ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01411

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 632 del 25/01/2022
Firmatari
Primo firmatario: DI SARNO GIANFRANCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/01/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 25/01/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01411
presentato da
DI SARNO Gianfranco
testo di
Martedì 25 gennaio 2022, seduta n. 632

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   il Ministero dell'interno ha assegnato due anni fa una gara per rinnovare le telecamere in molti comuni: alla ricerca di una soluzione pratica alla sicurezza urbana, dal 2017 lo Stato garantisce, infatti, un finanziamento annuale per favorire l'utilizzo di questa tecnologia, stabilendo però criteri non sempre chiari;

   il 30 dicembre 2020 il Ministro Lamorgese ha approvato, sulla base del lavoro di prefetture, comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica e sindaci, la graduatoria dei comuni che otterranno il finanziamento per l'impianto: un intervento statale che vede assegnati 17 milioni di euro nella graduatoria 2020, suddivisi tra i 287 comuni vincitori, che diventeranno 27 milioni nel 2021 e 36 milioni nel 2022;

   con un decreto del 27 maggio 2020, in piena emergenza da Coronavirus, il Ministero dell'interno e quello dell'economia e delle finanze hanno definito le modalità di presentazione di una richiesta di finanziamento nell'ambito dei patti per la sicurezza urbana;

   l'erogazione dei fondi è stata definita sulla base di alcuni criteri: lo Stato finanzierà solo nuovi impianti di videosorveglianza che non si sovrappongono a quelli già realizzati negli ultimi cinque anni. Inoltre, saranno sostenuti solo i comuni che hanno sottoscritto i patti per la sicurezza urbana, identificando nella videosorveglianza l'obiettivo primario per il contrasto alla criminalità predatoria;

   i patti sulla sicurezza (che definiscono la declinazione pratica e gli strumenti attuativi per prevenire e contrastare la criminalità predatoria, tutelare la legalità, promuovere il decoro urbano) non sono pubblici prima che i comuni li presentino alla prefettura e dunque al Ministero dell'interno, e a volte nemmeno dopo. Online si trovano unicamente quelli riferiti ad annualità passate, sostituiti presumibilmente da nuovi ogni anno;

   sono vagliati anche altri requisiti come appunto l'incidenza dei fenomeni di criminalità cosiddetta «diffusa» e la dichiarazione di dissesto o il provvedimento di scioglimento conseguente a fenomeni di infiltrazione mafiosa nei confronti del comune;

   secondo le linee guida per l'attuazione della sicurezza urbana, rinnovate nel 2018 dall'allora Ministro dell'interno, sono da considerare le aree limitrofe a «scuole, plessi scolastici e sedi universitarie, musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura o comunque interessati da consistenti flussi turistici [...], ovvero aree adibite a verde pubblico»: un criterio eccessivamente ampio; sembrerebbe facoltà di qualsiasi comune identificare un'area di questo tipo nella propria città, che può essere estesa anche fino a 300 metri di distanza dai luoghi da tutelare;

   il Garante per la protezione dei dati personali parla anche di utilizzo della videosorveglianza da parte dei comuni «solo se non risulta possibile, o si riveli non efficace, il ricorso a strumenti e sistemi di controllo alternativi e comunque nel rispetto del principio di minimizzazione dei dati»;

   purtroppo, oltre a non poter consultare i patti per la sicurezza, e quindi verificare se vi siano i citati strumenti e sistemi di controllo alternativi rispetto alla videosorveglianza, anche le statistiche arrivano dopo;

   il punteggio più alto (49,50 su 50) è stato raggiunto dal comune di Tartano in provincia di Sondrio, con una popolazione di 195 abitanti. L'indice di delittuosità di Roma capitale è addirittura inferiore rispetto a quello di Tartano, nonostante i quasi 3 milioni di abitanti della capitale italiana. Ma è chiaro che, in una realtà così piccola, basta poco per far innalzare gli indici;

   è rilevante ai fini della graduatoria anche l'importo di cofinanziamento richiesto dal comune. La richiesta di Roma, che ammontava a più di 1 milione di euro, è scivolata vicino alla millesima posizione nonostante l'incidenza dei fenomeni di criminalità fosse «elevatissima»;

   secondo la più recente pubblicazione Istat che analizza la criminalità in Italia, pubblicata alla fine di gennaio 2021, la provincia di Sondrio, insieme ad altre 57 province italiane, ha un tasso di microcriminalità inferiore alla media;

   l'amministrazione tartanese ha ricevuto praticamente quasi il punteggio massimo, anche perché, sempre secondo le disposizioni del Ministero dell'interno previste nel decreto di maggio, i comuni che ricevono un punteggio maggiore – e quindi hanno più possibilità di finanziamento – sono quelli fino a 3.000 abitanti (10 punti);

   un criterio questo, che non è stato chiarito dal Dipartimento per la pubblica sicurezza, contattato da Wired. Favorire i comuni più piccoli e del Mezzogiorno trova riscontro in un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2017, ma la graduatoria non conferma l'ipotesi –:

   quali opportune iniziative intenda adottare per rivedere i criteri citati in premessa, al fine di garantire in modo efficace la sicurezza nei comuni che registrano un tasso elevato di criminalità organizzata, anche tenuto conto della densità demografica, del livello di occupazione e della qualità dei servizi sociali erogati.
(2-01411) «Di Sarno».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

comune

mafia