ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00990

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 421 del 03/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: PEZZOPANE STEFANIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/11/2020
Stato iter:
30/11/2020
Fasi iter:

RITIRATO IL 30/11/2020

CONCLUSO IL 30/11/2020

Atto Camera

Interpellanza 2-00990
presentato da
PEZZOPANE Stefania
testo di
Martedì 3 novembre 2020, seduta n. 421

   La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   si apprende, da fonti stampa, che la situazione delle acque sotterranee abruzzesi, in particolare quella della Piana del Pescara, risulta essere a elevato rischio;

   l'inquinamento chimico dell'acqua rappresenta, una delle problematiche più sentite a livello planetario, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Da anni, fiumi, laghi e falde acquifere del nostro Paese non godono di buona salute, perché minacciati dall'inquinamento chimico di attività agricole non sostenibili, dalle industrie, ma anche dal sovra-sfruttamento delle fonti a scopo idroelettrico;

   l'acqua deve essere un bene tutelato, sicuro e garantito a tutti, per la prevenzione e la cura della salute, tanto più in questo periodo di emergenza sanitaria;

   in Italia, il recepimento delle norme europee in materia di acque, contenute nella direttiva quadro 2000/60/CE (Wfd) e nella direttiva 2006/118/CE (Gwd), si è concretizzato con l'emanazione del decreto legislativo n. 30 del 2009 che ha recepito la direttiva 2006/118/CE specificatamente dedicata alle acque sotterranee, e del decreto ministeriale n. 260 del 2010 che ha colmato alcune lacune tecniche del decreto legislativo n. 152 del 2006 per la completa attuazione delle direttive comunitarie sopra citate;

   la direttiva 60/2000/CE ha stabilito tra gli obiettivi da raggiungere che, entro il 2015, tutti i fiumi e tutte le acque sotterranee avrebbero dovuto conseguire lo stato ambientale definito «buono». Un traguardo che, per ora, in Abruzzo non è mai stato raggiunto;

   la regione, ai sensi del decreto legislativo n. 30 del 2009, ha provveduto a individuare i corpi idrici sotterranei significativi e ad attribuire il livello di rischio. Nel caso specifico della Piana del Pescara, è emerso uno stato chimico-fisico delle acque sotterranee riassunto in «scadente» dal momento che i siti in corrispondenza dei quali si osservano superamenti dei limiti normativi, sono superiori al 20 per cento del totale dei siti del monitoraggio chimico;

   dal 2004, l'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente della regione Abruzzo, Arta, si occupa di monitorare i corsi d'acqua e le acque sotterranee. I rilevi dell'Arta 2018 sulle acque sotterranee della Piana del Pescara hanno evidenziato un acquifero notevolmente contaminato da cloruri, ione ammonio, nitrati, nichel, cadmio, piombo e organo clorurati. Inoltre, è emerso, che il problema delle acque a rischio non è solo della Piana del Pescara, ma si estende dalla Val Vibrata alla Piana di Sulmona e dal Sangro al Tronto, tutti siti a rischio che necessitano uno stretto controllo chimico-ambientale;

   nello specifico, le fonti di inquinamento sono legate innanzitutto a un'attività agricola sicuramente non sostenibile che spiegherebbe un'importante presenza di nitrati e di ione di ammonio. I nitrati sono rifiuti provenienti principalmente dall'unione di fertilizzante naturale e compost, destinato ai campi che si riversa inevitabilmente nel sottosuolo. In una regione «verde» come l'Abruzzo, l'uso eccessivo di tale concime è tra le principali cause della contaminazione delle acque sotterranee, nonché dell'acqua potabile;

   sintomo di un forte inquinamento industriale presente nella zona è anche la presenza di metalli pesanti come cadmio e piombo e di solventi clorurati, prodotti chimici che si diffondono rapidamente nell'aria nell'acqua in superficie e spesso raggiungono le acque sotterranee;

   per ultimo, ma non per importanza, il cloruro di vinile, pare sia, presente con valori altissimi rispetto alla media. Secondo lo studio del 2016, «Acque potabili – Parametri», del Ministero della salute, emerge che il cloruro di vinile è usato principalmente per la produzione del polivinilcloruro (Pvc), per le tubazioni negli acquedotti. Pertanto, la migrazione del cloruro di vinile dalle tubazioni in Pvc è una possibile fonte della presenza nell'acqua potabile con conseguenti danni alla salute;

   nel quinto rapporto di Sentieri del 2019, viene presa in esame anche l'area di Bussi sul Tirino che conta più di 85.000 abitanti e ben 11 comuni; qui i risultati evidenziano tra i residenti nel sito eccessi di mortalità, rispetto al resto della popolazione regionale, per specifiche patologie per le quali l'esposizione a contaminanti presenti nelle acque potabili può aver giocato un ruolo causale o concausale, e di patologie a carico dell'apparato respiratorio;

   come ribadisce anche l'Associazione italiana medici per l'ambiente, Isde, nell'area di Bussi, la mortalità per malattie del sistema respiratorio è del 9 per cento in più tra gli uomini e del 14 per cento in eccesso tra le donne per patologie dell'apparato digerente. In questo periodo di emergenza sanitaria che da mesi si sta combattendo, la salute dovrebbe essere al primo posto anche attraverso la messa in sicurezza delle acque sotterranee e la bonifica nei comuni sopra citati –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, tenuto conto dei gravi elementi riportati, quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare per la salvaguardia delle acque nei siti a rischio e per tutelare la salute di coloro che vivono in questo territorio.
(2-00990) «Pezzopane».