni che non vengono denunciate» (dato che verrebbe colto solo da chi opera nel territorio e non dagli osservatori), dall'altra, perché «l'Osservatorio tiene conto solo delle cariche elettive. Di attentati ai geometri o minacce agli assistenti sociali non c'è traccia»;

   a sostegno di questa affermazione giova segnalare che, secondo i dati dell'Osservatorio sociale sulla criminalità dell'università di Sassari, tra il 2011 e il 2013, in Sardegna sarebbero stati compiuti 1108 atti intimidatori nei confronti di sindaci, assessori, consiglieri comunali, esponenti delle forze dell'ordine, sindacalisti;

   il fenomeno delle intimidazioni agli amministratori locali in Sardegna si inserirebbe in un contesto territoriale e sociale profondamente disagiato, per effetto, da una parte, della crisi economica, che nella regione avrebbe accelerato la chiusura di importanti realtà produttive, e, dall'altra, per l'assottigliarsi della presenza dello Stato nei territori dell'entroterra, a seguito della progressiva chiusura di importanti presidi, come scuole, ospedali, caserme delle forze dell'ordine, tribunali e, in generale, uffici pubblici;

   la citata circostanza porrebbe amministratori locali e rappresentanti dello Stato a fronteggiare, in una condizione di solitudine istituzionale, con accresciute responsabilità e senza strumenti, le molteplici necessità di un contesto caratterizzato da un diffuso malessere socio-economico –:

   se il Ministro interrogato sia in possesso di informazioni e dati che possano, contrariamente a quanto emerso dai dati rilevati da studi e operatori sul campo, escludere una situazione di emergenza in tema di intimidazioni ai rappresenti delle istituzioni;

   se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, rafforzare la presenza delle forze dell'ordine in Sardegna, con particolare riguardo ai territori maggiormente interessati dal fenomeno degli atti intimidatori contro sindaci e amministratori locali.
(3-01529)