ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01039

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 442 del 17/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: ZANETTIN PIERANTONIO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 17/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/12/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 21/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01039
presentato da
ZANETTIN Pierantonio
testo di
Giovedì 17 dicembre 2020, seduta n. 442

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   la stampa trentina sta pubblicando in questi giorni alcuni stralci del blog dell'ex rettore dell'università di Trento Davide Bassi che analizza l'evoluzione dell'epidemia in provincia;

   l'illustre cattedratico, che ora lavora a Genova ed in Svizzera, afferma testualmente: «Anche se da una decina di giorni la Provincia Autonoma di Trento è costretta a rivelare i dati completi sui contagi da Sars-CoV-2, nulla ci è stato detto su quanto è avvenuto durante lo scorso mese di novembre»;

   effettivamente, anche il quotidiano «Il Dolomiti» ha avanzato più volte questa richiesta, per ora, senza ricevere delucidazioni;

   anche una raccolta di firme di cittadini è rimasta priva di riscontro;

   «A Piazza Dante – accusa Bassi, puntando il dito contro i vertici provinciali – le bocche sono cucite e pur in presenza di molti articoli di stampa dedicati sull'argomento, la linea sembra essere quella di negare l'evidenza, complice anche l'assordante silenzio del Ministero della salute e dell'Istituto superiore di sanità»;

   ora però l'ex rettore, grazie alla collaborazione dei sindaci che hanno diffuso i dati completi, ha elaborato un grafico, pubblicato anche dai quotidiani locali, dedicato al capoluogo, che permette di comprendere meglio l'evoluzione della pandemia;

   benché le rilevazioni effettuate su Trento non siano necessariamente estendibili a tutto il territorio provinciale, i dati raccolti rappresentano comunque un importante strumento per farsi un'idea della reale estensione del contagio;

   i dati raccolti dall'ex rettore dimostrerebbero la discrepanza fra i positivi comunicati dalla provincia e quelli «reali» che emergono dai dati comunicati dai sindaci;

   «Dati – precisa Bassi – che la Provincia ha dovuto comunicare per obbligo di legge perché riguardavano le persone attualmente positive a cui è stata imposta la quarantena»;

   prendendo in esame il comune di Trento, si nota che, ancora oggi, esiste una grande differenza fra le persone positive «reali» e quelle certificate dai dati ufficiali;

   «Dal grafico è possibile notare come il 9 novembre, primo giorno per il quale sono disponibili i dati, c'era già una notevole differenza tra i dati provinciali e i dati veri;

   fino alla seconda decade di novembre le due curve mostrano un andamento divergente, con i dati provinciali in lenta discesa, mentre i dati reali erano in forte salita. Nel momento di massima divergenza – afferma l'ex rettore – il numero vero degli attualmente positivi residenti nel Comune di Trento era pari a più di 6 volte il numero ufficiale»;

   il 25 novembre 2020 il comune di Trento ha iniziato a pubblicare sul suo sito web i dati dei contagi di cui è in possesso, indicando anche la distribuzione per fasce d'età e per circoscrizione. «Più o meno allo stesso tempo si nota una forte inversione di tendenza – sottolinea Bassi – la separazione tra dati provinciali e dati reali si riduce rapidamente». In sostanza diminuisce la differenza fra i positivi individuati con il tampone molecolare e quelli positivi agli antigenici. «Si noti il paradosso: da fine novembre in poi gli attualmente positivi veri stanno calando vistosamente, mentre quelli ufficiali, comunicati da Pat, mostrano una sia pur lieve crescita»;

   «Il Messaggero», nell'edizione di sabato 12 dicembre 2020 aveva già segnalato le anomalie registrate nella provincia di Trento;

   dai dati diffusi dalla provincia, e ripresi dal Ministero della salute e dall'Istituto superiore di sanità, al 12 dicembre 2020 le persone contagiate in Trentino risultavano pochissime;

   la provincia di Trento registrava 2.439 infetti da COVID, uno ogni 221 residenti, quando la limitrofa provincia di Bolzano (che ha numero di abitanti simile) ne registrava circa il quadruplo, 10.651;

   il Veneto, contemporaneamente, registrava 85.093, uno ogni 50 abitanti;

   questi dati hanno consentito al territorio Trentino di apparire il più virtuoso in Italia, per quanto concerne l'infezione da COVID, nonostante avesse ricoverati in terapia intensiva n. 8,9 per centomila abitanti, contro n. 6,5 del Veneto;

   sembra che il Trentino abbia sfruttato un cavillo giuridico, che avrebbe consentito di non comunicare all'Istituto superiore di Sanità i contagiati individuati con tampone rapido, che sarebbero stati messi in isolamento fiduciario e sottoposti a tampone molecolare solo a distanza di dieci giorni, quando molti di loro erano già guariti;

   così si spiegherebbero le vistose, ed apparentemente incomprensibili, differenze di contagio, tra le due regioni limitrofe;

   il Veneto, al contrario, ha scelto di agire fin da subito con la massima trasparenza, comunicando all'Istituto superiore di sanità anche gli esiti dei tamponi rapidi;

   non a caso il presidente della regione Veneto Zaia, in diverse occasioni, ha lamentato criteri non omogenei sul territorio nazionale per il calcolo del contagio da COVID –:

   se il Ministro della salute intenda adottare iniziative per la verifica dei dati sulle infezioni COVID del Trentino;

   se il Governo intenda adottare iniziative per sottoporre a revisione le norme che consentono a regioni e province autonome di elaborare in modo diverso tra loro i dati sul contagio COVID.
(2-01039) «Zanettin».