ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00991

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 421 del 03/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: MUGNAI STEFANO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 03/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 03/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00991
presentato da
MUGNAI Stefano
testo di
Martedì 3 novembre 2020, seduta n. 421

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   le malattie reumatologiche rappresentano la prima causa di dolore e di disabilità in Europa, e circa la metà delle patologie croniche ad alto potenziale di disabilità e di handicap che colpiscono la popolazione di età superiore ai 65 anni;

   molte delle malattie reumatologiche sono particolarmente gravi e hanno carattere sistemico, coinvolgendo più organi e apparati vitali. Si tratta, nello specifico, delle malattie reumatiche infiammatorie croniche, autoimmuni e autoinfiammatorie, che colpiscono generalmente gli individui più giovani e nel pieno della loro vita lavorativa;

   nel nostro Paese circa il 10 per cento della popolazione è affetto da malattie reumatologiche e la spesa per queste malattie è stimata in 5-6 miliardi di euro l'anno, di cui una parte consistente è riferita a costi indiretti legati a perdita di produttività per circa 300.000 lavoratori;

   le patologie reumatologiche più severe, su base autoimmune, sono caratterizzate da cronicità e necessitano di presa in carico continuativa sia per l'evoluzione/follow-up delle stesse sia per le terapie immunosoppressive che sono alla base dei trattamenti da garantire sempre per evitare esiti irreversibili di malattia;

   per la diagnosi e il follow-up sono richiesti normalmente diversi accessi specialistici, ambienti dedicati sia per gli esami di secondo livello – come capillaroscopie ed ecografie articolari eseguite dagli stessi reumatologi – sia per i trattamenti, spesso infusionali, che hanno necessità di stretto monitoraggio, da parte di medici specialisti, durante l'infusione stessa;

   l'attuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del Sars-Cov-2 ha richiesto un sacrificio per tutti i pazienti, reumatologici e non, ma l'impatto sull'area reumatologica è diventato particolarmente gravoso sia per la natura stessa delle patologie – oltre 120 con bisogni differenti, molte delle quali rare e ultra specialistiche – sia per la derivazione internistica della specialità reumatologica/immunologica, che vede i professionisti spesso inseriti in strutture non autonome, ma afferenti a dipartimenti internistici oggi impegnati in prima linea nel contrasto alla pandemia in atto;

   in queste settimane si registra una progressiva chiusura degli ambulatori, dei day hospital e day service, se non di interi reparti di reumatologia e di medicina, con conseguente e diretto impatto sul numero delle visite disponibili. Così come si registra nuovamente anche l'annullamento degli appuntamenti per le terapie, i controlli delle stesse;

   con la chiusura dei reparti reumatologici e l'assegnazione di tutto il personale alla gestione dell'emergenza sanitaria, viene, inoltre, a mancare pressoché totalmente la possibilità di interventi specialistici in regime di urgenza;

   è necessario che vengano garantite, anche a queste categorie di pazienti cronici, cure sicure, con la disponibilità h24 di medici specialisti competenti all'interno delle unità territoriali e dei reparti di reumatologia –:

   se non si intenda avviare quanto prima tutte le iniziative di competenza volte a:

    a) ripristinare i presidi ambulatoriali ed i reparti specialistici reumatologici per la gestione delle urgenze specialistiche e per garantire la continuità assistenziale attraverso la somministrazione delle terapie ospedaliere non differibili allo scopo di assicurare la stabilizzazione e la remissione di malattia ovvero la sicurezza delle cure e delle persone assistite;

    b) attivare tutti i servizi legati alla telemedicina all'interno di un sistema interoperabile per garantire la salute e la continuità di cura dei malati cronici reumatici tra ospedali, specialisti, territorio;

    c) garantire la continuità assistenziale attraverso la proroga dei piani terapeutici e l'approvvigionamento dei farmaci, ad eccezione dei soli casi per i quali risulti necessario modificare, secondo il responsabile parere del medico specialista, la terapia in corso per evitare ricadute di malattia;

    d) garantire ai lavoratori fragili affetti da malattie croniche reumatologiche la possibilità di fruire di periodi di malattia prolungati allo scopo di tutelare la sicurezza dei medesimi;

    e) inserire nelle autocertificazioni la voce «visita dei congiunti alle persone affette da patologie croniche»;

    f) considerare i caregiver come persone che si dedicano a familiari e congiunti e far sì che possano essere loro garantiti permessi speciali;

    g) attuare la rete integrata ospedale-territorio per il trattamento del dolore cronico non oncologico.
(2-00991) «Mugnai».