ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00951

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 402 del 02/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Data firma: 02/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 02/10/2020
Stato iter:
12/10/2020
Fasi iter:

RITIRATO IL 12/10/2020

CONCLUSO IL 12/10/2020

Atto Camera

Interpellanza 2-00951
presentato da
MAGI Riccardo
testo di
Venerdì 2 ottobre 2020, seduta n. 402

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   come riportato dagli articoli del 28 e del 29 settembre 2020 del quotidiano Domani, oltre che dal Riformista che ne aveva parlato già a giugno, il 6 aprile nel carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere si sono consumati episodi di inaudita violenza; calci, pugni, manganellate e abusi di ogni tipo, perfino su un detenuto disabile; le testimonianze e le denunce dei detenuti sarebbero ora confermate dai video agli atti dell'inchiesta, che mostrerebbero immagini di reclusi inginocchiati, trascinati e picchiati da più poliziotti contemporaneamente;

   la «spedizione punitiva» seguiva le proteste per la gestione dell'emergenza Covid-19 scoppiate all'inizio di marzo contestualmente in numerosi istituti penitenziari in tutta Italia, e che il 5 aprile 2020, alla notizia del primo detenuto positivo nel carcere campano, ha coinvolto circa 150 detenuti;

   il 6 aprile i detenuti ottengono un colloquio con il magistrato di sorveglianza Marco Puglia; il pomeriggio stesso, arriva un contingente di 300 agenti penitenziari provenienti dall'esterno per una «perquisizione straordinaria» che darà luogo agli episodi di violenza riportati sopra;

   molti degli agenti avevano il volto coperto dal casco, da foulard o mascherine, rendendone difficile l'identificazione dai video;

   Antonio Fullone, provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria attualmente indagato, ha affermato che la perquisizione era stata disposta dai vertici dell'istituto; lo stesso ha ammesso di aver inviato uomini di supporto e che della perquisizione era stato informato il vertice del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, allora guidato dal magistrato Francesco Basentini, non coinvolto nell'indagine; a quanto si apprende, quel giorno il direttore del carcere non c'era per problemi di salute, ma era presente il comandate della polizia penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere Gaetano Manganelli, anche lui indagato;

   il personale interno avrebbe assistito alle violenze senza intervenire;

   nei giorni successivi, con il supporto dell'Associazione Antigone e dei Garanti dei detenuti della Campania e di Napoli, decine di detenuti hanno denunciato le violenze subite;

   il 9 aprile il Governo rispondeva in Aula alla interpellanza urgente presentata dal sottoscritto sulla situazione nelle carceri affermando che, «relativamente alle segnalazioni di violenze e abusi perpetrati ai danni di persone detenute successivamente alle rivolte, agli atti del Dipartimento penitenziario nulla risulta formalmente circa la casa di reclusione di Milano Opera. Interpellati gli uffici competenti, risulta che, per quanto esposto dall'associazione Antigone, sono in corso le valutazioni preliminari. In ogni modo, a seguito di specifiche segnalazioni che avrebbero visto coinvolti come vittime alcuni detenuti, sono stati svolti da parte del nucleo investigativo centrale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria mirati accertamenti su situazioni verificatesi presso la casa circondariale di Foggia»; nulla veniva detto a proposito di quanto accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere;

   l'11 giugno viene emesso un decreto di perquisizione nei confronti di 57 agenti della polizia penitenziaria; lo stesso giorno, in una nota il Dap affermava: «I fatti di oggi vanno considerati col massimo rispetto verso l'operato della magistratura cui competono compiti e funzioni di accertamento dei reati. Il DAP è certo che si farà massima chiarezza in tempi brevi e intende rivolgere un rispettoso riconoscimento al Corpo della Polizia Penitenziaria e a ogni singolo operatore che in esso e per esso svolge quotidianamente, con convinzione, dedizione e sacrificio, un compito non facile e al servizio del Paese. Compito reso a volte più arduo dalle complesse dinamiche della vita carceraria, ma per il quale la Polizia Penitenziaria si spende senza tentennamenti né indugi per il prezioso bene della sicurezza interna degli istituti penitenziari e per la sicurezza e la serenità dei cittadini. A tutti gli operatori del Corpo che ogni giorno svolgono il proprio dovere con professionalità e spirito di sacrificio va la vicinanza dell'intera Amministrazione» –:

   se il Ministro e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) fossero stati informati della «perquisizione» che si è svolta il 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere;

   se il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria abbia avviato, per quanto di competenza, delle indagini interne sui pestaggi illustrati in premessa – sui quali aveva ricevuto una nota dall'Associazione Antigone – prima che fossero avviate le indagini della magistratura, o se lo abbia fatto successivamente, e con quali esiti, anche in termini di accertamento, per quanto di competenza, delle responsabilità della catena di comando;

   se, nell'ambito dell'eventuale indagine interna, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria abbia visionato le video riprese del circuito di telecamere interne a cui si fa riferimento negli articoli menzionati.
(2-00951) «Magi».