ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01306

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 303 del 12/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: CIABURRO MONICA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 12/02/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/02/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01306
presentato da
CIABURRO Monica
testo di
Mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n. 303

   CIABURRO e GALANTINO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in attuazione del «piano di razionalizzazione della specialità sul territorio» della polizia stradale è stata prevista la soppressione di 6 unità operative distaccate della Polstrada sul territorio, ritenute non più strategiche; di queste 6 unità, ben 3 sono dislocate in Piemonte: a Ceva (Cuneo), Borgomanero (Verbanio Cusio Ossola) e Domodossola (Novara);

   la crisi in cui versano le infrastrutture della vicina Liguria, tra cui il crollo di importanti viadotti, ha accresciuto l'importanza ricoperta dalla viabilità statale e provinciale del cuneese;

   la chiusura è un atto unilaterale e non tiene conto della ferma volontà degli enti locali che vogliono il mantenimento del prezioso servizio;

   la presenza della polizia stradale sul territorio in un'area come il Cebano, tra Piemonte e Liguria, dove confluiscono numerose valli è fondamentale, anche al netto della realizzazione del traforo Armo-Cantarana, opera che è destinata a incrementare i flussi di traffico nell'area;

   la provincia di Cuneo dispone di una sola tratta autostradale (Torino-Savona), in quanto la Asti-Cuneo è ancora in fase di completamento e il resto della rete è fatto di collegamenti stradali, spesso anche in cattive condizioni, per via della costante riduzione dei finanziamenti per la manutenzione, i quali perderebbero anche un fondamentale presidio storico e strategico della provincia cuscinetto tra Francia e Liguria;

   come ha affermato la presidente di Anpci una lettera inviata al capo della polizia, al prefetto ed al questore di Cuneo: «Non possiamo accettare che un ulteriore servizio ci venga tagliato: significa costringere i nostri cittadini ad andare via, per avere diritto ad una qualità di vita ancora accettabile. Si va verso la desertificazione delle nostre terre e montagne»;

   come ha affermato il presidente della regione Piemonte nella sua lettera indirizzata al Ministro interrogato: «il territorio risulterebbe depauperato di fondamentali presidi di sicurezza per i cittadini, e, ancora una volta, potremmo assistere ad un accentramento dei servizi a discapito delle periferiche e montane della nostra regione»;

   il distaccamento della polizia stradale di Ceva ha competenza su un territorio vasto 70 comuni, affermandosi come risorsa indispensabile per un territorio la cui perifericità è stata solamente aggravata negli anni, a detrimento delle condizioni di vita dei cittadini;

   la provincia di Cuneo, che conta 247 comuni sparsi su un territorio di quasi 7000 chilometri quadrati in un territorio vasto e impervio, si reggerebbe unicamente su due uffici, tra l'altro in carenza cronica di personale, a seguito del predetto processo di «razionalizzazione»;

   gli accadimenti alluvionali del 23-24 novembre 2019, che hanno reso inagibile parte dell'autostrada Torino-Savona hanno dimostrato il carattere strategico ed essenziale del distaccamento della polizia stradale di Ceva, che con grande professionalità e incrollabile senso del dovere ha aiutato a ridurre al minimo i disagi provocati dalle intemperie;

   la sicurezza di questi territori passa attraverso la protezione fisica di quelle che sono le aree meno abitate e attraversate da viabilità ad alta percorrenza e la decisione in questione si scontra manifestamente contro la continua e legittima richiesta di sicurezza da parte dei cittadini –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della questione e delle criticità di cui in premessa e quali iniziative intenda adottare:

    a) per scongiurare un ulteriore ridimensionamento della presenza delle forze dell'ordine in Piemonte e nel cuneese, sia in termini di unità che di mezzi;

    b) per predisporre una revisione del piano, di concerto con i territori interessati, al fine di non smantellare un presidio storico per il territorio;

    c) per potenziare i presìdi delle forze dell'ordine e della polizia stradale sulle arterie più periferiche della provincia di Cuneo.
(3-01306)