ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01226

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 282 del 23/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2019
BARBUTO ELISABETTA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2019
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 23/12/2019
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 23/12/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 05/02/2020

SOLLECITO IL 26/02/2020

SOLLECITO IL 31/07/2020

SOLLECITO IL 11/09/2020

SOLLECITO IL 30/09/2020

SOLLECITO IL 14/12/2020

SOLLECITO IL 03/08/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01226
presentato da
ASCARI Stefania
testo di
Lunedì 23 dicembre 2019, seduta n. 282

   ASCARI, GRIPPA, BARBUTO e NAPPI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il terremoto dell'Emilia del 2012 ha colpito duramente le province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo;

   una prima scossa di magnitudo 6.1 è stata registrata il 20 maggio 2012 alle ore 04:03 con epicentro a Finale Emilia (Modena); il 29 maggio 2012 alle ore 9 è stata registrata una nuova scossa di magnitudo 5.9 con epicentro nella zona compresa fra Mirandola, Medolla e San Felice sul Panaro; per i giorni a seguire si sono registrate altre scosse importanti che hanno aggravato il quadro già critico della situazione;

   questi eventi sismici hanno causato ben 28 vittime, 300 feriti, 45 mila persone sfollate, con una stima dei danni pari a 13 miliardi di euro;

   secondo quanto riportato in «2012-2018 L'Emilia dopo il Sisma – Report su sei anni di ricostruzione» a cura della regione Emilia-Romagna, al 31 marzo 2018 il numero complessivo e definitivo delle domande per ricostruzione depositate presso i comuni era pari a 10.026, di cui 8.320 hanno ricevuto l'ordinanza di concessione dei contributi, per complessivi 2 miliardi e 413 milioni di euro di contributi concessi dai comuni;

   per quanto riguarda la ricostruzione delle attività produttive, si registra un totale di 1,9 miliardi di euro di contributi concessi;

   in data 15 dicembre 2019 è andato in onda un servizio del programma televisivo «Le Iene» dal titolo «Terremoto in Emilia: i furbetti dei finanziamenti per la ricostruzione»;

   in tale servizio, si solleva il dubbio di come numerosi edifici avrebbero ricevuto somme sproporzionate o indebite di denaro pubblico per la ricostruzione, trasformando una indubbia disgrazia collettiva in un modo per arricchirsi indebitamente a vantaggio di qualcuno;

   infatti, come ricordato nel servizio, i requisiti per ottenere finanziamenti pubblici erano sostanzialmente due: abitare negli edifici e che i danni denunciati non fossero preesistenti; tuttavia, come stimato dal Comitato verifica ricostruzione, vi sarebbe circa un miliardo di contributi erogati e non dovuti, su un totale di 5 miliardi di euro stanziati per la ricostruzione, come ad esempio nel caso di un fienile abbandonato trasformato in villa di campagna grazie a contributi pubblici di 800 mila euro;

   inoltre, gli importi di alcuni progetti di ricostruzione sarebbero stati incrementati artificiosamente anche al fine di aumentare gli introiti dei progettisti;

   nel servizio, si mostra come, dall'altra parte, alcuni aventi diritto non avrebbero ricevuto stanziamenti sufficienti per poter tornare a vivere nelle proprie abitazioni, mentre, altri soggetti ancora non sarebbero riusciti ad ottenere alcun beneficio nonostante i danni causati dal terremoto; dal servizio, sembrerebbe che i controlli vengano fatti a posteriori, quando i contributi sono già stati concessi o, addirittura, quando le opere di ricostruzione sono già state ultimate, producendo paradossalmente ulteriori problemi in caso di revoca dei contributi, in quanto non tutti i beneficiari soggetti a revoca potrebbero essere in grado di restituire le somme ricevute;

   inoltre, emergerebbe una sostanziale difficoltà, anche da parte degli uffici pubblici, ad aderire alle regole e alle procedure per il rilascio dei contributi che sarebbero cambiati ben 16 volte nel corso degli anni –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito e quali iniziative di competenza – ove ne sussistano i presupposti anche di tipo ispettivo – intenda intraprendere al fine di verificare quanto esposto in premessa e conseguentemente sanare le sproporzioni che dovessero eventualmente emergere.
(3-01226)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sisma

zona sinistrata

cofinanziamento