ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00899

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 386 del 04/08/2020
Firmatari
Primo firmatario: PROVENZA NICOLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/08/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 04/08/2020
Stato iter:
19/10/2020
Fasi iter:

RITIRATO IL 19/10/2020

CONCLUSO IL 19/10/2020

Atto Camera

Interpellanza 2-00899
presentato da
PROVENZA Nicola
testo di
Martedì 4 agosto 2020, seduta n. 386

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   la Fonderia Pisano (Salerno, Fratte), classificata come industria insalubre di prima classe, secondo il testo unico delle leggi sanitarie, regio decreto n. 1265 del 1934, produce manufatti di ghisa attraverso due differenti procedimenti. Uno dei due opera mediante fusione di scarti e rottami di materiali ferrosi, bruciati in un forno alimentato a carbon coke o pet coke; quest'ultimo emette fumi in atmosfera, pericolosi per salute e ambiente. L'impianto, risalente agli anni '60, non è mai stato sottoposto ad adeguamenti ed ammodernamenti significativi;

   da decenni la popolazione che vive nelle zone limitrofe alla fonderia lamenta emissioni moleste e significativi depositi di polveri nere metalliche;

   l'area comprende i tre diversi comuni di Salerno, Pellezzano e Baronissi; in base al piano regolatore generale (Puc piano urbanistico comunale) 2006, l'area su cui la Fonderia insiste non è più di tipo industriale bensì edificabile. Ciò rende l'impianto di fatto incompatibile con l'area. Ad oggi non è stata attivata né la delocalizzazione dell'impresa, né il monitoraggio costante;

   nel 2016 la regione ha sospeso le attività della Fonderia sulla base della relazione dell'Arpac che aveva riscontrato gravi criticità. Successivamente è stata disposta la riapertura dell'impianto ed è stata richiesta la revisione dell'autorizzazione integrata ambientale (Aia). Tuttavia, è intervenuto il sequestro preventivo da parte della procura;

   nel 2018 il competente ufficio regionale con appositi decreti ha espresso parere sfavorevole di Via e Vi sul progetto Pisano, ha disposto l'archiviazione del procedimento di riesame dell'Aia rilasciata nel 2012 ed ha definitivamente revocato la stessa. Successivamente il Tar di Salerno ha accolto la sospensiva dei predetti decreti della regione Campania e le Fonderie Pisano hanno ripreso l'attività;

   i decreti in questione sono stati oggetto di vicende giudiziarie; sono, inoltre, da segnalare, tre procedimenti penali che hanno interessato la Fonderia dal 2004 al 2015. Tutti, seppur riguardanti gravi reati, si sono conclusi con il patteggiamento e con il pagamento di ammende irrisorie. Attualmente, è in corso un procedimento per altri reati ambientali commessi dal 2014, un altro processo a carico di funzionari Arpac che avrebbero falsificato controlli ed è in corso un'indagine per stabilire il nesso di causalità tra le numerosi morti nella valle dell'Irno e l'attività delle fonderie Pisano;

   nell'area interessata si riscontra, tra l'altro, un'incidenza anomala di tumori (alcuni definiti rari) e di malattie respiratorie. Nel 2016 l'Asl competente ha comunicato l'avvio di uno studio epidemiologico per monitorare lo stato di salute della popolazione. È partito anche lo studio Spes-Valle dell'Irno per indagare sullo stato di salute degli abitanti e del territorio dell'area Salerno nord; la prima relazione ha dimostrato che aria, suolo e acqua, sono tutte interessate dalla condotta della proprietà Pisano che per anni ha operato in totale spregio delle norme ambientali;

   i risultati definitivi dello studio Spes-Valle dell'Irno sono stati di recente consegnati alla regione Campania da parte dell'istituto zooprofilattico e ad oggi non sono stati resi pubblici;

   nell'ambito di tale studio vi è un accordo con l'istituto superiore di sanità con l'obiettivo di verificare le analisi effettuate e l'elaborazione dei dati per stabilire l'impatto delle sorgenti di contaminazione sugli abitanti potenzialmente esposti;

   in pieno lockdown, con decreto dirigenziale n. 85 del 20 aprile 2020 a prima firma del dirigente Antonello Barretta, la regione Campania ha rinnovato l'autorizzazione integrata ambientale (Aia) con validità di 12 anni, nonostante dati preliminari sospetti per forte accumulo di metalli pesanti ritrovati nell'organismo degli abitanti delle zone circostanti la fonderia –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti e quali iniziative intenda porre in essere per verificare, anche con l'ausilio dell'istituto superiore di sanità, gli impatti sull'ambiente e sulla salute dei cittadini connessi alle attività della Fonderia e se, pertanto, intenda avviare, tramite l'istituto superiore di sanità, apposite verifiche, finalizzate alla pubblicazione dei dati definitivi dello studio Spes-Valle dell'Irno nell'esclusiva tutela del diritto alla salute dell'intera comunità.
(2-00899) «Provenza».