ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00950

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 402 del 02/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: SAPIA FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 02/10/2020
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 02/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00950
presentato da
SAPIA Francesco
testo di
Venerdì 2 ottobre 2020, seduta n. 402

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   la sanità della regione Calabria è commissariata dal 2010 per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo;

   in un articolo a firma del giornalista Antonio Cantisani, apparso il 19 settembre 2020 sulla testata Corriere della Calabria, con riferimento al predetto disavanzo delle regioni nel periodo 2006-2019 si riporta che, per quanto analizzato dalla Ragioneria dello Stato, «la sanità calabrese presenta un disavanzo “storico” che tocca cifre iperboliche»;

   ivi si precisa che «si va da un risultato d'esercizio negativo pari a -55,3 milioni del 2006 al -116,7 milioni del 2019: il “picco” si registra nel 2007 (-271 milioni), mentre il disavanzo più contenuto si riscontra nel 2013 (-33,9 milioni), ma a far data da quest'anno è un nuovo balzo all'insù, praticamente costante (-65,7 nel 2014, -99,4 nel 2016, -101,5 nel 2017)»;

   ivi è riassunto che il disavanzo in questione «nel 2019 scende, ma la cifra di 116,7 milioni fissata al quarto trimestre 2019 resta enorme, rappresentando il 10% del totale del disavanzo della sanità nazionale»;

   in una lettera pubblicata il 21 settembre 2020 sulla testata on line Il Fatto di Calabria, una paziente oncologica della provincia di Cosenza ha scritto: «Nel momento di adiuvanza chirurgica il DCA n. 100 del 15 luglio 2020 ha creato scompenso di trattamento ove sono stata impostata. Il mio chirurgo (...), senologo presso la struttura convenzionata (...), mi ha indicato un istituto a me idoneo (Ospedale Gemelli di Roma) in modo tale da proseguire l'iter del percorso per adiuvanza chirurgica, così come ha fatto per tutti i pazienti oncologici in sua cura»;

   «Con la presente – prosegue la stessa lettera, indirizzata al commissario alla sanità calabrese, Saverio Cotticelli – le chiedo di interessarsi al grave disagio di noi pazienti oncologici che dobbiamo affrontare lo spostamento in ospedali fuori Regione per concludere un iter terapeutico salvavita con le difficoltà oggettive e lo stato psicologico compromesso ulteriormente»;

   in un articolo firmato dal giornalista Fabio Papalia, pubblicato su Corriere della Calabria il 9 settembre scorso, si dà notizia, in merito al «blocco delle assunzioni al Grande ospedale metropolitano», di una richiesta di «intervento del Prefetto Mariani», poiché esse «dal decreto del commissario ad acta n. 114 del 2 settembre scorso ammontano a “zero”» in virtù della metodologia utilizzata per la determinazione dello specifico fabbisogno, sicché, precisa l'articolo, l'ospedale reggino «può solo sostituire il personale andato in pensione e può assumere i precari, ma il numero totale del personale impiegato non aumenta nemmeno di una unità»;

   la decisione del commissario ad acta, continua l'articolo, «viene contestata dai vertici del Gom»: sia per la «scelta di utilizzare i parametri indicati dalla legge del 2009, e non quelli del “Decreto Calabria”», per esempio «utilizzato dal governatore Zaia»; sia perché, secondo le critiche del Gom, riguardo ai criteri seguiti «l'errore consisterebbe nel riparto della somma complessiva che viene ricavata per tutta la regione Calabria, che verrebbe distribuita con un criterio lineare e non secondo le effettive esigenze»;

   le dichiarazioni contenute nella summenzionata lettera aperta e – in ordine alla determinazione del fabbisogno di personale aziendale – le osservazioni dei vertici dell'azienda ospedaliera di Reggio Calabria (Gom) ad avviso degli interpellanti inducono a pensare che vi sia un orientamento dirigenziale teso a mantenere l'emigrazione sanitaria dalla Calabria, su cui sarebbe opportuna una valutazione dei Ministri dell'economia e delle finanze e della salute, anche in ordine all'operato dei dirigenti ministeriali responsabili del Tavolo interministeriale di verifica degli adempimenti del piano di rientro dal disavanzo sanitario calabrese, Andrea Urbani e Angela Adduce, che come più sopra riportato, è cresciuto – stando al richiamato rapporto della Ragioneria generale dello Stato – dal 2014 in avanti, per subire una flessione nell'anno 2019, comunque non significativa, come più sopra riassunto, in rapporto all'entità del medesimo disavanzo delle altre regioni;

   con richiamo a dati e atti specifici, nell'interpellanza n. 2-01258, presentata il 3 febbraio 2016, si rileva, in ordine al sistema di ripartizione del fondo sanitario, che quello vigente, il quale non considera in via prioritaria i dati epidemiologici dei singoli territori, «penalizza le regioni che hanno qualche giovane in più, come la Calabria, che avendo più malati cronici e meno risorse sfora naturaliter il tetto di spesa, con conseguente e ingiusto piano di rientro dal disavanzo»;

   in un esposto dei parlamentari del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci e Nicola Morra, recante la data del 7 maggio 2015, con riferimento al corrispettivo della regione Calabria al policlinico universitario di Catanzaro per l'assistenza integrativa fornita dal medesimo, si legge che «il finanziamento basato sullo storico è pari a 52 milioni mentre quello derivante dalla produzione non supererebbe, come rilevato dallo stesso settore economico-finanziario del dipartimento, i 30 milioni, per cui la regione sta indebitamente erogando un surplus di finanziamento di circa 20 milioni/anno dal luglio 2012»;

   l'Azienda ospedaliera universitaria (Aou) e l'Azienda ospedaliera (Ao) di Catanzaro sono interessate da un processo di integrazione previsto dalla legge regionale della Calabria n. 6 del 2019 e successive modificazioni e integrazioni impugnata dal Governo;

   sul corrispettivo della regione Calabria per l'assistenza fornita dal policlinico universitario di Catanzaro, che non ha il pronto soccorso e non fa emergenza-urgenza, non risultano correttivi da parte della struttura commissariale e, nel contempo, la stessa Aou presenta, a quanto consta agli interpellanti, un disavanzo annuo, per il 2019, di oltre 100 milioni di euro;

   da curriculum, Andrea Urbani è stato dal 28 ottobre 2013 al 1° agosto 2017 sub-commissario per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria e dal 2 marzo 2017 è direttore generale del dipartimento ministeriale della programmazione sanitaria nazionale –:

   se non ritengano necessario adottare le iniziative di competenza per procedere all'immediata sostituzione della struttura commissariale per la sanità calabrese, nonché dei dirigenti responsabili del suddetto Tavolo di verifica;

   se non ritengano di intervenire, anche con iniziative di carattere normativo, per la modifica dei criteri di ripartizione del fondo sanitario, in modo che siano rideterminati sui dati epidemiologici di morbilità e co-morbilità dei singoli territori;

   se non intendano adottare iniziative, per il tramite della struttura commissariale, per riportare a norma il corrispettivo che la regione Calabria dà all'Università di Catanzaro per l'assistenza fornita dal proprio policlinico.
(2-00950) «Sapia, Nappi, Nesci».