ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01265

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 531 del 28/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO ELVIRA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 28/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 28/06/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01265
presentato da
SAVINO Elvira
testo di
Lunedì 28 giugno 2021, seduta n. 531

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro della salute, il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, per sapere – premesso che:

   fonti di stampa hanno reso noto il fatto che, negli ultimi giorni, nel porto di Manfredonia, sono state scaricate ingenti quantità di grano da navi provenienti dall'estero, per essere poi distribuito in tutta Italia;

   in conseguenza di ciò il prezzo del grano biologico made in Italy è crollato;

   l'affermazione è stata fatta da esponenti della Cia Puglia. In particolare Michele Ferrandino, presidente di Cia Capitanata, il quale ha dichiarato che «Appare evidente come in prossimità delle trebbiature, e quindi dell'immissione sul mercato del nuovo prodotto, si siano attivate le manovre speculative dei commercianti del grano attraverso la ripresa massiccia delle importazioni dall'estero»;

   ad avviso dell'associazione, il problema riguarda tutta la Puglia ed è evidenziato dal listino delle quotazioni cerealicole di Altamura, Bari e Foggia, le tre principali piazze della regione. Rispetto ai valori registrati il 17 febbraio 2021, ad esempio, a Foggia il grano duro ha visto diminuire il valore della quotazione di 10 euro alla tonnellata;

   nelle ultime settimane, nella sola città di Bari, il cereale di punta dell'agricoltura pugliese ha perso 8 euro sul prezzo minimo e 10 su quello massimo, rispetto alla miglior quotazione raggiunta la scorsa estate, attestandosi alla quota attuale pari a 288-291 euro per tonnellata;

   identica la quotazione ad Altamura. A tal proposito Felice Ardito, presidente di Cia Levante ha dichiarato che «Anche in questo caso siamo ben al di sotto dei 300 euro per tonnellata, un livello che sarebbe comunque basso»;

   per quanto riguarda il grano duro biologico, negli ultimi due anni, le importazioni sono aumentate del 30 per cento;

   la Puglia produce più del 25 per cento del grano duro italiano. Complessivamente, nel 2020, le province pugliesi hanno prodotto 9,5 milioni di quintali di questo prezioso cereale ovvero il 35 per cento della produzione nazionale, impiegando una superficie pari a 344.300 ettari. La sola provincia di Foggia nel 2020 ha prodotto 7.125.000 quintali su una superficie di 240 mila ettari, con una resa media per ettaro di 29,68 quintali. Raffaele Carrabba, presidente di Cia Puglia, ha dichiarato che «Per limitare la tentazione di manovre speculative bisognerebbe valutare la possibilità di sospendere temporaneamente le importazioni in determinati periodi dell'anno. Il mercato è libero e globalizzato, ma è tuttavia necessario adottare misure di tutela delle eccellenti produzioni nazionali, pugliesi in particolare, poiché rappresentano una filiera strategica che troppo spesso è penalizzata dalle massicce importazioni dall'estero, con grano duro straniero che, per una serie di ragioni molto concrete, presenta diverse incognite dal punto di vista della qualità e della salubrità»;

   ad avviso dell'interrogante, da numerosi anni, la costante attività d'importazione di grano estero genera problemi ai produttori nazionali, i quali vedono compromessa la redditività delle proprie aziende, con effetti immediati sull'occupazione poiché le difficoltà nel far fronte ai costi aziendali ne determina la contrazione dei livelli stessi, nonché effetti mediati, in particolare il rischio di una drastica riduzione delle superfici coltivate a grano;

   a ciò si aggiunga il fatto che, dopo aver superato i controlli doganali, il grano può esser ceduto a grandi trader internazionali e commercianti locali, prima di raggiungere la destinazione finale per la sua trasformazione in vari derivati;

   si segnala il fatto che, in base alla normativa vigente, il prodotto in compravendita deve essere obbligatoriamente fatturato, ma nella fattura stessa non si prevede anche l'obbligo di indicazione della provenienza, rendendo indistinguibile l'origine di prodotti alimentari a base di grano. Non si distinguono quelli made in Italy rispetto a quelli realizzati con grano prodotto all'estero;

   per i motivi sopra detti, si registra una crescente richiesta di trasparenza da parte dei cittadini, insieme alla maggiore domanda di prodotti locali realizzati con tutti i componenti prodotti in Italia, fatto che dovrebbe indurre ad adottare misure in grado di garantire un'immediata e certa identificazione delle merci nell'intero percorso di filiera –:

   se il Governo intenda adottare le iniziative necessarie per garantire controlli più efficienti, efficaci, rapidi e diffusi sulle navi in arrivo nei porti italiani al fine di individuare il grano di provenienza estera, soprattutto i porti pugliesi, e quali iniziative di competenza intenda intraprendere al fine di tutelare le produzioni nazionali da forme di concorrenza sleale in caso di uso di grano di importazione non dichiarato, nonché se e come intenda tutelare al meglio la salute pubblica individuando prodotti potenzialmente nocivi per la salute dei consumatori a causa di produzioni realizzate in Stati esteri dove non è garantito lo standard di sicurezza che vige in Italia, quindi non garantendo il medesimo livello di salubrità dei prodotti italiani.
(2-01265) «Elvira Savino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

importazione

prodotto agricolo

agricoltura biologica