ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01282

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 542 del 16/07/2021
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/07/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURONI ROSSELLA MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI 23/07/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 16/07/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 23/07/2021

Atto Camera

Interpellanza 2-01282
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo presentato
Venerdì 16 luglio 2021
modificato
Venerdì 23 luglio 2021, seduta n. 546

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   l'interpellanza 2-00944 Zolezzi presentata nel settembre 2020 poneva l'attenzione sulle procedure per definire le modifiche alla depurazione civile nel bacino idrografico del Sarca-Garda-Mincio che contiene il 40 per cento delle riserve idriche nazionali;

   l'ultimo studio ecologico su questo bacino, Alplakes, nel 2006 ha studiato i fattori di pressione antropica: il carico eutrofico civile (17,8 per cento) e agrozootecnico (80 per cento);

   lo studio preliminare «Analisi di siti alternativi per l'ubicazione dell'impianto di depurazione a servizio della sponda bresciana del lago di Garda», commissionato dal gestore Acque Bresciane (AB) a febbraio 2018 e realizzato dall'università di Brescia (professor Giorgio Bertanza), ha portato Acque Bresciane (AB), a settembre 2018, a presentare istanza all'Ato per la modifica della pianificazione: un nuovo impianto di depurazione per l'alto Garda a Muscoline (o Gavardo) da 100.000 A.E. (abitanti equivalenti) ed uno schema per il basso lago con ampliamento fino a 140.000 A.E., del depuratore di Montichiari, entrambi sul bacino del Chiese; lo studio dell'università ha utilizzato una valutazione integrata elaborata dal team di universitari, ed applicata per la prima volta, basata sull'attribuzione di punteggi, con un criterio soggettivo, che, lascia spazio a scelte ampiamente discrezionali; come strumento di verifica non sarebbe stato utilizzato, a quanto risulta all'interpellante, nessun metodo alternativo consolidato in letteratura e nella prassi: analisi costi/benefici e altro;

   il solo utilizzo di LIM (parametro inquinanti depuratore) e non di indicatori sulla qualità delle acque in termini biologici potrebbe limitare la bontà dell'analisi degli impatti ambientali limitati al solo corpo recettore;

   i dati di costi di investimento per A.E. e di gestione, ripresi da progetto preliminare, non si comprende come siano stati stimati;

   presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si era attivato dal febbraio 2020 un tavolo di confronto sulla depurazione del Garda: in data 2 settembre 2020, è emerso che la scelta di costruire depuratori a Gavardo e Montichiari (G-M) per i reflui della sponda Gardesana bresciana può essere accettabile perché il Chiese (con prescrizioni pesanti) può essere idoneo corpo recettore;

   le associazioni ambientaliste, i comitati e i comuni interessati e altri hanno preparato un dossier ambientale che la valutazione universitaria non ha considerato;

   il corso del Chiese è asciutto nella stagione estiva e subisce pressioni ambientali eccezionali per le molteplici pressioni antropiche che hanno visto l'epidemia di legionella del settembre 2018 con il germe nelle acque fluviali e adesso anche la questione fanghi/gessi;

   una svolta nel processo decisionale sul territorio è avvenuta il 30 novembre 2020 perché approvando la «Mozione Sarnico», il Consiglio provinciale di Brescia indica come criterio di individuazione dei siti di realizzazione dei depuratori il criterio che le infrastrutture di depurazione siano localizzate «nelle aree territoriali dei Comuni afferenti all'impianto stesso»;

   il 17 dicembre 2020 ATO trasmette ad Acque Bresciane (AB) la richiesta di identificare nuove ipotesi di localizzazione per il sistema di depurazione, conformi con gli indirizzi espressi dalla Provincia e con i regolamenti regionali.

   Acque Bresciane (AB) individua il sito in Lonato del Garda (L) e ha da allora eseguito incontri con i portatori d'interesse che con una ampia convergenza territoriale bresciana hanno confermato la scelta di L;

   Acque Bresciane (AB), il gestore, presenta, attraverso Ato, questa scelta alla cabina di regia ministeriale che chiede alcuni approfondimenti;

   Acque Bresciane (AB) a breve avrebbe pubblicato con le conclusioni della procedura;

   in data 17 maggio 2021 la presidente della comunità del Garda e Ministro per gli affari regionali Gelmini, in conflitto d'interessi sulla questione della collettazione gardesana, ha scritto al Ministro Cingolani citando alcuni dati approssimativi e addirittura non presenti in alcun atto ufficiale e insinuando apertamente la mancanza di equità ed efficacia delle istituzioni locali (provincia e altro) nell'individuazione della «soluzione» gardesana e, su queste basi chiede l'intervento del Ministro per commissariare, non l'intera opera, ma solo la parte bresciana la cui soluzione non è gradita;

   in data 17 giugno 2021 si è appreso dalla stampa del commissariamento della depurazione del Garda inserito nel decreto-legge n. 92 del 2021, affidando il compito al prefetto di Brescia Visconti;

   nei dati prodotti da Acque Bresciane (AB) risultano costi inferiori per la soluzione Lonato (L) rispetto a Gavardo-Montichiari (G-M) (108 milioni di euro L, 114 G-M), lunghezza delle tubazioni minore per la soluzione L, minor consumo di suolo per la scelta di I, miglior qualità del refluo (L rispetto a G-M) e minori costi sociali vista l'opposizione al progetto G-M mentre la proposta L non ha di fatto prodotto opposizione nei territori interessati proprio perché percepita come «dovuta e necessaria», considerando anche che i tempi di esecuzione sono del tutto sovrapponibili, soprattutto pensando alla doppia Via che dovrebbe essere eseguita nel caso della soluzione G-M e che consentirebbe in ogni caso la dismissione delle condotte sublacuali in entrambi i casi (2026 G-M, 2028 L ma ancora riducibili) entro la vita utile (che con gli interventi già eseguiti e lo scarso progresso del decadimento dovrebbe essere, a quanto risulta all'interpellante, fino al 2035 come indicato dallo stesso ente gestore;

   l'unicità del bacino sarebbe garantita nel caso di L a differenza di G-M. La soluzione L, seppure scaricando eventualmente nel Chiese, garantirebbe per legge parametri molto più stringenti essendo un depuratore più grande –:

   se il Ministro della transizione ecologica intenda promuovere, per quanto di competenza, uno studio sulle fonti di pressione eutrofiche del Lago di Garda e in che modo intenda supportare il Commissario straordinario per la progettazione, l'affidamento e l'esecuzione delle nuove opere per il collettamento e la depurazione della sponda bresciana del Lago di Garda, nella valutazione delle soluzioni che non possono, per la loro complessità, basarsi solo su un unico parametro che è la tempistica, dato che non esistono, per gli enti preposti sul territorio, emergenze ambientali ed ecologiche tali da portare ad anticipare la dismissione della condotta sub lacuale;

   se intenda adottare iniziative di competenza per promuovere una rivalutazione dell'affidabilità dello studio dell'università di Brescia e per valutare altre soluzioni più economiche ed efficaci, tenendo conto che l'esistente depuratore di Peschiera del Garda in apparenza potrebbe supportare tutto il carico depurativo del bacino bresciano e veronese con sole modifiche innovative e senza interferire con l'iter del progetto veronese che è più avanzato di quello bresciano;

   se il Governo intenda adottare iniziative per supportare il suddetto Commissario e in che modo, concedendo la possibilità di utilizzare ulteriori elementi di valutazione introducendo almeno il cosiddetto principio di afferenza, in base al quale le infrastrutture devono essere localizzate sul territorio che ne beneficia.
(2-01282) «Zolezzi, Muroni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disastro naturale

trattamento dell'acqua

acqua dolce