ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00790

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 338 del 12/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO ELVIRA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 12/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00790
presentato da
SAVINO Elvira
testo di
Martedì 12 maggio 2020, seduta n. 338

   La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:

   l'Italia intera sta vivendo un momento delicatissimo. Il Covid-19 si è diffuso rapidamente e le misure di contenimento, introdotte dal Governo, nonché i danni d'immagine subiti dal made in Italy e le conseguenze sull'esportazione dei prodotti italiani, stanno producendo gravi ricadute economiche;

   la produzione agricola dell'intero Paese si deve confrontare con l'allineamento della raccolta alle predette norme di contenimento;

   in prossimità della stagione dei raccolti stagionati, in Italia mancano circa 300 mila lavoratori e lavoratrici stagionali, principalmente provenienti da Romania e Bulgaria, bloccati alle frontiere e ci si trova di fronte al concreto rischio di lasciare incolti i prodotti, con le conseguenti ricadute in termini di approvvigionamenti;

   le aziende agricole che assumono manodopera in Italia sono 220 mila. I lavoratori agricoli sono 1 milione e 200 mila: di questi, 1 milione e 50 mila sono a tempo determinato, di questi, circa 370 mila sono stranieri;

   in Italia le piccole e medie aziende agricole sono tutt'altro che marginali. Secondo l'ultimo rapporto dell'Istat sono oltre un milione, le aziende con meno di 5 ettari di superficie agricola utilizzata; rappresentano oltre il 71 per cento del totale. Producono principalmente per mense, mercati rionali e ristorazione: questo è il cosiddetto «canale Horeca», che rappresenta il 36 per cento dei consumi alimentari e che, attualmente, è fermo;

   i dati Ismea sui consumi nelle prime quattro settimane di lockdown mostrano, a contrario, un significativo aumento nella vendita dei prodotti della sola grande distribuzione organizzata e della sua filiera;

   l'imminente arrivo delle raccolte stagionali ha evidenziato le prime criticità: l'ultimo «decreto flussi» dell'aprile 2019 ha rilevato che gli imprenditori pugliesi hanno coperto il 7 per cento degli ingressi totali, con un fabbisogno di 3100-3200 lavoratori extra comunitari;

   il dossier statistico immigrazione del 2019 ha rilevato che 1/4 del made in Italy è prodotto grazie all'apporto dei lavoratori stranieri, e, in Puglia – in Capitanata – si concentra il 27,61 per cento delle 973 mila giornate di lavoro degli immigrati impiegati in lavori stagionali;

   la filiera agroalimentare non può fermarsi in un momento in cui i consumatori chiedono proprio quei prodotti, con un trend crescente dell'acquisto di prodotti come latte, uova, frutta, verdura, legumi, farina;

   pare indispensabile garantire la disponibilità delle derrate alimentari, tutelando, al contempo, gli imprenditori agricoli e la filiera del made in Italy;

   in Puglia è a rischio la raccolta di prodotto d'eccellenza: la ciliegia ferrovia, traino dell'economia locale. Tale pregiata varietà, denominata «oro rosso di Puglia», è la ciliegia italiana più apprezzata ed esportata nel mondo. 1/6 della produzione è realizzata a Turi, dove la coltivazione cerasicola (tra varietà Ferrovia, Georgia, Bigarreau ed altre) occupa una superficie di oltre 3700 ettari, con una produzione media annuale di 100 mila quintali;

   le misure governative per il contenimento dei contagi, paiono difficilmente applicabili nelle foresterie e/o nelle aree di accoglienza dedicate ai lavoratori stagionali che, da diversi anni, giungono numerosi per trovare impiego nelle campagne, soggiornando spesso in condizioni molto precarie;

   si rende necessaria un'attenta valutazione e prevenzione dei rischi economico-finanziari a cui il comparto cerasicolo sarà sottoposto a causa del coronavirus e un'adeguata gestione del fenomeno dei lavoratori stagionali dal punto di vista sanitario e dell'impiego;

   è, così, improcrastinabile il ricorso alla manodopera locate, tramite l'introduzione dello strumento dei voucher agricoli, che consentirà a studenti e disoccupati italiani lo svolgimento di tali lavori in un momento in cui scuole, università, attività economiche ed aziende sono chiuse e molti studenti e disoccupati potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne;

   il Governo in sede di conversione del decreto cosiddetto «Cura Italia», ha rigettato l'ipotesi dell'utilizzo dei voucher in agricoltura, come richiesto da tutte le associazioni di categoria, proposto da Forza Italia e appoggiato anche da settori della maggioranza l'idea era quella di permettere l'uso dei voucher limitatamente al periodo dell'emergenza dovuta al coronavirus, aiutando sia l'occupazione sia il settore agricolo;

   in questo periodo emergenziale e di precarietà economica sarebbe necessario perseguire politiche di sostegno all'occupazione e ai lavoratori agricoli, e non solo, che evitino i rischi connessi a mancati raccolti che porterebbe al crollo definitivo del comparto agricolo;

   inoltre, molte di queste aziende realizzano i propri profitti con l'export, Mercato da tutelare, perché la sola domanda interna non è sufficiente ad assorbire un'offerta destinata anche al mercato internazionale –:

   se il Governo non ritenga opportuno:

    a) adottare iniziative volte all'introduzione, per il periodo dell'emergenza sanitaria, di voucher agricoli al fine di garantire occupazione e tutela dei prodotti d'eccellenza made in Italy;

    b) intraprendere iniziative volte alla istituzione di un tavolo tecnico-politico con gli amministratori locali dei territori produttori ed i rappresentanti di tutte le categorie interessate.
(2-00790) «Elvira Savino».