ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01197

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 495 del 27/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: ANNIBALI LUCIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 27/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIACHETTI ROBERTO ITALIA VIVA 27/04/2021
VITIELLO CATELLO ITALIA VIVA 27/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/04/2021
Stato iter:
03/11/2021
Fasi iter:

RITIRATO IL 03/11/2021

CONCLUSO IL 03/11/2021

Atto Camera

Interpellanza 2-01197
presentato da
ANNIBALI Lucia
testo di
Martedì 27 aprile 2021, seduta n. 495

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   tra il 26 e il 27 novembre 2019 venivano effettuate da centinaia di agenti della Guardia di finanza oltre cinquanta perquisizioni in circa venti città nell'ambito dell'inchiesta disposta dalla procura di Firenze sulla Fondazione Open, che ipotizza essere «estensione di un partito» all'interno della quale venivano violate leggi sul finanziamento alle forze politiche;

   venivano perquisite, all'alba, abitazioni private e uffici di persone fisiche e giuridiche – la maggior parte dei quali al momento non indagati – a cui venivano sequestrati cellulari, PC, carte, documenti personali, allo scopo di dimostrare il finanziamento illecito nei confronti della Fondazione Open per sovvenzionare iniziative politiche ed in particolare la Leopolda, appuntamento annuale a Firenze che si svolge senza simboli riferibili ad alcun partito politico;

   l'operazione faceva seguito alla perquisizione e all'avviso di garanzia nei confronti dell'ex presidente della Fondazione, Avvocato Alberto Bianchi, indagato per traffico di influenze illecite e finanziamento illecito ai partiti, nel cui studio era stato sequestrato l'elenco dei finanziatori della Fondazione medesima;

   tra gli indagati c'era anche il dottor Marco Carrai componente del consiglio di amministrazione della Fondazione, al quale veniva effettuata una perquisizione e disposto il sequestro del PC ed altro materiale;

   per le perquisizioni venivano utilizzati circa 300 agenti della Guardia di finanza, un dispiego di forze ad avviso degli interpellanti sproporzionato rispetto alle operazioni da effettuare alcune delle quali verificabili anche tramite ordine di esibizione. Privati cittadini che, nel rispetto della normativa vigente, in seguito all'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, hanno contribuito, tramite operazioni bancarie tracciate e trasparenti, con risorse proprie, al finanziamento di iniziative in capo ad una Fondazione regolarmente registrata;

   il 15 settembre 2020 la Corte di cassazione ha accolto il ricorso presentato da Marco Carrai annullando la sentenza del tribunale del riesame e considerando illegittimo il sequestro di documenti e PC. È stato dichiarato illegittimo anche il sequestro del materiale disposto all'imprenditore Davide Serra, il quale non risulta indagato;

   i giudici della Corte di cassazione evidenziano che nel decreto di perquisizione e sequestro dei pm «non sono definiti in alcun modo i contorni essenziali della vicenda che dovrebbe ricondursi ad un traffico di influenze» e che «le attività investigative (...) risultano non tanto trarre conferme da ipotesi ragionevolmente formulate bensì ad acquisire la vera e propria notizia di reato, dovendo reputare inconsistente il mero riscontro di investimenti fatti in favore di una società lussemburghese il cui oggetto è quello di acquisizione di partecipanti»;

   la posizione di Serra rispetto ai reati contestati è ascrivibile a «soggetto terzo, rispetto ai reati ipotizzati (...), non essendo di per sé illecito il finanziamento accertato, effettuato individualmente». La Corte di cassazione contesta il sequestro del computer come non rilevante «per approfondire sul piano investigativo un reato a lui non riconducibile» e spiega anche che nel decreto di perquisizione si fa riferimento al fatto che «Marco Carrai ha svolto un ruolo decisivo nel reperimento dei finanziatori e nel raccordo tra gli stessi e gli esponenti politici rappresentati dalla Fondazione, anche considerando le erogazioni fatte a società lussemburghesi da parte di investitori italiani» ma nello stesso tempo «non si comprende in che modo il reato sia attribuibile a Carrai o a terzi»;

   il 7 novembre 2020 la stessa procura di Firenze, a giudizio degli interpellanti ignorando le pronunce della Corte di cassazione che nei fatti smentivano l'impianto stesso dell'inchiesta, invia un avviso di garanzia a Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti contestando il reato di finanziamento illecito continuato ai partiti tramite la Fondazione Open e la convocazione in procura di tutto il consiglio di amministrazione;

   la Fondazione ha raccolto dal 2012 al 2018, data dello scioglimento, 7 milioni e 205 mila euro di finanziamento, somme versate tramite bonifico bancario e tracciate in maniera trasparente. L'ipotesi è quella di considerare i contributi alla Fondazione Open, regolarmente versati, quali contributi irregolari ipotizzando la stessa quale componente di un partito politico;

   la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati viene anticipata dal quotidiano La Verità il 7 novembre 2020 che l'apprende presumibilmente da fonti interne alla procura di Firenze e il 14 novembre 2020 pubblica gli appunti sequestrati nello studio dell'avvocato Bianchi. Negli articoli viene fatto diretto riferimento a conversazioni private con diversi esponenti della Fondazione, alcune delle quali evidentemente estranee agli stessi reati contestati, che vengono estrapolate dal contesto e soprattutto, fuoriescono dai fascicoli e dagli uffici della procura di Firenze dove dovrebbero essere custoditi ai sensi di legge. Vengono pubblicate anche le foto dell'agenda di Bianchi, contenenti gli appunti medesimi –:

   nell'ambito delle perquisizioni di cui sopra, che sono state oggetto di specifiche pronunce della Corte di cassazione circa la irregolarità e l'illegittimità dei sequestri ad esse riferibili, quante siano state le unità delle forze dell'ordine impiegate nelle operazioni citate ed a quanto ammontino i costi ad essa riferibili;

   quali iniziative di competenza intenda adottare in relazione alla violazione della segretezza dei fascicoli inerenti al sequestro del materiale appartenente all'avvocato Bianchi, pubblicati dal quotidiano La Verità in data 14 novembre 2020 e se non ritenga che la gravità del fatto debba essere oggetto di specifica ispezione ministeriale, anche al fine di consentire di individuare i responsabili della violazione del segreto d'ufficio in oggetto.
(2-01197) «Annibali, Giachetti, Vitiello».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sequestro di beni

finanziamento dei partiti

perquisizione