ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00811

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 344 del 21/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Data firma: 21/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00811
presentato da
MAGI Riccardo
testo di
Giovedì 21 maggio 2020, seduta n. 344

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   il numero di personale ispettivo attualmente impiegato dall'ispettorato, nazionale del lavoro (Inl) risulta essere pari a 2.561 unità, secondo quanto indicato nel «Rapporto annuale dell'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale – anno 2019» redatto dall'Inl stesso;

   si tratta, peraltro, di un dato sovrastimato. Infatti, visto che l'età media dei dipendenti che svolgono mansioni amministrative è molto alta, nel corso degli ultimi anni l'Inl ha perso centinaia di impiegati, dovendo quindi sopperire a tali carenze utilizzando personale ispettivo e distogliendolo dalla propria mansione. Così, sempre dal rapporto citato, risulta che solo 1.550 sono gli ispettori del lavoro adibiti all'attività ispettiva a tempo pieno, in quanto il restante migliaio è impiegato, anche solo parzialmente, in attività di ufficio;

   a ciò si aggiunga che il personale specializzato nello svolgimento di ispezioni in materia di salute e sicurezza – i cosiddetti ispettori tecnici – si è ridotto ormai a sole 222 unità in tutta Italia. Se a questo dato si affianca quello della forte riduzione di personale anche fra i tecnici della prevenzione delle Asl, il risultato è che la salute e la sicurezza in questo Paese non sono più da tempo oggetto di controlli approfonditi;

   si rende necessario, quindi, implementare al più presto tutte le forze dell'ispettorato del lavoro, mirando all'assunzione sia di personale amministrativo che di personale ispettivo. Si ricorda che un primo concorso, mirante all'assunzione di 691 ispettori del lavoro e 131 funzionari amministrativi, è stato già bandito e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 68 del 27 agosto 2019. Tuttavia, tale concorso – gestito dalla commissione Ripam e che prevede assunzioni anche per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e per l'Inail, per un totale di 1.514 posti – è tuttora fermo e non se ne comprendono i ritardi; se ne possono, però, verificare gli effetti, ossia il totale stallo dell'intera procedura, aggravato ora dall'emergenza determinatasi a seguito della diffusione da COVID-19;

   la strada più rapida per garantire l'immediata immissione di centinaia di nuovi dipendenti nell'Inl sarebbe quella di snellire le procedure concorsuali. In tal senso, era presente nella prima bozza del cosiddetto «decreto rilancio» una norma che autorizzava l'Inl a bandire una procedura di concorso per le aree funzionali, nei limiti del budget assunzionale relativo al personale cessato nell'anno 2019. Tale procedura semplificata si sarebbe svolta per titoli e colloquio da effettuare a distanza, eliminando perciò le prove scritte, che evidentemente rallentano l'iter. La previsione è purtroppo sparita dal testo finale e non se ne comprendono le ragioni, considerando che essa aveva copertura finanziaria, riguardando il budget assunzionale già autorizzato per il 2019;

   nel testo del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, è invece prevista agli articoli 251 («modalità straordinarie di svolgimento dei concorsi pubblici presso il Ministero della salute»), 252 («misure urgenti per lo svolgimento di concorsi per il personale del Ministero della giustizia») e 262 («Procedure assunzionali del Ministero dell'economia e delle finanze») la possibilità per queste amministrazioni di bandire dei concorsi semplificati, per titoli ed esame orale, giustificando variamente la deroga alla normativa generale;

   in questo quadro complesso, si inserisce anche il nuovo tipo di verifiche che l'Inl è chiamato a svolgere, al fine di verificare l'osservanza del «Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro», sottoscritto tra Governo e parti sociali il 14 marzo 2020, con ulteriore aggiornamento aprile. Nell'ambito di queste verifiche, ribadite da ultimo dall'articolo 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2020, l'Inl è chiamato a controllare, tramite i suoi ispettori, il rispetto delle previsioni del suddetto protocollo, mediante la compilazione di apposite check-list, che vengono poi trasmesse alla prefettura territorialmente competente, perché adotti gli eventuali provvedimenti di competenza, come la sospensione delle aziende che non garantiscono una riapertura conforme al protocollo;

   a fronte di tale nuovo importante compito affidato all'Inl, quest'ultimo però, rischia di non avere tutte le risorse umane necessarie per poterlo svolgere, nonostante l'impegno ripetutamente e pubblicamente assunto dalla Ministra del lavoro e delle politiche sociali a rafforzare l'Inl, anche attraverso assunzioni di personale –:

   quali iniziative intenda intraprendere per assicurare che l'Inl possa svolgere le importanti funzioni ad esso affidate.
(2-00811) «Magi».