Legislatura: 18Seduta di annuncio: 82 del 13/11/2018
Primo firmatario: ROSSELLO CRISTINA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 13/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma VERSACE GIUSEPPINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/11/2018
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
- MINISTERO DELL'INTERNO
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 13/11/2018 MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 13/11/2018 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/12/2018
SOLLECITO IL 01/02/2019
ROSSELLO e VERSACE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
lo Stato italiano, dopo un grave ritardo di dodici anni, con la finalità di contenere la spesa pubblica, ha introdotto un sistema d'indennizzo per le vittime di reati intenzionali e violenti (omicidi dolosi, lesioni dolose, violenze sessuali) commessi sul territorio italiano con la legge n. 122 del 2016;
l'articolo 12 della direttiva europea stabilisce infatti che «tutti gli Stati membri provvedono a che le loro normative nazionali prevedano l'esistenza di un sistema di indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti commessi nei rispettivi territori, che garantisca un indennizzo equo ed adeguato alle vittime» (par. 2) e l'articolo 18 specifica che «gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 1° gennaio 2006, fatta eccezione per l'articolo 12, paragrafo 2, per il quale tale data è fissata al 1° luglio 2005. Essi ne informano immediatamente la Commissione»;
la Commissione europea ha promosso nei confronti dell'Italia una procedura di infrazione tuttora pendente dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea per mancato adempimento alla suddetta direttiva; come detto, l'Italia, con la finalità di contenere la spesa pubblica e dopo un grave ritardo di dodici anni dal 2004, ha introdotto nel proprio ordinamento giuridico un sistema di indennizzo per le vittime di reati;
il decreto attuativo del 2017 ha recepito finalmente la direttiva europea 2004/80/CE, stabilendo somme che non sono da considerarsi tali da costituire un «equo indennizzo»; infatti, fino all'entrata in vigore della legge n. 122 e successive modifiche, in molte sentenze le somme liquidate erano comprese tra 50.000 euro e 150.000 euro, contro gli attuali 4.800 euro;
il 31 ottobre 2017 è entrato in vigore in Italia il decreto di attuazione che dà concretezza alla suddetta legge italiana di recepimento della direttiva europea, stabilendo somme che non sono certamente da considerarsi tali da costituire un «equo indennizzo»;
a ciò si aggiunge anche la considerazione che il Governo italiano, con i tempi dei contenziosi processuali e con l'attuale situazione finanziaria, non riesce a soddisfare tutte le richieste fatte nel tempo e a coprire l'intero indennizzo dovuto, causando spesso ritardi e/o corresponsione di importi ridotti –:
in che modo il Governo intenda assicurare il soddisfacimento delle richieste di indennizzo se le somme attualmente stanziate per il fondo di anno in anno sono così esigue;
in che modo il Governo intenda impegnarsi per garantire maggiore sicurezza, così da contribuire alla riduzione dei reati commessi.
(3-00319)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):procedura CE d'infrazione
indennizzo
direttiva comunitaria