ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00960

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 407 del 13/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: DI LAURO CARMEN
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 13/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/12/2020

Atto Camera

Interpellanza 2-00960
presentato da
DI LAURO Carmen
testo di
Martedì 13 ottobre 2020, seduta n. 407

   La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, per sapere – premesso che:

   gli scavi archeologici di Castellammare, concentrati nella Collina di Varano, costituiscono un patrimonio storico-culturale di inestimabile valore e registrano ogni anno decine di migliaia di visitatori;

   l'area ha subito un progressivo degrado ambientale, come constatato dal Parco archeologico di Pompei, datato 18 maggio 2018: se fino agli anni '70 conservava un aspetto agricolo, nel corso degli anni '80 e '90, è stata fortemente urbanizzata;

   secondo il censimento del Parco, l'area, che si estende su circa 1.000.000 di metri quadrati, è abitata da oltre 5.000 residenti ai quali vanno aggiunte le presenze quotidiane di clienti di bar, ristoranti, alberghi e attività commerciali; si contano, inoltre, circa 300 abitazioni senza titolo legittimo ovvero abusive;

   a tutto ciò va aggiunta la difficoltà nella fruizione degli scavi di Stabiae dovuta all'assenza di segnaletica turistica sia in prossimità che in direzione del sito archeologico, in particolare all'uscita dei caselli autostradali e lungo le principali arterie stradali;

   a ciò si aggiunge una pressoché assente segnaletica urbana e la mancata manutenzione della principale arteria che conduce ai siti archeologici (via passeggiata archeologica);

   nel 2017 è stato inaugurato il cantiere per la costruzione della stazione della linea circumvesuviana di Stabia Scavi che dovrà sostituire l'attuale fermata di Stabia centro, e che potrebbe costituire un'occasione per facilitare la fruizione dei siti archeologici;

   tuttavia, si renderebbero necessarie delle ottimizzazioni delle linee di accesso dalla nuova stazione al sito tramite una riqualificazione alla base della collina;

   importante potrebbe risultare l'opera di perimetrazione materiale della collina di Varano, già delimitata naturalmente da ripide scarpate nei lati nord ed ovest, al fine di creare un sito archeologico dai confini ben delimitati;

   tale opera, sulla base di quanto già è avvenuto nel sito archeologico di Pompei, dove sono presenti mura di cinta e inferriate con passaggi obbligati, potrebbe portare innegabili benefici: si creerebbe un vero e proprio parco archeologico ove poter consentire l'apertura di cantieri di studi e scavo archeologico, sulla cui base pianificare attività economiche, sociali e culturali;

   il successo di un tale progetto sarebbe sicuramente favorito dalla felice collocazione geografica del sito, essendo situato tra Napoli, il Vesuvio e Pompei, da una parta, e la Penisola sorrentina, il parco regionale dei Monti Lattari e l'area metropolitana salernitana, dall'altra parte;

   inoltre, la città gode di una favorevole rete infrastrutturale: due linee ferrate con le relative fermate cittadine (la linea FS e la linea Circumvesuviana); l'autostrada E45/A3, con l'uscita «Castellammare di Stabia», e la strada statale 145 «Sorrentina»; due approdi portuali, il porto di Castellammare di Stabia e l'approdo di Marina di Stabia; l'aeroporto internazionale di Napoli-Capodichino a poco più di 30 chilometri;

   questa solida presenza infrastrutturale garantisce naturalmente un potenziale afflusso turistico esponenziale, in presenza di un'adeguata organizzazione ricettiva;

   una giusta valorizzazione del patrimonio archeologico di Castellammare di Stabia, oltre ad investimenti nel settore termale e nelle eccellenze agricole e industriali del territorio, fornirebbe sicuramente un importante fattore di attrazione, con conseguenti benefici economici e sociali per tutta l'area;

   il Grande Progetto Pompei è sicuramente un'occasione per rilanciare gli scavi di Stabia e con essi la vita sociale, economica e culturale di questo territorio e delle aree limitrofe;

   la programmazione del rilancio di Castellammare di Stabia non può quindi prescindere da una seria programmazione di valorizzazione di tutto il territorio all'interno della buffer zone Unesco di Pompei;

   al fine di mettere in atto una strategia volta a favorire un turismo sostenibile, diffuso, distribuito su tutto il territorio, teso a valorizzare l'enorme patrimonio culturale, archeologico, artistico, religioso, termale, eno-gastronomico dell'area della buffer zone, sarebbe opportuno indirizzare le risorse assegnate dal Cipe verso quei progetti che coprono l'intera area o comunque potrebbero dare benefici diffusi –:

   se, per quanto di competenza, intenda promuovere un'opera di perimetrazione completa dell'area archeologica della Collina di Varano, similmente a quanto già avvenuto per il parco archeologico di Pompei e avviare uno studio dell'impatto economico di tale opera;

   se intenda adottare iniziative al fine di promuovere una campagna di informazione nazionale e internazionale, relativa agli scavi di Stabiae;

   se si intenda prevedere, nelle prossime delibere del Cipe relative alla buffer zone Unesco di Pompei, l'assegnazione delle risorse necessarie per un piano di sviluppo utile alla realizzazione degli interventi previsti nel piano strategico, nonché di quelli descritti in premessa.
(2-00960) «Di Lauro».