ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00809

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 343 del 20/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: LUCASELLI YLENJA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 20/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 21/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/05/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/05/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 21/05/2020

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/05/2020

Atto Camera

Interpellanza 2-00809
presentato da
LUCASELLI Ylenja
testo presentato
Mercoledì 20 maggio 2020
modificato
Giovedì 21 maggio 2020, seduta n. 344

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   l'emergenza coronavirus, oltre al devastante impatto sanitario, sta moltiplicando i livelli di povertà, in particolare nelle grandi città o nelle città del Sud Italia: famiglie in difficoltà economiche, ma anche piccole e medie imprese sull'orlo del fallimento;

   secondo l'allarme lanciato anche da molti autorevoli magistrati, preoccupati di come «l'economia legale rischia di essere infettata ancora di più dalle mafie», la criminalità potrebbe approfittare della pandemia per sostituirsi all'assistenza pubblica;

   a Marsala, in uno dei quartieri popolari, le famiglie che al momento vivono in stato di completa indigenza sono circa una trentina, di cui più della metà composte da una prole numerosa: la necessità di generi di prima necessità o di riuscire a guadagnare il minimo indispensabile li ha resi oggetto di interesse delle varie famiglie mafiose, pronte a offrire un supporto immediato, con la consegna di beni essenziali, e dilazionato nel tempo, con concessioni di denaro;

   sempre in Sicilia, a Palermo, Giuseppe Cusimano, pregiudicato e fratello di Nicolò (condannato per traffico di droga), regala la spesa alle famiglie bisognose del quartiere Zen; a Napoli gli uomini dei clan consegnano cibi ai più bisognosi e un furgone proveniente dall'Est, guidato da calabresi vicini alla 'ndrangheta, è stato fermato mentre trasportava 500 mila euro in contanti;

   nel trapanese, invece, la presenza di numerose imprese edili fa della zona un teatro perfetto dove poter acquisire società o semplicemente garantirsi la partecipazione in molte attività commerciali, come testimonia il sequestro da parte della Dia, meno di un mese fa, di sei milioni di beni a Nicolò Clemente, un imprenditore di Castelvetrano, in provincia di Trapani, ritenuto vicino al boss latitante Messina Denaro;

   come è facile immaginare, non si tratta di un aiuto disinteressato, perché da una parte le mafie si assicurano il consenso e la fedeltà di alcuni cittadini a discapito dello Stato, dall'altra le legano a sé per poi stritolarle, magari concedendo prestiti a tassi usurai;

   quando non si tratta esclusivamente di sostegno finanziario, le organizzazioni criminali forniscono anche servizi di recruiting: secondo Salvo Caradonna, tra i fondatori del movimento antimafia Addiopizzo, a Palermo il rischio, emerso da segnalazioni e testimonianze, è quello di un reclutamento dei meno abbienti, artigiani, imprenditori o proprietari di aziende dalle dimensioni modeste, in plotoni che saranno poi impiegati nei settori più prolifici, come quello del traffico di droga;

   a mettere in guardia da queste prospettive erano stati, tra gli altri, il magistrato Raffaele Cantone e il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, secondo i quali la crisi sanitaria e le restrizioni hanno fermato tutti quei lavoratori dell'economia sommersa, che sfugge alle rilevazioni fiscali, previdenziali e statistiche, che, non potendo ottenere sussidi statali, potrebbero ampliare il serbatoio dei gruppi criminali;

   i modi di infiltrazione nella società passano dal semplice bussare alle porte, fino al mimetizzarsi nelle numerose manifestazioni di solidarietà promosse dalle parrocchie, come denunciato da Luigi Cuomo, presidente nazionale di Sos Impresa, l'associazione impegnata nella lotta al racket e alla criminalità organizzata, secondo cui «I segnali in tutto il paese sono inquietanti. Le mafie, come di norma in situazioni dove lo Stato è costretto a immettere grosse somme di denaro, trovano il modo di aumentare il loro potere, non solo economico ma anche contrattuale»;

   le cosche, che hanno grande disponibilità di liquidità anche grazie al traffico di stupefacenti, come dimostra la mezza tonnellata di cocaina trovata pochi giorni fa in un capannone e sotto un terreno appartenenti a Rocco Molè, figlio del boss di Gioia Tauro, sono pronte, peraltro, a beneficiare anche della fase successiva: la ricostruzione e nel farlo non si pongono limiti territoriali;

   tale situazione di rischio, secondo le stime di Sos Impresa, coinvolge circa l'80 per cento delle piccole medie imprese presenti sul territorio nazionale; inoltre, quasi 8 mila soci, azionisti o amministratori di 9.200 aziende del Centro-nord, secondo la Banca d'Italia, sono legati da vincoli familiari a clan 'ndranghetisti e sono probabilmente affiliati alla 'ndrangheta;

   circa due milioni di piccole medie imprese sono a rischio infiltrazioni e la penetrazione al Nord di clan come quello Arena, tra i più potenti al mondo, fa capire come le mafie siano capaci di adattarsi e riciclarsi a ogni tipo di situazione –:

   se e quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare il Governo per avviare un monitoraggio su base regionale, in particolare delle situazioni a rischio di infiltrazione da parte della criminalità;

   se e quali iniziative di competenza intenda assumere per sostenere, con determinazione sempre maggiore, le attività dei beni confiscati ed evitare che le difficoltà economiche e, in particolare, la mancanza di liquidità, acuite dall'emergenza pandemica da Covid-19, possano aprire margini incontrollati alle organizzazioni criminali.
(2-00809) «Lucaselli, Luca De Carlo, Rizzetto, Butti, Osnato, Ferro, Varchi, Deidda, Foti, Frassinetti, Ciaburro».