ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00463

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 115 del 28/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: DE GIORGI ROSALBA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/01/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/01/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/02/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00463
presentato da
DE GIORGI Rosalba
testo di
Lunedì 28 gennaio 2019, seduta n. 115

   DE GIORGI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   in data 24 gennaio la Corte europea dei diritti umani si è espressa sul ricorso presentato da 180 cittadini di Taranto (procedimenti riuniti nn. 54414/13 e 54264/15), i quali hanno lamentato gli effetti nocivi sulla salute delle emissioni tossiche dello stabilimento siderurgico di Taranto già denominato Ilva ed attualmente gestito dal colosso industriale franco-indiano «Arcelor-Mittal»;

   la citata sentenza della Corte europea dei diritti umani ha stabilito all'unanimità che vi è stata violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare dei ricorrenti a seguito della mancata adozione, da parte delle autorità italiane, di tutte le misure necessarie per salvaguardare efficacemente il diritto in questione;

   sempre secondo i giudici della Corte europea dei diritti umani, il persistente inquinamento causato dalle emissioni dell'Ilva ha messo in pericolo la salute dell'intera popolazione che vive in un'area considerata a rischio;

   la decisione della Corte europea dei diritti umani ha fatto leva anche e soprattutto sulle risultanze dello studio epidemiologico denominato «Sentieri», un cui aggiornamento è stato pubblicato dall'Istituto superiore della sanità nel giugno dell'anno 2018. Lo studio citato ha ribadito la gravissima situazione sanitaria che si registra nell'area di Taranto, città ad alta densità industriale comprovata dalla presenza dello stabilimento siderurgico Ilva e della raffineria Eni a ridosso del centro abitato;

   i dati del rapporto in questione hanno confermato le criticità sanitarie per la popolazione che erano emerse in precedenti, analoghe indagini e rilevato, con riguardo alla fascia d'età pediatrica, l'incremento di tumori di ogni tipo, l'allarmante eccesso di mortalità per tutte le cause e l'ospedalizzazione a seguito di malattie respiratorie acute;

   nonostante il comprovato inquinamento ambientale che ha portato a clamorose azioni della magistratura, i Governi precedenti all'attuale hanno adottato una serie di provvedimenti legislativi tesi a favorire la prosecuzione industriale dell'Ilva a discapito della tutela della salute dei cittadini di Taranto e dei comuni limitrofi interessati dalle emissioni nocive dello stabilimento siderurgico;

   fra le misure governative che hanno destato forti perplessità dal punto di vista della legittimità costituzionale spicca la possibilità concessa ai commissari straordinari dell'Ilva e agli acquirenti dello stesso stabilimento di beneficiare dell'immunità penale ed amministrativa per le infrazioni delle leggi in materia ambientale e della salute. Una sorta di «salvacondotto» reso operativo dall'articolo 2, comma 6, del decreto-legge n. 1 del 2015 modificato dall'articolo 1, comma 4, del decreto-legge n. 98 del 2016;

   nei mesi scorsi lo stabilimento siderurgico è stato ceduto al gruppo industriale franco-indiano «Arcelor-Mittal» che, attraverso i suoi rappresentanti, ha dichiarato che «sicurezza, salute e ambiente sono dei pilastri che vanno di pari passo con le performance della produzione»;

   alla luce di tali dichiarazioni e dei buoni propositi illustrati dagli attuali gestori dell'acciaieria di Taranto, non appare chiaro perché far restare in vigore l'immunità penale ed amministrativa concessa per le violazioni delle leggi in materia ambientale e della salute –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare proprio in relazione all'articolo 2, comma 6, del decreto-legge n. 1 del 2015 modificato dall'articolo 1, comma 4, del decreto-legge n. 98 del 2016, norma che estensivamente «autorizza l'attività produttiva anche in presenza di deficienze impiantistiche che possono determinare pericolose emissioni di sostanze nocive».
(3-00463)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

politica sanitaria

inquinamento