ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01503

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 333 del 30/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: PATASSINI TULLIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 30/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BINELLI DIEGO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
DARA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
GALLI DARIO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
PETTAZZI LINO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
PIASTRA CARLO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
BADOLE MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
D'ERAMO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
GOBBATO CLAUDIA LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
PAROLO UGO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
RAFFAELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
VALBUSA VANIA LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
VALLOTTO SERGIO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01503
presentato da
PATASSINI Tullio
testo di
Giovedì 30 aprile 2020, seduta n. 333

   PATASSINI, BINELLI, DARA, GALLI, PETTAZZI, PIASTRA, BADOLE, BENVENUTO, D'ERAMO, GOBBATO, LUCCHINI, PAROLO, RAFFAELLI, VALBUSA e VALLOTTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   recentemente a sud della Puglia i geologi hanno individuato tra Santa Maria di Leuca e l'isola di Corfù, un giacimento di metano, denominato Fortuna Prospect che rappresenta un'eccezionale opportunità per l'Italia; non sembra che il Governo intende cogliere le opportunità offerte da tale scoperta dei geologi;

   la società Global Med aveva presentato le istanze per i permessi di ricerca nel dicembre 2013: la conferenza di servizi – che risale al 7 novembre 2016 – e subito dopo il Ministero dello sviluppo economico hanno espresso parere positivo;

   il 26 settembre 2017, l'allora Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, aveva riconosciuto poi la compatibilità ambientale dei progetti. Il 31 dicembre 2018 è stato pubblicato il decreto del 7 dicembre 2018 con il quale il direttore generale per la sicurezza dell'approvvigionamento e le infrastrutture energetiche del Ministero dello sviluppo economico ha concesso il permesso, valido per sei anni: fino al 7 dicembre 2024, per un totale di 68.830 euro di canoni annui pagati in anticipo. Ma subito dopo è subentrato il «decreto moratoria», che ha bloccato tutto;

   un emendamento del Movimento Cinque Stelle all'ultimo decreto «Milleproroghe», approvato il 13 febbraio 2020 nelle Commissioni della Camera, estende di sei mesi la moratoria sulle trivelle. I permessi per la ricerca e la prospezione di idrocarburi saranno sospesi non più per 18 mesi ma per 24, in attesa dell'approvazione da parte del Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee;

   nel frattempo, la Grecia avrebbe già autorizzato la trivellazione di un pozzo esplorativo nell'area di questo giacimento che le appartiene, divisa fra Total al 50 per cento Edison al 25 per cento ed Elpe al 25 per cento. Se il pozzo esplorativo troverà il metano, partirà l'investimento per sfruttare il giacimento. Le condotte porteranno il gas fino alla costa greca dove passa, oggi ancora inattivo, perché in costruzione, il gasdotto Tap che va verso la Puglia e il mercato europeo;

   la statunitense Global Med, società che si occupa di valorizzazione geologica, aveva proposto proprio all'Italia di iniziare a esplorare il fondale in cui è stato individuato il giacimento. La risposta del Governo italiano da quando apparsa sui media sembra chiara: non si procede perché le trivellazioni potrebbero danneggiare il mare e il turismo italiano; tale scelta non considera che, se la Grecia procede alle trivellazioni, il mare italiano verrebbe comunque potenzialmente danneggiato, visto che i pozzi di estrazione si troverebbero a pochi chilometri dalle acque italiane;

   in questo senso, il danno ci sarebbe lo stesso e ancora più probabile sarebbe il danno economico, perché se la Grecia individuasse il metano, si aggiudicherebbe le royalty per tutto il gas estratto. In pratica ci si ritroverebbe a dover acquistare il metano prodotto in casa propria;

   nel nostro Paese il gas è caratterizzato dal 93 per cento di importazioni e avrà comunque un ruolo determinante per accompagnare la transizione energetica, come specificato nel Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) –:

   se i Ministri interrogati intendano adottare le iniziative di competenza per rivedere i divieti alle nuove autorizzazioni di prospezione, ricerca e coltivazione di gas metano nel Mare Adriatico e Mar Ionio, anche provvedendo a predisporre e presentare al Parlamento gli adeguati strumenti legislativi, allo scopo di poter utilizzare le opportunità economiche offerte dal sottosuolo italiano.
(3-01503)