ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00888

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 382 del 29/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: FASANO VINCENZO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 29/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/07/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/07/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 07/08/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00888
presentato da
FASANO Vincenzo
testo di
Mercoledì 29 luglio 2020, seduta n. 382

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, per sapere – premesso che:

   l'11 giugno 2002 veniva costituita la Fondazione Ravello di diritto privato;

   il 29 maggio 2007 il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo diveniva socio ordinario della Fondazione, previo conferimento della gestione della Villa Rufolo di cui era comproprietario;

   da quella data e sino al dicembre 2018, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha sempre designato un proprio rappresentante nel Consiglio di indirizzo della Fondazione;

   dal gennaio 2018 il presidente della regione Campania, socio minoritario, autonomamente disponeva il commissariamento della Fondazione di fatto assumendone il controllo totale;

   dal gennaio 2020, nonostante tutti i soci fondatori abbiano insediato i loro rappresentanti nel Consiglio di indirizzo, permane la figura del commissario straordinario, realizzando un vero e proprio assurdo giuridico;

   il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo non ha proceduto alla nomina del suo rappresentante, né è stato compulsato a tanto;

   i commissari succedutisi nella gestione ordinaria e straordinaria in diretto collegamento con il nominante, sono costati un centinaio di migliaia di euro, oltre a lauti rimborsi spese;

   gli atti di nomina dei commissari, a differenza di altri casi, sono tutti in capo al presidente della regione;

   il presidente della regione, quale socio della Fondazione per 19 mesi è stato controllore e controllato dell'organismo senza mai tacere tale commistione che si evidenzia in plurime dichiarazioni pubbliche;

   la Fondazione Ravello gestisce cospicui finanziamenti pubblici erogati sia dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (Fondo unico dello spettacolo), che dalla regione stessa, sia pure attraverso programmi europei;

   la Fondazione Ravello continua a gestire il complesso monumentale di Villa Rufolo, incassando circa 1,5 milioni di euro annui dal biglietto di ingresso, sebbene l'atto di affidamento della parte demaniale sia scaduto dal febbraio 2016 e mai rinnovato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo;

   numerosi incarichi e contratti, conferiti intuitu personae e lautamente retribuiti, sembrerebbero essere stati attivati e prorogati negli ultimi 18 mesi di gestione, sostanzialmente regionale;

   non risulta agli interroganti che la regione per il commissariamento abbia ottemperato all'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento di commissariamento a tutti gli interessati, in specie al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo;

   il socio ordinario Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo dal gennaio 2019 sembra totalmente scomparso dagli atti e dalla comunicazione della fondazione Ravello, e finanche dal nuovo statuto che sembrerebbe aver segnato la trasformazione dell'organismo Fondazione Ravello da Istituzione «partecipata» anche dalla Regione Campania, in Istituzione «controllata» dalla Regione Campania;

   l'articolo 25 del codice civile, e lo stesso Dprgc n. 619 del 22 settembre 2003, ben circoscrivono i casi di intervento dell'ente di controllo nello spazio, nel tempo e nel tipo, per il ripristino delle condizioni di legalità e di ordinaria amministrazione;

   da tutto quanto sopra, ne deriva che sia le procedure seguite, che la posizione del presidente della regione Campania contemporaneamente controllore e controllato, sembrano meritevoli di approfondimenti e secondo gli interpellanti censure;

   tutti gli atti sopra richiamati, come appreso da organi di stampa, sembrano già essere al vaglio della magistratura;

   tutti gli atti e le azioni sopra richiamate rischiano di far naufragare il «Progetto Ravello» che dal 1999 al 2015, ha inteso costituire una sorta di «Cabina di Regia» interistituzionale con pari dignità fra i soci e che è stato riconosciuto dallo stesso Ministro Dario Franceschini nel corso della sua visita a Ravello nel luglio 2014, allorquando ebbe a dichiarare: «Ravello un esempio da implementare in tutta Italia», e non un banale organismo strumentale di una singola istituzione pubblica –:

   se il Governo sia conoscenza dei fatti e degli atti sopra esposti e richiamati;

   se il Governo intenda promuovere iniziative di competenza volte a verificare i fatti esposti in premessa e a scongiurare che le conseguenze si ripercuotano sui beni e sugli interessi pubblici;

   se e quali provvedimenti si intenda assumere, per quanto di competenza, nei confronti dei responsabili di eventuali azioni illegittime e/o illegali che si dovessero accertare;

   segnatamente se il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, socio ordinario della Fondazione Ravello, sia stato notiziato dell'avvio del procedimento di commissariamento e dell'adozione degli atti successivi; se sia mai stato invitato a procedere alla nomina del suo rappresentante nel sodalizio; nel caso contrario quali iniziative di competenza intenda assumere, anche ai fini dell'annullamento degli atti assunti viziati da grave vulnus, nonché, quale titolare di parte del bene culturale Villa Rufolo, se sia a conoscenza del fatto che, dal lontano febbraio 2016, la Fondazione Ravello continui a gestire la parte demaniale di Villa Rufolo senza alcun titolo rilasciato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, nonché ad incassare integralmente il biglietto di ingresso; in ogni caso, quali iniziative di competenza intenda assumere per assicurare il ripristino immediato della legittimità e della legalità.
(2-00888) «Fasano, Casciello».