ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00306

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 78 del 07/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: MANDELLI ANDREA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 07/11/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/11/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00306
presentato da
MANDELLI Andrea
testo di
Mercoledì 7 novembre 2018, seduta n. 78

   MANDELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   una delle principali novità introdotte dalla legge n. 96 del 2018 di conversione del decreto-legge 12 luglio 2018 n. 87 (cosiddetto decreto dignità) è rappresentata dalla modifica dell'articolo 19, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015, il quale prevede che la stipula di un contratto di lavoro a tempo determinato senza causale possa avvenire solo ed esclusivamente per un periodo di durata non superiore ai 12 mesi e riduce la durata massima del contratto a tempo determinato a 24 mesi;

   dalla circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali diffusa il 31 ottobre 2018 in extremis, la causale è necessaria anche se il superamento dei 12 mesi avviene in seguito alla proroga di un contratto originariamente inferiore ai 12 mesi. Quanto alla durata massima, valida sia per il tempo determinato che per la somministrazione a termine (da quanto si evince dalla circolare), dopo i 24 mesi è ancora possibile rinnovare il contratto per altri 12 mesi, ma con l'obbligo di causale;

   già ad agosto 2018 un'indagine commissionata da ManagerItalia ad AstraRicerche segnalava che il «decreto dignità» avrebbe portato ad una diminuzione dell'occupazione complessiva; infatti, solo un manager su dieci (9,2 per cento, 5,7 per cento del totale) pensava ci potesse essere un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato e la maggioranza degli intervistati sosteneva che, nella propria azienda, le assunzioni con contratto a termine sarebbero state disincentivate;

   gli ultimi dati forniti dall'Istat il 31 ottobre 2018 evidenziano un ulteriore calo dell'occupazione nel mese di settembre 2018 di -0,1 per cento su base mensile, pari a -34 mila unità, con conseguente calo del tasso di occupazione che scende al 58,8 per cento (-0,1 punti percentuali). La diminuzione degli occupati nel mese di settembre si concentra tra i dipendenti permanenti (-0,5 per cento, pari a -77 mila), mentre quelli a termine registrano una tendenza positiva (+0,8 per cento, +27 mila);

   dal 1° novembre 2018 è terminato il regime transitorio previsto dal decreto e la stessa normativa sui contratti a termine si applica anche ai rinnovi e alle proroghe contrattuali e già si registrano le prime ripercussioni in termini di occupazione; infatti, si susseguono le notizie di lavoratori che non vedranno rinnovato il contratto di lavoro;

   è quello che è accaduto a Lecce, dove 200 lavoratori in somministrazione del call center Comdata hanno ricevuto comunicazione del mancato rinnovo del contratto in somministrazione scaduto il 31 ottobre 2018. Nell'azienda salentina, accanto a 1.200 impiegati con contratto a tempo indeterminato, sono impiegate altre 800 persone tra lavoratori con contratto di somministrazione e collaboratori. I primi mancati rinnovi si sono già registrati nei mesi precedenti, e nei giorni scorsi sono arrivate le comunicazioni per altre duecento persone. Stessa situazione a Taranto, dove 60 lavoratori in somministrazione del call center Teleperformance resteranno senza lavoro;

   secondo le stime della città metropolitana di Milano, finora i contratti a termine già tagliati sono stati circa 6 mila. Solo tra le partecipate del comune di Milano, i lavoratori a rischio sarebbero 700;

   il calcolo della Cisl Lombardia è che solo il 10 per cento otterrà il posto fisso per effetto del «decreto dignità», mentre il 70 per cento cadrà nelle lame del turnover. E a finire nel riciclo continuo di lavoro, saranno soprattutto gli occupati poco qualificati, facilmente sostituibili;

   secondo i calcoli del Sole240re, entro fine anno, i contratti a tempo determinato in scadenza sono 521 mila, di cui la metà nel Nord Italia –:

   di quali informazioni disponga il Ministro interrogato sugli sviluppi del mercato del lavoro a seguito dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 87 del 12 luglio 2018, convertito dalla legge n. 96 del 9 agosto 2018;

   quali iniziative intenda mettere in campo per incentivare l'occupazione in Italia.
(3-00306)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

lavoro temporaneo

soppressione di posti di lavoro