ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00887

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 382 del 29/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Data firma: 29/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 29/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00887
presentato da
MAGI Riccardo
testo di
Mercoledì 29 luglio 2020, seduta n. 382

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della difesa, per sapere – premesso che:

   i fatti emersi dall'inchiesta sulla caserma «Levante» di Piacenza sono gravissimi e minano – come è stato riconosciuto dal comando generale dell'Arma – il rapporto di fiducia tra la cittadinanza e i carabinieri;

   sulla stampa quotidiana, molti contributi di commento hanno evidenziato come l'espressione «mele marce» non sia più adeguata a descrivere una scia di episodi criminosi di cui graduati dei carabinieri si sono resi responsabili nel corso degli anni, già a partire dal terribile omicidio di Stefano Cucchi;

   il comportamento dell'appuntato Montella e del maresciallo Orlando – stando a quanto riportato nell'ordinanza di custodia cautelare emanata dal Gip di Piacenza – non solo sono al di fuori dei confini della legalità e si collocano nell'area del penalmente illecito, ma rivelano anche una profonda ignoranza istituzionale e giuridica, oltre che lo smarrimento di qualsiasi senso di umanità. L'assoggettamento – con l'intimidazione e la violenza – di modesti spacciatori a una rete di vendita di stupefacenti gestita dagli stessi carabinieri denota capacità criminali molto elevate e non può essere ricondotta a semplici accorgimenti investigativi e di gestione degli informatori;

   peraltro, desta viva preoccupazione il fatto che i membri della caserma siano stati insigniti di un encomio per la quantità di arresti in flagranza compiuti e per le quantità di stupefacente sequestrate (dubbi su questi aspetti sono stati espressi condivisibilmente da Italo Ghitti sulla Repubblica e sul Giornale del 27 luglio 2020). Se ne deve dedurre, ad avviso dell'interpellante, che – nell'istruttoria sull'encomio – non siano state svolte verifiche serie sulla documentazione a supporto della decisione (per esempio, revisione dei decreti di perquisizione, dei verbali di operazioni compiute, dei verbali di sequestro, dei provvedimenti di convalida dei fermi e degli arresti). Ne risulta altresì che lo stesso stato di servizio dei carabinieri potrebbe rivelarsi poco attendibile;

   per quanto necessaria, la rimozione di tre ufficiali (comandante provinciale, comandante del nucleo investigativo e del reparto operativo) non appare sufficiente, né lo è la sospensione temporanea dal servizio dei carabinieri indagati. Tutta la linea di comando viene chiamata in causa dalla vicenda disvelata dall'inchiesta, poiché Piacenza è una città di media grandezza e la caserma è logisticamente connotata da un open space in cui non è possibile per alcun carabiniere celare agli altri la propria attività (si spiega anche così la determinazione giudiziale di sequestrare l'intera caserma);

   nella caserma Levante è certamente mancato lo spirito istituzionale, che l'articolo 54 della Costituzione prescrive per tutti i pubblici ufficiali, definendolo come servizio caratterizzato da «disciplina e onore», ciò che si traduce nel rispetto dei diritti e del diritto: in una parola lo spirito democratico della Repubblica, che a mente dell'articolo 52 della Costituzione informa le Forze armate. Tutto ciò – evidentemente – si arrestava sulla soglia della caserma di Piacenza, denunciando a parere dell'interpellante un considerevole problema culturale che pervade l'intera Arma dei carabinieri;

   gli ufficiali dei carabinieri generalmente vengono dall'Accademia e hanno quindi una formazione sui princìpi e sulle regole della Costituzione repubblicana –:

   quali iniziative intenda assumere per assicurare anche per i sottufficiali e gli ufficiali inferiori un'adeguata formazione giuridica e istituzionale, che eviti per il futuro così macroscopiche violazioni della Costituzione;

   quale itinerario formativo sui diritti umani e sull'ordinamento democratico della Repubblica sia previsto nell'Accademia di Modena;

   quali parametri giuridici e tecnici siano in uso per la valutazione delle prestazioni dei carabinieri nelle attività di polizia giudiziaria.
(2-00887) «Magi».