ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01387

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 319 del 25/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: FORNARO FEDERICO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 24/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI 24/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 24/03/2020
Stato iter:
25/03/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/03/2020
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 25/03/2020
Resoconto DADONE FABIANA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE)
 
REPLICA 25/03/2020
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/03/2020

SVOLTO IL 25/03/2020

CONCLUSO IL 25/03/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01387
presentato da
FORNARO Federico
testo di
Mercoledì 25 marzo 2020, seduta n. 319

   FORNARO e PALAZZOTTO. – Al Ministro per la pubblica amministrazione . – Per sapere – premesso che:

   l'aggravarsi della crisi connessa alla diffusione del COVID-19 ha imposto misure eccezionali di contenimento e prevenzione, tra cui la sospensione, disposta da ultimo con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 marzo 2020, di molte attività produttive industriali e commerciali;

   i call center sono tra le attività che continueranno ad operare;

   la pubblica amministrazione ha contratti con diverse realtà che gestiscono call center e tale servizio è utilizzato da molti concessionari di pubblici servizi;

   ormai da giorni, lavoratori e sindacati lamentano la scarsa sicurezza sul posto di lavoro. L'uso della mascherina, il metro di distanza e il lavaggio frequente delle mani sono per loro difficili da mettere in pratica. Il primo, per chi lavora al telefono, è di fatto impossibile, perché difficile da indossare. Il secondo, fino a pochi giorni fa, non era stato concesso in diverse attività e i lavoratori continuavano ad essere posizionati l'uno accanto all'altro, a decine nello stesso open space. Il terzo, considerando i ritmi serrati (tre pause in otto ore), è di fatto non praticabile. Inoltre, tra le procedure previste vi è la predisposizione «a scacchiera» dei lavoratori, con conseguente diradamento delle presenze in turno per lasciare una postazione libera fra un lavoratore ed un altro, ma non è ovunque attuata;

   diverse società di gestione di call center non hanno avviato le procedure per l'attivazione del teleworking;

   purtroppo si è già avuta notizia del decesso, a causa delle complicazioni da Coronavirus, di un dipendente della Youtility di Roma, dopo i casi di positività registrati nei call center Comdata e Almaviva contact di Palermo;

   in relazione ai casi ricordati, il segretario della Cgil di Palermo, Enzo Campo, ha sottolineato come eventuali ritardi delle aziende rischiano di mettere a repentaglio la salute e la vita dei lavoratori, nonché le azioni dirette a limitare la diffusione del COVID-19, e quindi l'urgenza di adottare immediatamente le procedure per l'attivazione del teleworking;

   i servizi di call center sono utilizzati in appalto da diverse amministrazioni pubbliche, le quali dovrebbero richiamare e controllare le società a cui è affidato il servizio al rispetto dei protocolli e all'urgente adozione del teleworking –:

   quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, affinché le pubbliche amministrazioni vigilino sul rispetto dei protocolli e sull'urgente adozione del teleworking da parte delle società a cui sono affidati servizi di call center, richiamando a tale vigilanza anche i concessionari di pubblici servizi.
(3-01387)
(Presentata il 23 marzo 2020)