ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00602

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 276 del 11/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Data firma: 11/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 11/12/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/12/2019
Stato iter:
07/01/2020
Fasi iter:

RITIRATO IL 07/01/2020

CONCLUSO IL 07/01/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00602
presentato da
MAGI Riccardo
testo di
Mercoledì 11 dicembre 2019, seduta n. 276

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   da ultimo il 6 dicembre 2019, un servizio di Raffaella Maria Cosentino sul Tg regionale siciliano ha mostrato la situazione drammatica in cui versa l’hotspot di Lampedusa, sito nella contrada Imbriacola;

   come riferito dall'Associazione per gli studi giuridici per l'emigrazione (Asgi), che nell'ambito del progetto In Limine da mesi sta analizzando il sistema degli hotspot attraverso le testimonianze dei migranti lì transitati, la struttura in cui vengono portati i migranti tratti in salvo dai naufragi nel Mediterraneo – spesso donne e neonati – è totalmente inadatta ad accogliere persone e inaccettabile per un Paese civile;

   all'interno del centro, come è evidente dalle testimonianze video, ci sono calcinacci a terra, lamiere arrugginite nei bagni e nelle docce, bagni senza porte, materassi lerci senza lenzuola e vi è un utilizzo promiscuo dei servizi, i quali versano in pessime condizioni igieniche con rischio sanitario altissimo;

   la capienza massima della struttura è di 96 persone, ma nelle ultime settimane ha raggiunto i 250 ospiti; dopo il trasferimento di alcuni, al 6 dicembre ci sarebbero circa 150 persone;

   gli operatori dell'Asgi hanno inviato segnalazioni all'Azienda sanitaria provinciale e alla prefettura di Agrigento affinché prendano tutte le misure necessarie, ma al momento non hanno ricevuto ancora nessuna risposta;

   inoltre nella struttura; che dovrebbe servire solo all'identificazione delle persone nel tempo strettamente necessario a svolgere tali procedure, viene posta in essere di fatto una privazione della libertà personale prolungata, senza l'emissione di provvedimenti da parte delle autorità competenti;

   come noto, la normativa attuale, come modificata dal decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, relativa al trattenimento amministrativo all'interno dei «punti di crisi» riguarda unicamente due ipotesi: il trattenimento del richiedente asilo con il fine di determinarne o verificarne identità e cittadinanza di cui all'articolo 6, comma 3-bis del decreto legislativo n. 142 del 2015; il trattenimento del cittadino straniero destinatario di un provvedimento ablativo, ove si consideri l’hotspot «luogo idoneo» nella disponibilità dell'autorità di pubblica sicurezza ovvero zona di frontiera (articolo 13, comma 5-bis, del decreto legislativo n. 286 del 1998). In tali ipotesi è evidentemente necessaria l'emissione di un provvedimento dell'autorità di polizia;

   sul punto, Asgi ha inviato già nel giugno 2019 una lettera aperta indirizzata alla prefettura e alla questura, oltre che per opportuna conoscenza, al Garante nazionale per i diritti dei detenuti che, nel corso degli ultimi anni ha costantemente monitorato la situazione degli hotspot e indirizzato chiare raccomandazioni al Governo circa il rispetto della libertà personale dei cittadini stranieri, e all'Alto commissariato per i diritti dei rifugiati (Unhcr) che lavora all'interno dei centri hotspot in ragione di una convenzione stipulata con il Ministero dell'interno –:

   se sia a conoscenza di quanto riportato in premessa;

   su quali basi giuridiche l’hotspot anziché come centro di identificazione venga usato come centro di trattenimento, non essendo prevista, a quanto risulta, la possibilità di entrare e uscire per chi è già stato identificato;

   quali iniziative intenda adottare per garantire la dignità delle persone ospitate nell’hotspot di Lampedusa, anche in termini di eventuale revoca dell'affidamento all'ente gestore responsabile del centro;

   se non intenda adottare iniziative affinché si proceda al più presto al trasferimento degli ospiti in altri centri sulla terraferma al fine di garantire condizioni di accoglienza che rispondano alle esigenze specifiche dei cittadini stranieri come previsto dalla normativa italiana e internazionale.
(2-00602) «Magi, Schullian».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cittadino straniero

asilo politico

rischio sanitario