ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01184

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 490 del 20/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: BOSCHI MARIA ELENA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 20/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MORETTO SARA ITALIA VIVA 20/04/2021
NOJA LISA ITALIA VIVA 20/04/2021
BENDINELLI DAVIDE ITALIA VIVA 20/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/04/2021
Stato iter:
23/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/04/2021
Resoconto MORETTO SARA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 23/04/2021
Resoconto SILERI PIERPAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 23/04/2021
Resoconto MORETTO SARA ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/04/2021

SVOLTO IL 23/04/2021

CONCLUSO IL 23/04/2021

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01184
presentato da
BOSCHI Maria Elena
testo presentato
Martedì 20 aprile 2021
modificato
Venerdì 23 aprile 2021, seduta n. 493

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   in data 16 marzo 2021, la giunta regionale del Veneto ha emanato la delibera n. 305 (pubblicata nel Bollettino ufficiale della regione Veneto del 2 aprile 2021) che approva il «Percorso di formazione complementare in assistenza sanitaria dell'operatore socio-sanitario»;
   la delibera, facendo riferimento al documento «Proposte per contrastare la carenza di personale sanitario e sociosanitario – emergenza COVID-19» (nota 20/194/CR06bis/C7), elaborato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome a novembre 2020 (sulla base di un precedente accordo Stato-regioni), è finalizzata all'inserimento degli operatori socio-sanitari, in sostituzione del personale infermieristico, nelle strutture socio-sanitarie per anziani della regione;
   con nota del 29 marzo 2021, pubblicata sul sito internet della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (Fnopi), il coordinamento degli ordini delle professioni infermieristiche della regione Veneto ha dichiarato «irricevibile» la «possibilità di utilizzare gli operatori socio-sanitari per lo svolgimento di atti propri dell'assistenza clinica del paziente di competenza esclusiva di medici ed infermieri», sottolineando che la delibera in questione «pone a serio rischio sia la persona assistita che gli stessi operatori, configurando anche profili di dubbia legittimità e responsabilità professionale»;
   il coordinamento degli ordini delle professioni infermieristiche veneto ha chiesto, pertanto, la sospensione immediata dell'atto, annunciando, in caso contrario, di «valutare ogni azione necessaria, nelle sedi giurisdizionali più opportune»;
   molte strutture venete non sono tipicamente residenze sanitarie assistenziali, ma centri servizi per anziani residenziali che, da pianta organica, non presentano un direttore sanitario interno e gli utenti sono seguiti dai medici di base;
   il 30 marzo 2021 il coordinamento degli ordini delle professioni infermieristiche della Lombardia ha diramato una nota, pubblicata sul sito internet della Fnopi in cui esprime preoccupazione per la delibera della regione Veneto e, riconoscendo le «difficoltà che in questo momento le strutture residenziali stanno subendo a causa della carenza di infermieri, anche in Lombardia», ha stigmatizzato la risposta adottata, in quanto «il trasferimento di competenze professionali acquisite tramite percorso universitario abilitante, che non corrispondono in alcun modo all'esecuzione frammentaria e meccanica di tecniche, bensì all'articolato utilizzo delle stesse nel complesso processo assistenziale anzitutto pianificato, quindi realizzato e verificato, non può e non deve gravare su personale di supporto, presuntivamente addestrato attraverso discutibili eventi formativi, sia per liberalizzazione dell'abuso sia per parcellizzazione dell'assistenza e delle cure in generale»;
   il diritto all'assistenza nelle residenze sanitarie assistenziali deve garantire la sicurezza degli ospiti e il mantenimento di standard assistenziali e sanitari adeguati –:
   quali iniziative intenda assumere il Governo, per quanto di competenza, anche di carattere normativo, in relazione alla delibera di cui in premessa, allo scopo di garantire adeguati standard qualitativi ai servizi socio-sanitari, nel rispetto delle qualifiche professionali e della salute e sicurezza degli assistiti.
(2-01184) «Boschi, Moretto, Noja, Bendinelli».